Tortino calabrese di melanzane e pane di Cutro

Ho cambiato il motto del mio blog, perché la vera caratteristica della mia cucina è di essere ecologista come me, quindi sostenibile. In che senso? Cerco sempre di acquistare il più possibile ingredienti a km zero o almeno italiani, a basso impatto ambientale (raramente uso manzo, latte, tonno, spada, salmone, avocado, uova…), stagionali, riciclo sempre ciò che ho in casa per non buttare nulla, riduco al minimo grassi e zuccheri (perciò oltre che leggera è anche sana), prediligo cotture veloci o in pentola a pressione. Esempio? Mentre ero nella nostra casa al mare in Calabria, ho sempre comprato prodotti calabresi e ho riciclato scrupolosamente gli avanzi, senza rinunciare al gusto. In questa ricetta regionale ogni singolo ingrediente è un avanzo dei giorni precedenti, persino della family bag del ristorante (Silafunghi Campanaro a Camigliatello). I prodotti calabresi sono straordinari, ma sottovalutati. Secondo me i salumi e i formaggi sono i migliori del sud Italia, e che dire di questo rinomato pane di Cutro, nato proprio per durare un mese (vedi link sotto)? Il pane è forse oggi l’alimento più gettato, ma i nostri avi se ne guardavano, lo conservavano, e quando era secco lo riciclavano in mille ricette. Abbiamo molto da imparare da loro.

Ingredienti per 2 persone:

1 melanzana calabrese 

3 fette di pane di Cutro secco

160 ml di salsa di pomodoro calabrese (ho trovato la marca A sarsa da nunna)

2 cucchiai di olio extravergine calabrese

100 gr di caciocavallo silano fresco a dadini 

20 gr di caciocavallo silano stagionato grattugiato 

Sale, peperoncino calabrese

Preparazione:

Mondate la melanzana e tagliatela a fette con la buccia. Ungetele con un cucchiaio d’olio e grigliatele su una griglia di ghisa o sulla griglia elettrica, come abbiamo fatto noi sulla nostra terrazza sul mare.

Cuocete la salsa con un cucchiaio d’olio e sale.

Tagliate il caciocavallo silano fresco a dadini e grattugiate quello stagionato.

Ammollate in acqua e strizzate il pane di Cutro secco. 

Ungete una piccola tortiera da 20 cm e ponetevi in quest’ordine: melanzana, sale, peperoncino, pane, salsa, tutto il caciocavallo fresco; fate un altro strato con questi ingredienti, escluso il caciocavallo fresco, e terminate con quello stagionato. 

Cuocete 10 minuti in forno a 180 gradi. Io ho usato il microonde con la funzione grill.

https://www.piatti-tipici-calabresi.it/pane-cutro-ricetta-storia/

Lasagne al ragù con la zucca

Oggi è la festa della donna ed è il mio compleanno. Così ho dedicato la giornata a me stessa. I festeggiamenti sono iniziati ieri: siamo andati a Milano, alla mostra di Bosch con gli amici e poi abbiamo mangiato un’ottima pizza insieme alla pizzeria Positano, che consiglio vivamente. Oggi ho messo in secondo piano il lavoro, mi sono rilassata con il mio compagno, ho cucinato un buon piatto per pranzo, ho scartato i regali (adoro il mio nuovo bollitore e il mio maneki neko) e poi siamo andati a cena insieme in un ristorante toscano a mangiarci una bella fiorentina. I festeggiamenti continueranno sabato, con una cena con degustazione. Il compleanno ideale direi. E anche pubblicare una ricetta sul mio blog fa parte del dedicarmi a me stessa, alla mia passione per la cucina. Inauguro un menù ultimi giorni d’inverno con la zucca, che tanto amo, a cominciare da queste ottime lasagne preparate dal mio compagno. Auguro a tutte le donne buone e generose di avere le mie fortune. E alla mia futura nipotina una vita piena e felice 🙂

Ingredienti per una teglia media:

250 gr di lasagne fresche pronte

Metà zucca butternut

400 gr di trita mista

1 carota

1 cipolla

1 gambo di sedano

1 bottiglia piccola di salsa di ciliegini

1 barattolo piccolo di polpa Mutti

2 cucchiai di olio extravergine

1 bicchiere di vino bianco

spezie suk

50 gr di parmigiano grattugiato

500 ml di besciamella light pronta

Noce moscata, sale

La zucca cotta in forno e frullata. 30 minuti in forno a 220 gradi.

Preparazione:

Pulite la zucca: lavatela e tagliatela a fette. Vi serviranno 500 g di zucca pulita. Posizionate le fette di zucca su una placca rivestita con carta forno e cuocete in forno statico preriscaldato a 180°C per 35 minuti. Una volta pronta, svuotatela dei semi interni, eliminate la buccia e schiacciatela con lo schiacciapatate per ottenere una purea, oppure frullatela.

Mentre cuoce la zucca tritate carota, cipolla e sedano al mixer, scaldate in una casseruola l’olio e gettateci il trito ad ammorbidirsi a fuoco dolce per 5 minuti; poi unite la trita e fatela rosolare per qualche minuto, fino a che non è più rosa, poi sfumate col vino. Aggiungete il pomodoro, le spezie, sale e cuocete per circa mezz’ora.

Imburrate una teglia rettangolare media, che contenga agevolmente le sfoglie senza sovrapporle troppo. Iniziate con 2 sfoglie sul fondo, stendetevi uno strato di ragù, uno di zucca, uno di besciamella e una spolverata di noce moscata e parmigiano. Continuate fino a terminare gli ingredienti, non necessariamente inserendoli tutti in ogni strato. Per ultimi stendete due sfoglie, la besciamella e il parmigiano.

Infornate in forno già caldo a 220° per 30 minuti, eventualmente attivando il grill gli ultimi 5 minuti per rosolare la superficie. Aspettate che non siano più bollenti per porzionarle e servire.

 

Pasta con passata Pachino, melanzane, ricciola e gamberetti

 

Giugno forse è il mese migliore per visitare la Sicilia. Noi siamo stati l’anno scorso ed è stata un’esperienza indimenticabile. Il grande caldo è arrivato e il mio pensiero va alla meravigliosa Trinacria. Non posso essere lì, ma posso rievocarla celebrando i suoi sapori. Ho ben 2 menù pronti a base di prodotti siciliani. A Marzamemi abbiamo fatto scorta di prodotti della rinomata ditta Campisi, tra cui la passata di Pachino. Al mercato di Siracusa abbiamo fatto incetta di origano. Con gli altri ingredienti che avevo in casa è nata questa ricetta. Da Campisi abbiamo acquistato anche un sugo pronto di Pachino e ricciola, ed è quello che mi ha dato l’idea per questa ricetta. Tutto il gusto della Sicilia nel piatto.

Ingredienti per 2 persone:

160 gr di fusilli integrali

1 melanzana viola

330 ml di passata di pomodori Pachino DOC

½ cipolla rossa

1 spicchio d’aglio

200 gr di filetto di ricciola

200 gr di gamberetti

4 cucchiai di olio evo

origano siciliano

peperoncino

sale, menta fresca

Preparazione:

Lavate e mondate le verdure. Tagliate le melanzane a tocchetti e rosolatele in una padella antiaderente ben capiente, con 2 cucchiai d’olio, per circa 20 minuti. Salate.

Tritate la cipolla e fatela appassire in un pentolino con 2 cucchiai d’olio. Aggiungete l’aglio tritato e poi la passata. Fate cuocere per circa 20 minuti. Salate.

Fate ammorbidire il filetto di ricciola per qualche minuto al microonde, in modo da poter eliminare facilmente la pelle, poi tagliatele a tocchetti.

Lessate la pasta al dente in acqua bollente salata, poi scolatela.

Nella padella delle melanzane mettete la pasta e la salsa di pomodoro. Aggiungete i gamberetti e fate saltare per qualche minuto amalgamando bene tutti gli ingredienti. Per ultima unite la ricciola e fate cuocere lo stretto necessario. Condite con menta fresca tritata e peperoncino.

 

Anelli di totano gigante con fave e contorno di asparagi

Qualche settimana fa ho trovato in offerta gli anelli di totano gigante alla pescheria del supermercato. Si trovano spesso in offerta, ma di solito li trascuro perché principalmente si fanno fritti, e io non friggo mai. Volevo farli in umido, ma pensavo: diventeranno gommosi? Stavolta ho voluto fare un tentativo e in internet ho trovato un post in cui si assicura che in 25 minuti diventano tenerissimi. Ho provato e in effetti sono venuti una delizia. Invece dei soliti piselli li ho accompagnati con successo alle fave. Costano niente, sono già tagliati ad anelli, veloci da preparare e buoni. Che vuoi di più?

Nei giorni scorsi rosicavo per certe ingiustizie rimaste impunite, ma adesso pare che la giustizia farà il suo corso. Come gli anelli di totano, i mascalzoni sono fritti 😁🦑🍾

Ingredienti per 2 persone:

450 gr di anelli di totano gigante

200 gr di fave fresche

1 cipollotto rosso

1 spicchio d’aglio

1 mazzo di asparagi

1 scatoletta di polpa di pomodoro Mutti

2 cucchiai di olio evo

Sale

Preparazione:

Mondate e tritate il cipollotto e l’aglio.

Scaldate l’olio in una padella e gettateci le verdure e il totano. Soffriggete per 5 minuti, poi aggiungete la polpa e fate cuocere per 20 minuti, aggiungendo acqua bollente se serve. Regolate di sale.

Intanto lavate gli asparagi e lessateli in acqua bollente salata. Io per farlo, siccome non ho l’asparagera, uso una teglia da forno rettangolare d’acciaio, che pongo sul fornello. Quando sono teneri (fate la prova con uno stecchino), scolateli ed eliminate la parte di gambo legnosa.

Servite il totano con gli asparagi come contorno, conditi con sale, limone e olio al tartufo (o evo).

 

Parmigiana di melanzane light

Chi ha detto che una parmigiana light non può essere buona? La cucina tradizionale italiana è molto ricca di grassi. Ci sono ricette che non possono farne a meno, ma in altre si possono diminuire i grassi senza che il gusto ne sia particolarmente penalizzato. Anzi, io ho una certa età, e i piatti fritti e troppo unti cominciano a darmi la nausea. Devo dire che in questa ricetta, anche se le melanzane sono grigliate, il sugo poco unto e la mozzarella light, il gusto non ne risente. La parmigiana è riconosciuta dal ministero dell’agricoltura come Prodotto agroalimentare tradizionale di Campania, Sicilia e Calabria. Sulle origini del nome ci sono varie ipotesi, nessuna certa. La crusca sostiene che deriverebbe da parmiciana, un tipo di persiana fatta a listarelle, in uso a Parma (o da parma in latino, scudo). Una volta farò la versione calabrese, con uova sode, ma anche a Perugia ne abbiamo una variante, fatta con i gobbi. Questa ricetta l’ho cucinata a fine agosto 2020. Uno dei primi piatti che ho preparato al mio compagno, credo il primo a casa sua. Io sono in malattia a casa, ho tempo per pubblicare e non mi dispiace per niente!

Ingredienti per una teglia piccola (4 porzioni):

2 melanzane viola oblunghe grandi

2 barattoli di passata di datterini Mutti

200 gr di mozzarella light

80 gr di prosciutto cotto in fette

½ cipolla

1 spicchio d’aglio

1 cucchiaio di olio evo + qb per spennellare le melanzane

50 gr di parmigiano reggiano grattugiato

Abbondante basilico fresco, sale

Preparazione:

Lavate e mondate le verdure. Tritate aglio e cipolla. Fate scaldare il cucchiaio di olio in una pentola alta antiaderente, unite aglio e cipolla, fate imbiondire, poi unite qualche foglia di basilico. Dopo qualche secondo unite la passata, salate e fate cuocere per circa 20 minuti/mezz’ora

Affettate le melanzane non troppo sottili, spennellatele di olio e grigliatele sulla piastra rovente.

Tagliate la mozzarella a dadini non troppo piccoli e lasciateli a scolare in un colino.

Scaldate il forno a 180°.

Rivestite la teglia con carta forno. Componete la parmigiana alternando sugo, melanzane, mozzarella, foglie di basilico, fette di prosciutto e una spolverata di parmigiano, terminando con sugo e parmigiano.

Infornate per circa 35/40 minuti. Servite tiepida.

 

Paella de mariscos

Ho una paellera di ferro enorme originale e ho fatto la paella molte volte, in diverse varianti: mixta, nigra, valenciana. La mia preferita è la mixta, comunque stavolta ho fatto la marinara perché lo desiderava il mio compagno. Ho usato le vongole lupini, ma a voi lo sconsiglio: troppo piccole, non ne vale la pena. Non è facile trovare la paellera, in alternativa si deve usare una larga padella di ferro o alluminio, mai antiaderente. PS: la paella non è un risotto alla marinara: il riso non va tostato e cotto aggiungendo via via acqua, la quale va inserita in una volta sola, senza più mescolare. Il riso sotto si attacca, formando una gustosa crosticina: non è un difetto, ma la caratteristica della paella. Importante: una volta usata, dopo averla lavata e asciugata, bisogna ungerla d’olio, altrimenti arrugginisce. Usandola diventa nera sul fondo: è normale. Per la ricetta, ho consultato il sito Spagnaitalia e un sito spagnolo, dove tra gli ingredienti c’è la pasta di chorizo (una salsiccia spagnola). In sua mancanza ho usato pasta di salame condita con peperoncino, ma il tutto si può omettere. Ah, sapete che sono di antica origine spagnola? La famiglia di mia madre proviene da un ramo di ebrei sefarditi di Toledo, cacciati nel 1492 dalla penisola iberica. Una volta giunti in Campania si convertirono al cristianesimo. Ottima pensata: non sarei al mondo, forse, se fossero rimasti ebrei. Per questo sono molto affezionata alla cucina spagnola, ma anche attratta da quella casher, infatti prima o poi farò un menù in tema, promesso. Questo menù spagnolo, gustato con due amici, rappresenta la fine di questa estate speciale: domani è il primo settembre e il due comincerò a lavorare: game over. Addolcirò la seccatura con il dolce spagnolo.

Ingredienti per 6 persone:

480 gr di riso bomba (o vialone nano veronese)

1 litro di brodo di pesce

1 peperone rosso

1 peperone verde

1 cipolla rossa di Tropea

6 gamberoni

6 scampi

24 cozze

250 gr di vongole lupini

210 gr di polpa di pomodoro

2 cucchiai di pasta di salame

Sale e peperoncino dolce

2 foglie di alloro

2 bustine di zafferano

Preparazione:

Mettete le vongole a spurgare la sabbia in acqua salata, agitandole ogni tanto. Pulite i gusci delle cozze con una paglietta di metallo. In una larga padella o in una pentola alta mettete un cucchiaio d’olio a scaldare e poi inserite le cozze e le vongole, coprite con un coperchio e fare aprire le valve a fuoco vivo per 5 minuti, agitando ogni tanto. Filtrate il liquido.

Sciacquate gli scampi ed i gamberoni, poi con una forbice da cucina tagliate il carapace sul dorso ed estraete il budello centrale con uno stuzzicadenti. Scaldate 2 cucchiai d’olio nella paellera e rosolate gli scampi ed i gamberoni per circa 2 minuti per lato, poi metteteli da parte. Aggiungete il resto dell’olio, poi iniziate a rosolare i peperoni tagliati a striscioline; dopo circa 10 minuti aggiungete le seppie, anch’esse tagliate a striscioline, dopo averle eviscerate e ben pulite, eliminando gli scarti. Dopo 10 minuti, fate spazio al centro della padella e aggiungete l’alloro, l’aglio e le cipolle tritati, infine un cucchiaio di pasta di salame condita con il peperoncino.

Intanto fate bollire il brodo di pesce pronto (io ho usato Cuore di brodo). Dopo 5 minuti mettete la polpa di pomodori nella paellera. In un mestolo di brodo sciogliete lo zafferano e distribuitelo nella paellera. Aggiungete il liquido dei molluschi e il brodo. Portate a bollore e salate, poi unite il riso. Fate cuocere per il tempo indicato sulla confezione senza mescolare. Verso la fine si formerà sul fondo la crosticina che è la caratteristica della paella. Se dovesse servire, aggiungete acqua rigorosamente bollente per portare a cottura il riso. Gli ultimi 3 minuti aggiungete i molluschi e i crostacei. Servite con spicchi di limone e peperoncino piccante a parte.

https://spagnaitalia.info/2019/11/12/la-ricetta-originale-paella-pesce-marisco/

https://www.recetasdeescandalo.com/paella-de-marisco-receta-paso-a-paso/

Pasta coi rigagli di pollo

 

Sto vedendo in TV le fotomodelle idiote de La pupa e il secchione, e improvvisamente mi sento più intelligente di Marie Curie. E in più, io so anche cucinare! Le fotomodelle no, loro sono anoressiche. Che poverette! Io non mi cambierei mai con loro. A che serve essere così belle se poi hai un cervello da bambina dell’asilo? E poi la bellezza sfiorisce, la cultura e le abilità no! Va beh, noi secchione dobbiamo pur consolarci 🙂 Ecco un piatto tradizionale e povero, un ragù fatto con le interiora del pollo (che nel loro insieme sono i rigagli), in questo caso solo i durelli, ovvero una parte dello stomaco. Difficile da trovare? No: i rigagli, durelli, e pure fegati e cuori, si trovano anche al Penny.

Ingredienti per 4 persone:

320 gr di penne (io ho usato quelle bio)

400 gr di rigagli/durelli di pollo (1 confezione)

200 gr di salsiccia fresca (meglio se umbra)

1/2 bicchiere di vino bianco

1 bottiglia di passata di pomodoro

1/4 di tubetto di concentrato di pomodoro

1/2 bicchiere di olio extra vergine d’oliva (meglio se umbro)

1 pezzetto di burro (facoltativo)

1 cipolla piccola + 1 carota + 1 costa di sedano

2 spicchi d’aglio + 2 manciate di prezzemolo tritato

sale, peperoncino e pepe

pecorino grattugiato (meglio se di Norcia)

Preparazione:

Lavate e pulite le verdure, poi tritatele al mixer.

Lavate i rigagli e tagliateli a pezzi.

Fate scaldare l’olio in un tegame, poi gettatevi i rigagli, e fateli andare sul fuoco per circa una decina di minuti, poi trasferiteli nel mixer e tritateli. Rimetteteli in pentola, poi aggiungere le verdure, 1 manciata di prezzemolo, la pasta di salsiccia sbriciolata (eliminate il budello) e fate rosolare il tutto.

Quando la carne comincerà a sfrigolare alzate il fuoco e sfumate col vino bianco. Non mescolate e fate evaporare perfettamente il vino altrimenti nel sugo se ne sentirà il sapore.

A questo punto aggiungete il pomodoro, il concentrato e fate andare lentamente per circa un’ora, fin quando il sugo non sarà perfettamente cotto (i rigagli devono risultare teneri). Aggiustate di sale e pepe, condite con poco peperoncino.

Condite col sugo la pasta lessata al dente e spolveratela di prezzemolo e pecorino. Si possono usare anche le tagliatelle all’uovo.

Rotolini di golfetta e yogurt greco su letto di cous cous rosso

Qualcuno potrebbe chiedersi: come le è venuta in mente una ricetta così strampalata? E va bene, vuoto il sacco (io sono una che, come si dice a Roma, nun se sa tene’ in bocca manco un cecio): avevo questi ingredienti in frigo e ne volevo cavare fuori una ricetta dignitosa da pubblicare. Eppure vi dirò che il risultato non è disprezzabile, e anche l’aspetto, tutto sommato. Per un piatto più estivo usate biete fresche saltate in padella nel ripieno, e pomodori freschi al posto della passata.

Ingredienti per due persone:
4 fette di salame tipo golfetta (50 gr)
170 gr di yogurt greco
2 cubetti di spinaci surgelati
60 gr di cous cous precotto
210 gr di polpa Mutti (1 barattolo piccolo)
1/2 cipollotto rosso
3 cucchiaini di olio evo
Sale, pepe in grani, noce moscata
Qualche rametto di timo

Preparazione:
Lessate gli spinaci, scolateli e strizzateli bene.
Tritate il cipollotto e rosolatelo in padella con un cucchiaino di olio, poi aggiungete la polpa e portate il sugo a cottura aggiustando di sale.
Preparate il cous cous seguendo le indicazioni della confezione. Occorreranno un cucchiaino di olio in cottura e uno a crudo per condire alla fine, insieme alla salsa e al timo tritato.
Schiacciate il pepe e insaporiteci lo yogurt con noce moscata e sale, poi unite gli spinaci e amalgamate bene. Spalmate il composto sulle fette di salame e richiudete a sigaro.
Adagiate i rotolini su un letto di cous cous e servite.