Risotto con lenticchie di Castelluccio, salsiccia umbra e burro al tartufo nero

Da qualche anno sto rivalutando lenticchie e cotechino a Capodanno, perché di solito vengono trascurati nei veglioni, serviti solo a mezzanotte, tanto per rispettare la tradizione. E quasi tutti usano il cotechino industriale. Invece io cerco di nobilitarli. Per quanto riguarda le lenticchie, sono super sostenibili, in quanto richiedono poca acqua. Quelle di Castelluccio vengono coltivate in montagna, quindi non necessitano di antiparassitari. E vogliamo parlare del gusto? Le lenticchie le ho cotte a parte e sono venute squisite, anche perché ho usato l’acqua di cottura del cotechino artigianale che ho usato per il secondo. Non si spreca niente nella mia cucina. Ma se volete usare del brodo viene buono lo stesso. La salsiccia umbra invece è più saporita delle altre. Per imitarla si condisce la pasta di salsiccia con pepe nero, aglio secco in polvere e un goccio di vino bianco.

Ingredienti per 6 persone:

Per il risotto:

400 gr di riso carnaroli

200 gr di salsiccia umbra

100 gr di porro

2 cucchiai di olio evo

6 cucchiaini di burro al tartufo nero (ottimo quello di marca Ocelli)

Sale e pepe

Per le lenticchie di Castelluccio risottate:

250 gr di lenticchie di Castelluccio di Norcia IGP

500 ml di acqua di cottura del cotechino

70 gr di porro

1 carota

1 gambo di sedano

1 rametto di rosmarino

2 foglie di salvia

2 foglie di alloro

2 cucchiai di olio evo

1 bicchiere di vino bianco

Preparazione:

Mondate e lavate le verdure e le erbe. Tritate con il mixer Porro, carota e sedano. In una pentola scaldate l’olio e fate soffriggere a fuoco dolcissimo le verdure, per qualche minuto. Sciacquate le lenticchie (non necessitano ammollo), scolatele e aggiungetele al soffritto, facendole tostare brevemente, poi sfumate col vino. A questo punto portate a cottura, aggiungendo man mano delle mestolate di acqua di cottura del cotechino o brodo. Regolate di sale e unite le erbe aromatiche. Occorreranno 35 minuti. A me piacciono al dente.

Intanto preparate il risotto. Tritate al mixer il porro, scaldate l’olio in una pentola e imbiondire il porro per qualche minuto, poi aggiungete il riso e tostatelo brevemente. Portate a cottura aggiungendo man mano mestolate di acqua bollente o brodo. Spellate e sbriciolate la salsiccia e rosolatela in un padellino antiaderente, poi unitela al riso. Regolate di sale. Quando mancano 5 minuti aggiungete 4 mestoli di lenticchie (ne avanzeranno, ma serviranno per accompagnare il secondo). Impiattate e adagiate sopra il riso un cucchiaino di burro al tartufo per ogni piatto.

https://www.ideericette.it/risotto-lenticchie-e-cotechino-di-san-silvestro/

Crocchette di pollo in friggitrice ad aria

Questa è stata la prima ricetta che ho fatto con la friggitrice ad aria e ne sono rimasta entusiasta. La carne era morbidissima e la superficie croccante. Niente più olio sprecato e meno consumo di elettricità, grazie alle ridotte dimensioni del fornetto. Inoltre abbastanza light. Ho trovato un sito interamente dedicato alla cottura in friggitrice ad aria, con centinaia di ricette, consigli e trucchetti, in cui si scoprono ricette impensate che puoi fare con questo elettrodomestico, e che mi sta dando validi spunti. Il link è in coda. Le crocchette di pollo mi ricordano un albo del fumetto Rat-man di Leo Ortolani, di tanti anni fa. Mi facevano gola, ma non friggendo l’unico modo che avevo di gustarle era andare in una friggitoria, come ho fatto a Milano, in via Paolo Sarpi; un track food cinese… Ma le mie erano meglio 🙂

Ingredienti per 2 o 3 persone:

500 gr di petto di pollo

1 uovo

75 gr di pangrattato

1 cucchiaio di farina

1 cucchiaio di olio extravergine

Sale e peperoncino

Preparazione:

Tagliate il pollo a dadini della stessa grandezza (2 cm circa per lato), eliminando gli ossicini e le cartilagini.

Sbattete l’uovo in un piatto e immergetevi i bocconcini di pollo in modo che ne siano cosparsi in maniera uniforme.

Successivamente rotolateli nel pangrattato mischiato con la farina e salato, facendolo ben aderire. Spruzzateli uniformemente con olio usando uno spruzzino per olio (o olio spray).

Inseriteli nel cestello della friggitrice ad aria senza sovrapporli e cuoceteli a 200° per 15 minuti, girandoli una volta a metà cottura.

https://friggiadaria.it/bocconcini-di-pollo-in-friggitrice-ad-aria/

Pollo ai peperoni “passaggio a nord-sud”

Non mi dite che i peperoni non sono di stagione perché al mercato, dal mio coltivatore locale di fiducia, ancora li trovo. In verità questa ricetta l’ho cucinata un mesetto fa, e l’ho chiamata così perché ho usato sia prodotti piemontesi che calabresi, con un tocco di Sicilia. Devo dimostrare la sostenibilità del piatto? La preferenza per le verdure garantisce un basso impatto idrico. I prodotti piemontesi per me sono quasi a km zero, il pollo è meno impattante per l’ ambiente rispetto ai bovini, e per la salute. E non mi dite di non usare prodotti meridionali perché sarebbe la morte della cucina mediterranea. In ogni caso scegliere prodotti italiani è sempre più sostenibile, specie se si acquista al mercato o nei piccoli negozi, boicottando la grande distribuzione. Infine, con i tempi di cottura rapidi si risparmia sul gas naturale e si inquina meno. Dimenticavo: il gusto di questa pietanza è irresistibile.

Ingredienti per 2 persone:

Petto di pollo ruspante piemontese 1

Peperoni Carmagnola 1 giallo e 1 rosso

Cipolla di Tropea ½

Concentrato di pomodoro siciliano 3 cucchiai

Pomodori secchi di Calabria 50 gr

Olio evo 2 cucchiai (io: calabrese)

Aglio 1 spicchio (io: calabrese)

Aglio secco in polvere

Origano secco siciliano

Peperoncino secco calabrese in polvere

Sale, pepe

Preparazione:

Pulite il petto di pollo e tagliatelo in due. Incidete con il coltello la carne facendo dei tagli trasversali non troppo profondi. Condite la superficie con origano, peperoncino, aglio in polvere, sale e pepe, da entrambi i lati.

Scaldate l’olio (1 cucchiaio) in una padella antiaderente e rosolate la carne per 6 minuti per lato, poi togliete dalla padella e tenete da parte.

Lavate e mondate le verdure.

Tagliate la cipolla a rondelle e i peperoni a fettine.

Nella stessa padella di prima scaldate il resto dell’olio e stufate la cipolla e i peperoni per 5 minuti.

Unite i petti di pollo, l’aglio tritato, il concentrato, un bicchiere d’acqua e i pomodori secchi a pezzetti, coprite con un coperchio e fate cuocere per 10 minuti, girandoli solo una volta.

Fusilli con zucca e pancetta piccante

Autunno, tempo di zucca. Per tutta la stagione ne tengo sempre una in frigorifero. Al mercato ne trovo un tipo che viene dal Piemonte mi pare, cioè qui a due passi. E’ dolcissima e ha una polpa compatta. Mai provata con la pancetta? Abbinamento perfetto. Al mercato ho il mio pusher di prodotti calabresi e tengo sempre in frigo anche della pancetta piccante che è una bomba. Quello che mi piace di questi prodotti è che provengono da piccole aziende, assenti dalla grande distribuzione, e suppongo usino carne di maiali di piccoli allevamenti, perché il sapore è completamente diverso dai prodotti industriali, che usano animali da allevamenti intensivi. La pasta, nemmeno a parlarne, deve essere di Gragnano o al massimo Senatore Cappelli. Grano italiano, lenta essiccazione, trafilata al bronzo, liscia, mai rigata. Se non lo capiamo noi italiani, chi deve capirlo? Sono tempi duri per me. Ho avuto un diniego che ha sconvolto tutti i miei progetti personali e delle lamentele ridicole. Ma non mi arrendo e continuo a sperare che tutto questo finirà presto. Perché senza speranza la vita è un buco nero che inghiotte tutti i nostri sogni.

Ingredienti per 2 persone:

200 gr di fusilli di Gragnano

½ zucca piccola mantovana o delica

100 gr di pancetta calabrese piccante

salvia, rosmarino, alloro

aglio in polvere

sale e pepe

Preparazione:

Cuocete la zucca tagliata a fette, con la buccia, in forno, a 180° per mezz’ora.

Ricavate la polpa eliminando buccia e semi, poi schiatela bene con una forchetta.

Tagliate la pancetta a dadini, eliminando se occorre la cotenna (io l’ho lasciata).

Lessate la pasta in acqua bollente salata.

Lavate, mondate e tritate salvia e rosmarino.

Rosolate la pancetta in una padella saltapasta. Aggiungete la zucca, l’aglio, l’alloro e dell’acqua di cottura, in modo da ottenere una crema che non sia troppo densa. Se occorre salate e pepate. Fate insaporire per qualche minuto.

Scolate la pasta al dente, mettetela nel saltapasta, unite le erbe e fate saltare in modo da amalgamare bene gli ingredienti.

Arrosto di coppa di maiale con verdure

Per essere un tantino più sostenibili cerco di evitare la carne di manzo e di acquistare in macelleria e al mercato carni di piccoli allevamenti locali, che ne nostro caso significa di origine piemontese, visto che viviamo al confine con la provincia di Vercelli, quindi garanzia di qualità. Non ci si pensa spesso a usare la coppa, invece secondo me è perfetta per l’arrosto, perché è grassa, quindi rimane morbida. Se si usa un taglio magro come l’arista, poi bisogna condirla con una salsa perché rimane secca, quindi non c’è vantaggio in termini di leggerezza. Io continuo a pubblicare ricette con verdure estive, perché anche se siamo ad ottobre, è talmente caldo che le trovo al mercato, e vengono da un’azienda agricola qui vicino. Risultato: un ottimo piatto, ci è piaciuto molto.

Ingredienti per 2 o 3 persone:

400 gr di coppa di maiale in un solo pezzo

1 melanzana piccola

4 patate piccole

4 carote piccole

6 peperoni corno piccoli

½ cipolla di Tropea

Salvia, rosmarino, alloro

Brodo vegetale granulare

2 cucchiai di olio extravergine

10 gr di burro

1 bicchiere di vino bianco

Sale e pepe

Preparazione:

Lavate e mondate tutte le verdure. Tagliatele a tocchetti, la cipolla ad anelli.

Asciugate bene la carne. Scaldate un cucchiaio di olio e il burro in una pentola, poi rosolate bene la carne da tutti i lati.

Sistemate la carne in una pirofila rivestita di carta forno con le verdure; condite con le erbe tritate, il brodo granulare, sale, pepe, il resto dell’olio. Infornate in forno già caldo per 2 ore a 170 gradi. Tagliate a fettine sottili e servite con le verdure.

Sugo con polpette dell’Ikea

Stamattina ho scoperto che esiste una trasmissione TV, sul canale 33, che si intitola La cucina economica, condotta da Csaba della Zorza. A dispetto del titolo, dà una serie di indicazioni per una cucina sostenibile. Giuro che non lo sapevo, non ho scopiazzato. La mia idea di un blog di cucina sostenibile risale a un anno fa, e allora avevo trovato un solo libro che ne parlava; oggi vedo che ce ne sono vari, ma non mi sembra di vedere un sito o blog dedicato a questo in Italia. La mia idea era di contattare uno di questi autori e proporre una partnership. Il problema è avere tempo. Fare un blog serio richiede un impegno full time, ma io purtroppo devo lavorare per mantenermi. Non come certe foodblogger che sono casalinghe (anche un po’ scarse se è per questo), e hanno il marito danaroso che con la sua ditta web fa in modo che il sito della moglie sia sempre il primo a comparire quando cerchiamo una ricetta in google. Ma torniamo alla cucina sostenibile: occorre comprare il più possibile cibi semplici, non industriali. Io lo faccio quasi sempre. Raramente capita in casa un cibo precotto, in questo caso il mio compagno ha comprato le polpette dell’Ikea. Sì, sfiziose, però dove sta il divertimento di cucinare? Io invece ci ho preparato un sugo velocissimo e gustoso. Perché gli svedesi sono i numero uno per i mobili, ma per la cucina ci pensiamo noi italiani 😉

Ingredienti per 3 persone:

330 gr di polpette surgelate dell’Ikea

2 scatolette di polpa di pomodoro Mutti

½ cipolla di Tropea

2 spicchi d’aglio

1 carota

300 gr di vermicelli di Gragnano

1 cucchiaio di olio extravergine

Sale, peperoncino fresco

Basilico fresco

Preparazione:

Lavate e mondate le verdure, poi tritatele.

Scaldate un cucchiaio d’olio in una pentola saltapasta e ponete le verdure a soffriggere per qualche minuto, poi unite la polpa di pomodoro e due bicchieri piccoli d’acqua (usate le scatolette come misurini). Salate e fate cuocere il sugo per una mezz’ora, coprendolo per metà cottura. Quando mancano 10 minuti aggiungete le polpette.

Lessate al dente la pasta in acqua bollente salata, poi scolatela.

Condite la pasta con il sugo di polpette, facendola saltare per qualche minuto nella pentola saltapasta, impiantate, decorate con il basilico, poi servite con il peperoncino a parte.

Satay di pollo con crema di arachidi (ricetta thai)

Io amo molto la cucina etnica, specialmente asiatica. Certe volte mi ritrovo nel congelatore degli ingredienti esotici che compro quando li trovo in offerta al supermercato, e non so nemmeno di preciso cosa sono. Ad esempio avevo queste spezie per marinata satay, che in Thailandia si usa soprattutto con il pollo, e avevo guarda caso anche un petto di pollo. Riguardo alla sostenibilità, da un po’ noi cerchiamo di evitare la carne del supermercato, che spesso proviene da allevamenti intensivi, e ci serviamo in una macelleria che acquista la carne in piccoli allevamenti locali in Piemonte e la lavora in proprio. I loro prodotti sono squisiti, e lo dice il nome Beccari: i beccari sono i macellai fin dal Medioevo, e i migliori sono i norcini umbri. Infatti il nostro macellaio è di origine umbra. Visto il cognome che portano, questi sono macellai fin dal Medioevo! Quindi questo pollo è buono e sostenibile.

Passando a questa ricetta, quali le origini del piatto? Nell’antica Mesopotamia era comune arrostire la carne posta intorno a degli spiedini di legno. I conquistatori afgani portarono il piatto sino in India intorno al X secolo. Poco dopo i mongoli raggiunsero il Medio Oriente, intorno al 1250, e introdussero in Cina il piatto tra il XIII e il XIV secolo. Gli antenati dei satay arrivarono quindi nel sud est asiatico da rotte parallele, partendo dagli arabi, dall’India e dalla Cina. Un ruolo fondamentale nella diffusione della ricetta dei satay venne dall’Indonesia, che al tempo rappresentava crocevia di culture. In Indonesia e Malesia sono utilizzate prevalentemente le carni di manzo e montone, le stesse preferite dagli arabi, che nel XIX secolo furono protagonisti di una massiccia immigrazione nella zona. Invece nei satay thailandesi sono predilette le carni di pollo e maiale, esattamente come avviene in Cina. Il legame della cucina thailandese con la Cina è in effetti molto radicato e riscontrabile in diversi piatti tradizionali. E’ quindi probabile che i satay siano stati ufficialmente introdotti e commercializzati in tutta la regione dai venditori ambulanti javanesi (indonesiani) e malesi, ma in Thailandia questo street food venne declinato secondo i gusti locali, ispirati alle abitudini cinesi. Infatti secondo una teoria, la parola satay deriverebbe dal nome cinese della salsa di arachidi 沙爹 che suona come “sah ti aye”. Per questa lunga storia ringrazio il sito Il babbuino ghiotto (link in calce). 

Ingredienti per 4 persone:

per la marinata:

750 gr di petto di pollo

1 confezione di spezie satay da 35 gr (marca Lobo: zucchero, curcuma, cumino, polvere di curry, coriandolo, senape, sale, amido di tapioca)

60 ml di latte di cocco

per la crema di arachidi:

45 gr di crema 100% arachidi

75 ml di latte di cocco

2 cucchiaini da caffè di salsa di soia

1 cucchiaino da caffè di olio di sesamo

1 spruzzata di succo di lime

1 spicchio d’aglio o aglio in polvere

pepe sichuan

paprika dolce o piccante

Preparazione:

Preparate la marinata: tagliate il petto di pollo a cubotti. In una ciotola mettete il mix di spezie (se non lo avete usate i link sotto per fare da soli la marinata). Aggiungete 60 ml di latte di cocco, mischiate e unite il pollo. Mescolate bene e ponete in frigorifero a marinare per 6 ore.

Preparate la crema di arachidi: mescolate in una ciotola tutti gli ingredienti. Fatto!

Preparate gli spiedini: terminata la marinatura, bagnate 8 spiedini di legno e infilzatevi i cubotti di pollo. Scaldate la griglia elettrica oppure una piastra di ghisa, e ponetevi gli spiedini a rosolare per 10 minuti, girandoli una sola volta e spennellandoli durante la cottura, con la marinata avanzata sul fondo della ciotola. Serviteli ben caldi con la crema di arachidi a parte.

https://athaipianist.com/2015/01/thai-satay.html?cn-reloaded=1

https://blog.giallozafferano.it/ssosoe/sate-di-pollo/

https://www.ilbabbuinoghiotto.com/satay-di-pollo/ 

Paella mista

Bentrovati. No, non ho chiuso il blog, semplicemente sono stata così assorbita dal lavoro, che non ho avuto né tempo, né lo spirito giusto per occuparmi delle mie passioni personali. Ne vale la pena per un lavoro in cui la mia categoria è tra le più sottopagate d’Europa? No. Ma io mi sono impegnata molto per trovare una soluzione che mi alleggerirà per tre anni, dopodiché metterò in atto un altro piano di alleggerimento. Perché non si può vivere solo di lavoro. Sono stati mesi difficili anche perché ho dovuto resistere contro gli assalti di alcuni nemici, diciamo 6/7 persone che mi hanno dato filo da torcere. Ma da un mese ho cominciato a vedere la luce, perché è arrivato un regalo inaspettato: una casa al mare in Calabria comprata da mio papà. E il 21 luglio è nata la mia nipotina Cloe, un regalo ancora più gradito, amore della zia! Dedico a lei questa importante ricetta, in onore delle nostre comuni origini spagnole. Ho una enorme paellera originale da 6 e avevo già pubblicato la paella di mare, ma questa mista secondo me è più saporita, anche se è una versione per turisti, a quanto ne so, infatti la vera paella valenciana ha altri ingredienti. Ma il bello è che possiamo metterci ciò che abbiamo in casa (fagiolini, fagioli Spagna, coniglio, piattoni…) o ciò che troviamo in offerta in pescheria, come ho fatto io (cozze, code di gambero, gamberoni, anelli di totano). Ci andrebbe la salsiccia tipica spagnola, il chorizo, ma la sasizza calabrese piccante va bene lo stesso. Comunque, c’era da festeggiare l’arrivo di Cloe e un compleanno in famiglia, e abbiamo optato per questo piatto. E la Spagna c’entra eccome con la mia fuga e il mio riscatto. Da oggi, per cercare di pubblicare in maniera più costante, non proporrò più dei menù a tema, ma singole ricette senza alcun legame tra di loro. Hasta la victoria siempre!

Ingredienti per 6/7 persone:

400 gr di riso vialone nano o bomba

6 coscette di pollo

1 fetta di coppa di maiale

200 gr di code di gambero

300 gr di anelli di totano gigante

6 gamberoni

24 cozze già pulite esternamente in pescheria

2 peperoni (giallo e rosso)

1 cipolla di Tropea

2 pomodori perini spagnoli

2 spicchi d’aglio

200 gr di piselli surgelati

2 foglie d’alloro

2 bustine di zafferano

6 cucchiai di olio evo

1 litro e mezzo di acqua

1 cuore di brodo vegetale (o di pollo o pesce)

mezzo bicchiere di vino bianco

sale, pepe, peperoncino

1 limone

prezzemolo

Preparazione:

Pulite le cozze esternamente con una pagliuzza di metallo ed eliminate la barbetta. Riscaldate in una padella un filo d’olio d’oliva con uno spicchio d’aglio, un pezzetto di peperoncino, del prezzemolo tritato e aggiungete i molluschi, lasciateli schiudere a fuoco moderato, con il coperchio, mescolando ogni tanto, fin quando non si saranno aperti tutti. Filtrate il liquido di cottura e tenetelo da parte. In alternativa potete aggiungere le cozze crude quando mancano 10 minuti al termine della cottura.

Pulite i gamberi eliminando il carapace, incidendo la parte superiore con un coltellino ed estraendo il budello. Tagliate il carapace dei gamberoni sulla parte superiore ed estraete il budello.

Mettete un cucchiaio d’olio nella paellera, accendendo due fuochi, e sopra questi rosolate da ogni lato le cosce di pollo. Dopo 5 minuti aggiungete un cucchiaio d’olio e i gamberoni; girateli per farli cuocere, basteranno 4-5 minuti. Teneteli da parte in caldo.

Pulite i peperoni, tagliateli a metà, poi togliete il picciolo, i semi ed i filamenti interni. Tagliateli a strisce piuttosto sottili. Mondate e tagliate ad anelli la cipolla. Spostando le cosce di pollo lontano dalle fiamme, aggiungete nella parte più calda un filo d’olio con uno spicchio d’aglio, poi inserite i peperoni con la cipolla e fateli cuocere finché non saranno rosolati.

Tagliate il maiale in bocconcini, fate insaporire un filo d’olio nella paellera, aggiungete i bocconcini di carne e fateli rosolare a fiamma vivace per qualche minuto. Dovranno dorare e formare una croccante crosticina all’esterno. Mettete da parte.

Infine rosolate per 5 minuti gli anelli di totano gigante con i pomodori a dadini, sempre con un cucchiaio d’olio in più e sulle fiamme, sposando gli altri ingredienti.

Fate insaporire 3-4 minuti.

Portate a bollore un litro e mezzo d’acqua.

Allargate gli ingredienti lasciando uno spazio centrale a croce e aggiungete un cucchiaio d’olio, l’alloro e il riso, che lascerete tostare un paio di minuti. Sfumate con il vino (io ho usato del brandy).

Sciogliete lo zafferano in poca acqua calda. Unite il liquido di cottura filtrato dei molluschi, ed un mestolo di acqua bollente in cui avrete sciolto il cuore di brodo. Unite lo zafferano e l’acqua a copertura. Io l’ho aggiunta mezzo litro alla volta per evitare che il riso scuocesse, ma mescolando solo in superficie, perché dovrebbe formarsi una crosticina sul fondo. Aggiungete le spezie scelte e fate cuocere a fuoco medio basso per circa 30-40 minuti; il tempo di cottura effettivo dipende molto dalla tipologia di riso utilizzato; il riso bomba richiede una cottura molto lunga, ma altre tipologie potrebbero richiederne meno. Per essere certi dei tempi vi consiglio di assaggiare. Assicuratevi che il riso sia sempre coperto dal liquido. Ruotate ogni tanto la paellera, perché il riso che si trova sopra i fuochi cuoce più in fretta.

Quando mancano 10 minuti al termine della cottura aggiungete i piselli scongelati.

Quando mancano pochi minuti al termine della cottura aggiungete i gamberi, i molluschi, il maiale, una generosa spolverizzata di paprika (e a piacere pepe). Fate insaporire tutto insieme e solo alla fine unite anche i gamberoni. La vostra paella mista è pronta, aggiungete il prezzemolo tritato, gli spicchi di limone e servite.

https://www.ricettedalmondo.it/paella-valenciana.html

Arrosto di coppa di maiale con la zucca

Ho appena compiuto 49 anni e ho avuto il colpo della strega. Cominciamo bene! Comunque non mi è dispiaciuto riposarmi, dico la verità. E pensare che dovevo accompagnare in gita una classe 😁 Ho avuto anche tempo per pubblicare ricette. Una volta all’Aldi (il supermercato più apprezzato secondo un articolo che ho letto in internet, e il mio nuovo market di fiducia) ho trovato la coppa di maiale in un solo pezzo, molto economica. Ultimamente ho scoperto gli arrosti, visto che ora vivo con un carnivoro incallito. Ovviamente per motivi ecologici e di salute cerco di limitare la carne, specie quella di manzo. Ma qualche volta alla settimana devo prepararla, anche perché lui deve fare una dieta proteica. E questo taglio mi ha dato soddisfazione. È rimasto bello tenero e la zucca ci sta da Dio. 

Ingredienti per 2 persone:

400 gr di coppa di maiale in un solo pezzo

Mezza zucca butternut

3 cucchiai di olio evo

Salvia, alloro, rosmarino, sale

Mix di erbe aromatiche

Preparazione:

Pulite e tagliate a fette la zucca, stendetele sulla teglia del forno coperta con carta forno e cuocetela in forno ventilato a 250 gradi per mezz’ora.

Scaldate in una padella antiaderente un cucchiaio di olio e rosolate la carne uniformemente per qualche minuto. 

Eliminate la buccia della zucca e tagliatela a dadini.

Sistemate in una teglia foderata con carta forno la carne, la zucca, l’olio rimanente e gli aromi. Cuocete per mezz’ora in forno statico a 200°. 

Lasagne al ragù con la zucca

Oggi è la festa della donna ed è il mio compleanno. Così ho dedicato la giornata a me stessa. I festeggiamenti sono iniziati ieri: siamo andati a Milano, alla mostra di Bosch con gli amici e poi abbiamo mangiato un’ottima pizza insieme alla pizzeria Positano, che consiglio vivamente. Oggi ho messo in secondo piano il lavoro, mi sono rilassata con il mio compagno, ho cucinato un buon piatto per pranzo, ho scartato i regali (adoro il mio nuovo bollitore e il mio maneki neko) e poi siamo andati a cena insieme in un ristorante toscano a mangiarci una bella fiorentina. I festeggiamenti continueranno sabato, con una cena con degustazione. Il compleanno ideale direi. E anche pubblicare una ricetta sul mio blog fa parte del dedicarmi a me stessa, alla mia passione per la cucina. Inauguro un menù ultimi giorni d’inverno con la zucca, che tanto amo, a cominciare da queste ottime lasagne preparate dal mio compagno. Auguro a tutte le donne buone e generose di avere le mie fortune. E alla mia futura nipotina una vita piena e felice 🙂

Ingredienti per una teglia media:

250 gr di lasagne fresche pronte

Metà zucca butternut

400 gr di trita mista

1 carota

1 cipolla

1 gambo di sedano

1 bottiglia piccola di salsa di ciliegini

1 barattolo piccolo di polpa Mutti

2 cucchiai di olio extravergine

1 bicchiere di vino bianco

spezie suk

50 gr di parmigiano grattugiato

500 ml di besciamella light pronta

Noce moscata, sale

La zucca cotta in forno e frullata. 30 minuti in forno a 220 gradi.

Preparazione:

Pulite la zucca: lavatela e tagliatela a fette. Vi serviranno 500 g di zucca pulita. Posizionate le fette di zucca su una placca rivestita con carta forno e cuocete in forno statico preriscaldato a 180°C per 35 minuti. Una volta pronta, svuotatela dei semi interni, eliminate la buccia e schiacciatela con lo schiacciapatate per ottenere una purea, oppure frullatela.

Mentre cuoce la zucca tritate carota, cipolla e sedano al mixer, scaldate in una casseruola l’olio e gettateci il trito ad ammorbidirsi a fuoco dolce per 5 minuti; poi unite la trita e fatela rosolare per qualche minuto, fino a che non è più rosa, poi sfumate col vino. Aggiungete il pomodoro, le spezie, sale e cuocete per circa mezz’ora.

Imburrate una teglia rettangolare media, che contenga agevolmente le sfoglie senza sovrapporle troppo. Iniziate con 2 sfoglie sul fondo, stendetevi uno strato di ragù, uno di zucca, uno di besciamella e una spolverata di noce moscata e parmigiano. Continuate fino a terminare gli ingredienti, non necessariamente inserendoli tutti in ogni strato. Per ultimi stendete due sfoglie, la besciamella e il parmigiano.

Infornate in forno già caldo a 220° per 30 minuti, eventualmente attivando il grill gli ultimi 5 minuti per rosolare la superficie. Aspettate che non siano più bollenti per porzionarle e servire.