Risotto con lenticchie di Castelluccio, salsiccia umbra e burro al tartufo nero

Da qualche anno sto rivalutando lenticchie e cotechino a Capodanno, perché di solito vengono trascurati nei veglioni, serviti solo a mezzanotte, tanto per rispettare la tradizione. E quasi tutti usano il cotechino industriale. Invece io cerco di nobilitarli. Per quanto riguarda le lenticchie, sono super sostenibili, in quanto richiedono poca acqua. Quelle di Castelluccio vengono coltivate in montagna, quindi non necessitano di antiparassitari. E vogliamo parlare del gusto? Le lenticchie le ho cotte a parte e sono venute squisite, anche perché ho usato l’acqua di cottura del cotechino artigianale che ho usato per il secondo. Non si spreca niente nella mia cucina. Ma se volete usare del brodo viene buono lo stesso. La salsiccia umbra invece è più saporita delle altre. Per imitarla si condisce la pasta di salsiccia con pepe nero, aglio secco in polvere e un goccio di vino bianco.

Ingredienti per 6 persone:

Per il risotto:

400 gr di riso carnaroli

200 gr di salsiccia umbra

100 gr di porro

2 cucchiai di olio evo

6 cucchiaini di burro al tartufo nero (ottimo quello di marca Ocelli)

Sale e pepe

Per le lenticchie di Castelluccio risottate:

250 gr di lenticchie di Castelluccio di Norcia IGP

500 ml di acqua di cottura del cotechino

70 gr di porro

1 carota

1 gambo di sedano

1 rametto di rosmarino

2 foglie di salvia

2 foglie di alloro

2 cucchiai di olio evo

1 bicchiere di vino bianco

Preparazione:

Mondate e lavate le verdure e le erbe. Tritate con il mixer Porro, carota e sedano. In una pentola scaldate l’olio e fate soffriggere a fuoco dolcissimo le verdure, per qualche minuto. Sciacquate le lenticchie (non necessitano ammollo), scolatele e aggiungetele al soffritto, facendole tostare brevemente, poi sfumate col vino. A questo punto portate a cottura, aggiungendo man mano delle mestolate di acqua di cottura del cotechino o brodo. Regolate di sale e unite le erbe aromatiche. Occorreranno 35 minuti. A me piacciono al dente.

Intanto preparate il risotto. Tritate al mixer il porro, scaldate l’olio in una pentola e imbiondire il porro per qualche minuto, poi aggiungete il riso e tostatelo brevemente. Portate a cottura aggiungendo man mano mestolate di acqua bollente o brodo. Spellate e sbriciolate la salsiccia e rosolatela in un padellino antiaderente, poi unitela al riso. Regolate di sale. Quando mancano 5 minuti aggiungete 4 mestoli di lenticchie (ne avanzeranno, ma serviranno per accompagnare il secondo). Impiattate e adagiate sopra il riso un cucchiaino di burro al tartufo per ogni piatto.

https://www.ideericette.it/risotto-lenticchie-e-cotechino-di-san-silvestro/

Moscardini in umido con piselli e cous cous

Quando ho fatto la paella, qualche giorno fa, ho preso in pescheria anche un grosso moscardino in offerta, che pensavo di usare, invece poi l’ho congelato. Congelare è un ottimo modo di evitare sprechi alimentari. Ad esempio le verdure di questa ricetta erano tutte surgelate. Piuttosto che buttare qualsiasi cibo io lo surgelo, poi lo uso con calma quando si presenta l’occasione. Ora, come ricavare un piatto principale per tre persone con un solo moscardino? Preparo spesso piatti per tre persone, perché noi siamo in due, ma deve avanzarmi una porzione per la schiscia del mio compagno. Si risparmiano un bel po’ di soldi con la schiscia, e soprattutto si mangia molto più sano che al ristorante. Ho pensato di fare un ragù e servirlo con il cous cous, che si sposa magnificamente con il pesce; basti pensare alle ricette siciliane. Risultato gradevole. Da provare.

Ingredienti per 3 persone:

1 moscardino grande

320 gr di piselli

180 gr di cous cous precotto

1 scatoletta piccola di polpa di pomodoro Mutti

3 cucchiai di concentrato di pomodoro

1 costa di sedano

1 cipollotto

1 carota piccola

1 spicchio d’aglio

1 foglia di alloro

3 cucchiai di olio extravergine + un cucchiaino per il cous cous

1 cucchiaio di burro senza lattosio per il cous cous

sale, pepe

peperoncino

basilico

Preparazione:

Lavate e pulite il moscardino, poi tagliate i tentacoli a pezzetti e la sacca ad anelli.

Lavate e mondate le verdure, poi tritatele. Scaldate l’olio in una padella, poi inserite le verdure e l’alloro. Dopo qualche minuto aggiungete il moscardino, fate asciugare il suo liquido e poi sarà la volta della polpa di pomodoro e del concentrato. Aggiungete un paio di bicchieri di acqua, sale, pepe e cuocete coperto per 50 minuti.

Intanto preparate il cous cous seguendo le istruzioni sulla confezione.

Trascorsi i 50 minuti, scoperchiate e aggiungete i piselli. Controllate se occorre aggiungere dell’acqua e il grado di cottura del moscardino.

In una decina di minuti il tutto dovrebbe essere pronto.

Mettete il cous cous sgranato nei piatti, versate sopra il sugo, decorate con basilico e servite con peperoncino a parte.

Lasagne al ragù con la zucca

Oggi è la festa della donna ed è il mio compleanno. Così ho dedicato la giornata a me stessa. I festeggiamenti sono iniziati ieri: siamo andati a Milano, alla mostra di Bosch con gli amici e poi abbiamo mangiato un’ottima pizza insieme alla pizzeria Positano, che consiglio vivamente. Oggi ho messo in secondo piano il lavoro, mi sono rilassata con il mio compagno, ho cucinato un buon piatto per pranzo, ho scartato i regali (adoro il mio nuovo bollitore e il mio maneki neko) e poi siamo andati a cena insieme in un ristorante toscano a mangiarci una bella fiorentina. I festeggiamenti continueranno sabato, con una cena con degustazione. Il compleanno ideale direi. E anche pubblicare una ricetta sul mio blog fa parte del dedicarmi a me stessa, alla mia passione per la cucina. Inauguro un menù ultimi giorni d’inverno con la zucca, che tanto amo, a cominciare da queste ottime lasagne preparate dal mio compagno. Auguro a tutte le donne buone e generose di avere le mie fortune. E alla mia futura nipotina una vita piena e felice 🙂

Ingredienti per una teglia media:

250 gr di lasagne fresche pronte

Metà zucca butternut

400 gr di trita mista

1 carota

1 cipolla

1 gambo di sedano

1 bottiglia piccola di salsa di ciliegini

1 barattolo piccolo di polpa Mutti

2 cucchiai di olio extravergine

1 bicchiere di vino bianco

spezie suk

50 gr di parmigiano grattugiato

500 ml di besciamella light pronta

Noce moscata, sale

La zucca cotta in forno e frullata. 30 minuti in forno a 220 gradi.

Preparazione:

Pulite la zucca: lavatela e tagliatela a fette. Vi serviranno 500 g di zucca pulita. Posizionate le fette di zucca su una placca rivestita con carta forno e cuocete in forno statico preriscaldato a 180°C per 35 minuti. Una volta pronta, svuotatela dei semi interni, eliminate la buccia e schiacciatela con lo schiacciapatate per ottenere una purea, oppure frullatela.

Mentre cuoce la zucca tritate carota, cipolla e sedano al mixer, scaldate in una casseruola l’olio e gettateci il trito ad ammorbidirsi a fuoco dolce per 5 minuti; poi unite la trita e fatela rosolare per qualche minuto, fino a che non è più rosa, poi sfumate col vino. Aggiungete il pomodoro, le spezie, sale e cuocete per circa mezz’ora.

Imburrate una teglia rettangolare media, che contenga agevolmente le sfoglie senza sovrapporle troppo. Iniziate con 2 sfoglie sul fondo, stendetevi uno strato di ragù, uno di zucca, uno di besciamella e una spolverata di noce moscata e parmigiano. Continuate fino a terminare gli ingredienti, non necessariamente inserendoli tutti in ogni strato. Per ultimi stendete due sfoglie, la besciamella e il parmigiano.

Infornate in forno già caldo a 220° per 30 minuti, eventualmente attivando il grill gli ultimi 5 minuti per rosolare la superficie. Aspettate che non siano più bollenti per porzionarle e servire.

 

Cotechino in crosta con lenticchie di Castelluccio ai porri e fagiolini

Ci sono certe tradizioni da cui non si può esulare. A San Silvestro si devono mangiare le lenticchie con cotechino o zampone! L’origine della tradizione risale all’antica Roma: i romani regalavano un sacchetto di lenticchie per augurare ricchezza. I legumi infatti ricordano nella forma le monete e cuocendosi aumentano di volume. L’accoppiata con zampone e cotechino ha origini medievali. Sono cibi grassi che richiamano l’abbondanza. Secondo me, visto che il maiale si macellava in autunno, questi prodotti erano a disposizione giusto per la fine dell’anno, e sono insaccati da cuocere, quindi si prestano a rappresentare una portata del veglione, mentre un semplice affettato va bene giusto per l’antipasto. Peccato che ormai i menù di Capodanno sono così ricchi ed elaborati, che cotechino e lenticchie vengono serviti solo a mezzanotte, quando siamo già tutti sazi. Allora io ho deciso di nobilitare questo piatto rendendolo un vero secondo piatto, e per questo non mi limito ad una zuppa, ma lo impreziosisco mettendolo in crosta. La lenticchia di Castelluccio di Norcia è un legume raro e pregiato che si coltiva solo sull’omonima piana, a 1500 m di altezza. Il freddo la protegge dai parassiti, quindi non necessita di trattamenti con pesticidi. Inoltre ha una buccia sottile, quindi non richiede ammollo. Visitate la Piana di Castelluccio a luglio, quando si colora di un arcobaleno di fiori, tra cui spiccano quelli delle lenticchie: è un’esperienza unica. Purtroppo Castelluccio è stato danneggiato dal terremoto e temo che non sarà più recuperato. Ma vale la pena visitare la piana durante la fioritura, lo assicuro. E scoprite la bontà di questo prodotto unico, che si sposa ottimamente con il cotechino artigianale. 

Ingredienti per 6 persone:

1 cotechino artigianale crudo da 800 gr

250 gr di lenticchie di Castelluccio di Norcia

½ porro

1 carota

1 gambo di sedano

1 spicchio d’aglio

1 foglia d’alloro

1 bicchierino di brandy

2 cucchiai di olio evo umbro

1 cucchiaio raso di dado vegetale granulare

1 confezione di pasta sfoglia light

1 cucchiaio di panna fresca

sale, pepe, peperoncino rosso in polvere

500 gr di fagiolini freschi spuntati

Preparazione:

Mettete il cotechino in una pentola di acqua fredda e fatelo cuocere per 2 ore e mezza dal bollore. Verso la fine della cottura punzecchiatelo in più punti.

Nel mixer tritate porro, carota, sedano, aglio, poi fate scaldare il trito in una casseruola con 2 cucchiai d’olio per qualche minuto. Aggiungete le lenticchie e fatele tostare, poi sfumate con il brandy (io non lo avevo e ho usato il rum). Aggiungete alloro, sale, pepe, peperoncino, dado e man mano acqua calda bollente, fino a portare a cottura (30 minuti circa). Dovranno risultare ben asciutte.

Togliete il cotechino dall’acqua ed eliminate il budello. Srotolate la pasta sfoglia su un piano.

stendete uno strato di lenticchie tiepide sulla sfoglia, posizionate sopra il cotechino, copritelo con altre lenticchie e richiudete la sfoglia stringendola bene. Chiudetela aiutandovi con un po’ acqua, posizionatela con la sua carta forno su una teglia e infornate a 180° per circa mezz’ora.

Portate di nuovo a bollore l’acqua di cottura del cotechino e fateci lessare i fagiolini precedentemente sciacquati.

Dopo 20 minuti di cottura in forno, spennellate la superficie della sfoglia con la panna.

Togliete il rotolo dal forno e fatelo raffreddare, poi tagliatelo a fette.

Scolate i fagiolini.

Al momento di servire, posizionate le fette di cotechino in crosta su un piatto di servizio, scaldatele nel microonde e servitele con i fagiolini a temperatura ambiente.

Stinchi con le castagne e i crauti

Le castagne sono di stagione in ottobre e novembre, e ormai non si trovano quasi più. Nel loro breve periodo io e il mio compagno le compriamo ogni volta che facciamo la spesa. Ai primi di ottobre ho preparato questo piatto che ha soddisfatto tanto il nostro palato. Perché le castagne sono super versatili, ci si può cucinare di tutto, e nei piatti salati si esaltano tantissimo. Se anche non trovate più quelle fresche, c’è la farina o le mosciarelle secche. Abbinate al maiale sono eccellenti. Così, invece dei soliti stinchi al forno con patate, li facciamo in pentola a pressione con le castagne arrosto: saranno tenerissimi e sorprendenti. Un aneddoto: per scrivere la mia tesi universitaria ho intervistato degli ex mezzadri che erano molto giovani negli anni ’60. Uno di loro mi ha raccontato che il padrone della terra li obbligava a dare le castagne ai maiali. Ma loro se ne tenevano un po’ di nascosto come nutrimento di famiglia. Da cibo per porci a prodotto ricercato…

Ingredienti per 2 persone:

2 stinchi di maiale piccoli

400 gr di marroni

1 carota

½ cipolla

1 gambo di sedano

1 bicchiere di sherry secco o marsala

1 rametto di rosmarino

3 foglie di salvia

2 foglie di alloro

2 cucchiaini di dado vegetale in polvere

2 cucchiai di burro

2 cucchiai d’olio evo

½ cavolo bianco

2 spicchi d’aglio

1 bicchiere di vino bianco

sale, semi di cumino

Preparazione:

Incidete le castagne con un coltello o l’apposito attrezzo, poi mettetele a bagno in acqua per due ore.

Lavate e mondate tutte le verdure e le erbe. Tritate nel mixer carota, cipolla e sedano. Scaldate l’olio in una pentola a pressione e rosolateci gli stinchi uniformemente. Aggiungete le verdure tritate e le erbe, fate rosolare per qualche minuto, sfumate con lo sherry, salate, coprite d’acqua (2 bicchieri). Chiudete il coperchio e cuocete a fuoco medio basso per 40 minuti dal sibilo. 

Arrostite le castagne in una padella forata e con lo spargifiamma, a fuoco basso.

Tagliate a listarelle il cavolo con la mandolina. Mettetelo a rosolare per qualche minuto in una padella antiaderente con il burro, l’aglio in camicia schiacciato, il dado, il cumino. Sfumate con il vino bianco e portate a cottura.

Spegnete il fuoco sotto la pentola a pressione e lasciate sfiatare.

Sbucciate le castagne.

Aprite la pentola, aggiungete le castagne e fate cuocere chiuso per 10 minuti, poi spegnete e fate sfiatare.

Servite gli stinchi con il sugo che si sarà formato, le castagne e i crauti a parte.

Stufato di freekeh con verdure

Purtroppo sono così presa a lavorare che non riesco a pubblicare regolarmente. Qualcuno mi ha detto che non riesco a staccarmi dal lavoro. Sarà pure vero. Tuttavia faccio un mansione che è estremamente pervasiva nella vita privata, ed è veramente difficile non portarsi il lavoro a casa come fanno nelle altre professioni… Per fortuna riesco a cucinare regolarmente, anche perché bisogna mangiare tutti i giorni. Adesso poi che convivo col mio compagno, quasi tutte le sere mi ingegno a cucinare un manicaretto. Ma veniamo a questa ricetta tunisina. Un giorno al supermercato (mi pare Auchan) ho trovato in offerta un prodotto che non conoscevo, il freekeh (marca Luxor), ovvero del grano verde che viene essiccato al sole e affumicato con rami di un arbusto, il balan, il che gli dà un gusto particolare, di noce. Ha molte sostanze nutritive salutari, tante fibre e un basso indice glicemico. E’ originario del Libano, ma si è diffuso in tutto il medio Oriente, anche nella cucina egiziana e tunisina. Per altro è comodissimo da cucinare, perché si mette in pentola con la quantità d’acqua indicata nella confezione (500 ml per 100 gr) e si lascia sul fuoco finché non l’ha assorbita tutta, magari con le verdure a pezzetti, che si cuociono insieme a lui, come ho fatto io in questa versione di uno stufato tunisino da me un po’ rivisitata, ma simile all’originale.

Ingredienti per 2 persone:

150 gr di Freekeh

750 ml di acqua

1 zucchina (se in stagione, altrimenti zucca o coste)

1 carota

1 costa di sedano

½ finocchio

½ cipolla

2 spicchi d’aglio

1 pizzico di spezie tunisine (tabil) o ras el hanout

una scatola di ceci (o 1 salsiccia di tacchino)

sale, peperoncino

2 cucchiai di olio evo

Preparazione:

Lavate, mondate e tagliate a pezzetti le verdure. Mettete tutto insieme nell’acqua fredda (750 ml) in pentola con il freekeh, accendete il fuoco, salate, ed è pronto quando l’acqua si è assorbita (15-18 minuti).

Intanto spellate la salsiccia di tacchino, sbriciolatela e rosolatela in un padellino antiaderente con le spezie. Se preferite usare i ceci (ricetta originale), scolateli, stendeteli su una teglia con carta forno, oliateli, salateli e tostateli in forno per 15-20 minuti a 180° con le spezie.

Quando il freekeh è pronto, aggiungete la salsiccia o i ceci, l’olio e il peperoncino, se occorre più spezie. Per servire: un cucchiaio di yogurt greco per guarnire e una pita araba.

https://www.hellofresh.com/recipes/tunisian-freekeh-stew-58580c0fa28e1a36247c2902

Salsicce, fagioli e cereali

“Salsicce e fagioli” mi ricorda tre cose: un fumetto di Staino con protagonista Bobo, che alla Festa dell’Unità ordina allo stand cucina questo binomio, che si scopre essere in realtà una parola d’ordine per accedere ad un incontro segretissimo con De Mita. I western con Bud Spencer e Terence Hill, tipo Lo chiamavano Trinità, in cui i due si nutrivano per lo più di questa pietanza. Infine il film Tutti pazzi per Mary, la spassosa scena in cui Ben Stiller si incastra “la sua salsiccia e i suoi fagioli” nella lampo.

Ogni tanto uso i mix di legumi. Questo lo avevo preso al Tigros, solo che richiedeva, oltre a 12 ore di ammollo, 2 ore di cottura. Io per il risparmio energetico ho optato per la pentola a pressione, che ha reso le salsicce un burro. Quelle umbre sono speciali, ma si trovano solo in Umbria. Potete acquistarle on line ai siti indicati in basso, per 10 euro al kg più 7 di spedizione. Garantisco che ne vale la pena. Già che ci siete ordinate anche il prosciutto di Norcia, il lonzino, la coppa di testa, i mazzafegati, il salame tenero, la porchetta umbra, gli strangozzi (si trovano anche al Tigros), le lumache al sugo e i piccioni arrosto. Sono prodotti eccezionali che nel resto d’Italia non si trovano facilmente, ma che bisogna assaggiare almeno una volta nella vita.

Ingredienti per 4 persone:

200 gr di mix di legumi (fagioli, lenticchie, ceci) e cereali secchi

1 carota

1 gambo di sedano

1 cipolla rossa

2 spicchi d’aglio

4 salsicce umbre punzecchiate

1 rametto di salvia

1 rametto di rosmarino

1 cucchiaio di dado vegetale in polvere

2 cucchiai di olio evo

Sale e pepe

Preparazione:

Mettete i legumi in ammollo per il tempo richiesto (nel mio caso 12 ore).

Pulite e mondate le verdure e le erbe aromatiche. Tritate carote, sedano, cipolla e aglio.

Fate scaldare l’olio nella pentola a pressione, poi mettete a rosolare le salsicce punzecchiate con le verdure tritate, per qualche minuto. Aggiungete gli altri ingredienti, tra cui i legumi scolati, coprite a filo con acqua, chiudete il coperchio e cuocete dal fischio per la metà del tempo richiesto dai legumi, nel mio caso un’ora.

https://www.salvatorinorcia.com/shop/salumi/salsiccia-di-norcia-sale-e-pepe-2/

https://www.norcineriaumbra.it/prodotto/salsicce-fresche/

https://www.saporitipiciumbri.it/70-formaggi-e-latticini

http://www.anticanorcineriaansuini.com/content/1-consegna

La spassosissima scena di “salsicce e fagioli” in Tutti pazzi per Mary:

Anelletti siciliani al forno

La stessa padella con stampini a cuore che ho usato per i blinis, ha il manico asportabile per essere messa in forno. Avevo della besciamella home made (vedi link in basso) e della trita in congelatore, anelletti siciliani in dispensa. Volevo fare un piatto unico per risparmiare tempo e fatica, così ho pensato ad uno sformato di pasta. La ricetta tradizionale degli anelletti siciliani al forno era perfetta. Molti si lamentano per la presenza della besciamella, perché non è tradizionale. Ma le ricette antiche possono essere aggiornate. Ad esempio molti non fanno più la pastiera con strutto e ricotta di pecora. Anche la torta al formaggio umbra oggi si fa più spesso con burro e Emmental, assenti nella ricetta antica. Comunque il risultato finale era ottimo, secondo me la besciamella ci sta benone. Per chi si lamenta del fatto che questa preparazione sia francese, pare invece che sia toscana, importata in Francia da Caterina de Medici, così come l’anatra all’arancia. E che scoperta il concentrato di pomodoro usato come salsa per il ragù. Squisito!

Ingredienti per 4/6 persone:

500 grammi di anelletti

400 grammi di trita di carne (possibilmente mista, bovino-suino)

1/2 cipolla

1/2 carota

1 costa di sedano

1 cucchiaio di olio evo

2 chiodi di garofano

2 foglie di alloro

Una scatoletta di concentrato di pomodoro Mutti (200 grammi)

Besciamella 200 gr.

Parmigiano grattugiato

Fette di melanzane arrostite (io ho usato quelle surgelate)

250 grammi di pisellini surgelati (facoltativo)

½ bicchiere di vino rosso

Sale e pepe q.b.

Preparazione:

Soffriggete in un tegame, con l’olio, la cipolla, la carota, il sedano tritati. Aggiungete il macinato di carne e fatelo rosolare, a fuoco vivace, sgranandolo bene con un cucchiaio di legno, quindi sfumate con il vino. Unire sale, pepe, foglie di alloro, chiodi di garofano, il concentrato di pomodoro sciolto in poca acqua tiepida e ultimare la cottura. Intanto, se volete metterli, cuocete i piselli (se usiamo quelli surgelati, li scongeliamo in acqua salata bollente con 1 foglia di alloro e un pizzico di zucchero), scolateli e uniteli al ragù. Infine, amalgamate al ragù la besciamella.

Cuocete gi anelletti al dente (7 minuti) e, quando saranno pronti, scolateli e amalgamateli con il ragù e il parmigiano grattugiato. Scongelate le melanzane.

Oliate una teglia e spolveratela con il pangrattato (io l’ho messo solo sulle forme a cuore), foderatela con le melanzane e adagiatevi gli anelletti già amalgamati con il ragù. Se volete, potete inserire altri ingredienti al ripieno, come fettine di primosale, uovo sodo affettato, salame o altro.

Spolverate con parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro. Mettere in forno preriscaldato a 180° per trentacinque minuti. Il timballo sarà pronto quando la superficie sarà ben dorata.

https://www.ricettedisicilia.net/primi/anelletti-al-forno/

Lasagne pomodoro e mozzarella

Pasta e ceci

Ora propongo il secondo menù rustico autunnale, e devo sbrigarmi perché siamo quasi in inverno. Sono sulle spine perché stanno per arrivare le vacanze di Natale. Quest’anno le attendo con particolare trepidazione. Iniziamo con il primo: che buona la pasta coi legumi! I miei preferiti sono i ceci. È anche un abbinamento sano e leggero. Questa è una versione asciutta perché al mio compagno piace così. Per l’occasione ha anche cucinato lui, e devo dire che il risultato era molto gustoso. Perfetto per una cena autunnale!

Ingredienti per 2 persone:

1 scatola di ceci

180 gr di pasta corta

½ carota

½ gambo di sedano

½ cipolla

1 spicchio d’aglio

2 cucchiai di concentrato di pomodoro

½ dado

2 cucchiai di olio evo

Sale e pepe

4 foglie di salvia

Preparazione:

Lessate la pasta in acqua bollente salata. Io ho usato delle orecchiette.

Pulite e mondate le verdure, tagliatele a pezzi e tritatele con il mixer. Mettete a scaldare l’olio in un pentolino e soffriggete le verdure per 5 minuti. Aggiungete il dado sbriciolato, la salvia lavata e asciugata, il concentrato, i ceci scolati, 1 bicchiere d’acqua, sale e pepe. Fate sobbollire per 5 minuti, fino a che l’acqua non sia evaporata.

Scolate la pasta, versatela nel pentolino con il sugo, mescolate bene e impiattate.

 

Stinco alla birra dolce con lenticchie

Io e il mio compagno abbiamo provato a fare la birra fatta in casa, ma non è riuscita bene. Lo zucchero non ha fermentato, quindi è venuta dolce e non gasata. Io ovviamente detesto buttare cibi e bevande, quindi ho pensato di provare a cucinarci la carne, che viene bene stufata con birra e miele. In effetti ci ho preso, perché questi stinchi sono venuti ottimi, morbidissimi, e la salsina era squisita. Prossimamente quindi altre ricette con la birra, specie a Natale, per il quale faremo un menù Natale a tutta birra!

Ingredienti per 2 persone:

2 stinchi di maiale

½ litro di birra ad alta gradazione

1 tazzina di miele di acacia

3 cucchiai di concentrato di pomodoro

1 carota

1 gambo di sedano

30 gr di guanciale a cubetti

250 gr di lenticchie di Colfiorito

2 cipolle rosse di Tropea

3 spicchi d’aglio

2 foglie di alloro

1 cucchiaio di olio evo

1 cuore di brodo vegetale

Sale, pepe, peperoncino dolce

Preparazione:

Mondate le cipolle, la carota, il sedano e l’aglio. Tagliate una cipolla a pezzi grandi e mettetela nella pentola a pressione con uno spicchio d’aglio, una foglia di alloro, le lenticchie sciacquate, il cuore di brodo, un cucchiaio di concentrato, l’olio e dell’acqua, quanto basta a coprire il tutto. Chiudete col coperchio e cuocete per 15 minuti dal fischio, poi fate sfiatare, aprite e mettete da parte le lenticchie.

Nella stessa pentola rosolate bene gli stinchi da tutti i lati, senza aggiungere grassi.

Poi inserite l’altra cipolla, la carota e il sedano, tutti tagliati a pezzi grandi, 2 spicchi d’aglio, l’altra foglia di alloro, 2 cucchiai di concentrato di pomodoro, il guanciale, sale, pepe e peperoncino. Sfumate con la birra, aggiungete il miele, chiudete il coperchio e fate cuocere a fuoco basso per 45 minuti dal fischio.

Fate scaldare le lenticchie. Una volta sfiatata la pentola, apritela, estraete gli stinchi e impiattateli con le lenticchie e le verdurine. Irrorate con la salsa alla birra e miele.