Strangozzi al Sagrantino e salsiccia umbra

Dopo una deviazione sul tema della birra, quest’anno sono riuscita a riproporre un menù natalizio a base di vino, ovvero Natale di… vino. La cosa si è complicata in due modi: primo, abbiamo avuto ospiti i parenti del mio compagno, secondo, suo padre ha espresso il desiderio di mangiare piatti umbri. Sono riuscita comunque a proporre un menù umbro a base di vino che è piaciuto a tutti. Ho cominciato con un antipasto a base di prodotti umbri: coppa di testa, ciauscolo (salame spalmabile), bruschette tartufate, caciotta di Norcia, formaggella al tartufo; i formaggi sono stati accompagnati da due confetture al vino: pere e vin santo; melone, Porto e pistacchi. Come primo, ho rivisitato una ricetta umbra al pregiato vino Sagrantino, ma ho sostituito gli gnocchi e la pancetta previsti, con strangozzi e salsiccia umbra, perché avevo una confezione dei primi e perché la salsiccia è davvero tipica umbra. E’ uscito fuori un piatto che è piaciuto molto. Gli strangozzi sono una pasta lunga tipica nostra, una specie di tagliolini, ma senza uova e secchi. Per i prodotti umbri ho ordinato on line alla norcineria di Norcia Ansuini. Tutto buonissimo, economico e arrivato puntuale.
Ingredienti per 6 persone:
500 gr di strangozzi
2 bicchieri di Sagrantino di Montefalco
4 salsicce umbre
400 ml di panna fresca
1 cipolla (io ho usato quella di Voghera)
2 cucchiai di olio extravergine umbro
Preparazione:
Mondate e tritate la cipolla. Scaldate in un’ampia padella l’olio, poi mettete la cipolla a imbiondire a fuoco dolce.
Spellate le salsicce e sgranatele con le dita, poi unitele alla cipolla e soffriggetele. Dopo qualche minuto sfumate con il vino e fatelo ridurre fino a che non sia quasi evaporato, poi unite la panna. Fate rapprendere la salsa mescolando spesso, in modo che risulti cremosa, ma non liquida.
Lessate gli strangozzi in acqua bollente salata e scolateli al dente tenendo da parte una tazzina di acqua di cottura.
Saltate la pasta nella padella con il condimento per qualche minuto, usando se occorre l’acqua di cottura, poi servite.

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Pasta con passata Pachino, melanzane, ricciola e gamberetti

 

Giugno forse è il mese migliore per visitare la Sicilia. Noi siamo stati l’anno scorso ed è stata un’esperienza indimenticabile. Il grande caldo è arrivato e il mio pensiero va alla meravigliosa Trinacria. Non posso essere lì, ma posso rievocarla celebrando i suoi sapori. Ho ben 2 menù pronti a base di prodotti siciliani. A Marzamemi abbiamo fatto scorta di prodotti della rinomata ditta Campisi, tra cui la passata di Pachino. Al mercato di Siracusa abbiamo fatto incetta di origano. Con gli altri ingredienti che avevo in casa è nata questa ricetta. Da Campisi abbiamo acquistato anche un sugo pronto di Pachino e ricciola, ed è quello che mi ha dato l’idea per questa ricetta. Tutto il gusto della Sicilia nel piatto.

Ingredienti per 2 persone:

160 gr di fusilli integrali

1 melanzana viola

330 ml di passata di pomodori Pachino DOC

½ cipolla rossa

1 spicchio d’aglio

200 gr di filetto di ricciola

200 gr di gamberetti

4 cucchiai di olio evo

origano siciliano

peperoncino

sale, menta fresca

Preparazione:

Lavate e mondate le verdure. Tagliate le melanzane a tocchetti e rosolatele in una padella antiaderente ben capiente, con 2 cucchiai d’olio, per circa 20 minuti. Salate.

Tritate la cipolla e fatela appassire in un pentolino con 2 cucchiai d’olio. Aggiungete l’aglio tritato e poi la passata. Fate cuocere per circa 20 minuti. Salate.

Fate ammorbidire il filetto di ricciola per qualche minuto al microonde, in modo da poter eliminare facilmente la pelle, poi tagliatele a tocchetti.

Lessate la pasta al dente in acqua bollente salata, poi scolatela.

Nella padella delle melanzane mettete la pasta e la salsa di pomodoro. Aggiungete i gamberetti e fate saltare per qualche minuto amalgamando bene tutti gli ingredienti. Per ultima unite la ricciola e fate cuocere lo stretto necessario. Condite con menta fresca tritata e peperoncino.

 

Penne lisce con zucca e pancetta

Ieri ho assistito alla patetica scenata di una persona isterica, aggressiva, fobica e maleducata. Mi chiedo se sia il lockdown o se è da sempre così. Qualsiasi situazione ci accada è una nostra scelta quella di essere sempre negativi, pessimisti, scorbutici e lagnosi. È la strada per un’infelicità costante. Eppure spesso non ci manca il necessario: abbiamo salute, lavoro, soldi, casa, cibo e affetti (vedi primo link sotto). Ma no! Dobbiamo aggredire i nostri simili per questioni futili. Invece una ricerca divulgata ieri dice che gli italiani sono più felici da quando c’è la pandemia. E se si riesce ad essere felici anche in questa situazione, si può essere felici sempre.

Cucina di più e inca…ati di meno! Cucinare rilassa! Mangiare bene è una delle gioie della vita! Menù zucca di primavera, per addolcire le persone isteriche e irascibili. Infatti ci sono le ultime zucche sui banchi dei supermercati, approfittane. Mi raccomando, scegli penne lisce di Gragnano a lenta essiccazione e trafilate al bronzo. Una puntata di Presa diretta (vedi secondo link sotto) spiega perché sono le migliori, ed è vergognoso che la maggior parte degli italiani lo ignori. La vita è troppo breve per essere sempre infelici, mangiare penne rigate e bere pessimo vino! Magna che te passa!

Ingredienti per 2 persone:

170 gr di penne lisce di Gragnano trafilate al bronzo a lenta essiccazione

Mezza zucca piccola delica

50 gr di pancetta tonda a fette

1 cipolla rossa piccola

1 cuore di brodo vegetale

1 cucchiaio di olio evo

Parmigiano grattugiato

Pepe, sale, rosmarino secco

Preparazione:

Lavate la zucca, eliminate la buccia, tagliatela a fette e poi a dadini.

Tritate la cipolla, scaldate l’olio in una padella, aggiungetela e fatela appassire per qualche minuto. Aggiungete la zucca, un bicchiere d’acqua, il cuore di brodo, sale, pepe, e fate cuocere per circa 10/15 minuti, fino a che la zucca non sia morbida.

Intanto lessate le penne al dente in acqua bollente salata.

In un padellino antiaderente rosolate le fette di pancetta per qualche minuto senza condimento.

Scolate la pasta, saltatela per qualche minuto in padella con la zucca e un pizzico di rosmarino secco tritato. Impiattate la pasta, decorate con la pancetta e ultimate con una spolverata di parmigiano o grana.

Tagliatelle con funghi, piselli e crudo

Abbiamo un nuovo premier. Non mi piace, perché Conte ci ha traghettato lungo tutta questa pandemia e preferivo una continuità ad un personaggio amico delle banche e di Confindustria, imposto da un partitino insulso, con a capo un infame. Ma così è… Intanto inauguro un menù invernale di terra.
Era il lontano 24 gennaio 2020 e io preparavo una delle mie ultime cene al circolo Arci di paese, prima che chiudesse per covid. Fine gennaio per gli insegnanti è un momento critico, perché siamo alla fine del quadrimestre, proprio come ora. Era un periodo molto delicato per me, ma nulla lasciava presagire l’imminente lockdown con Smart working, ovvero didattica a distanza. Frattanto trovavo il tempo per dedicarmi ai fornelli, sfruttando i cibi presenti nella dispensa dell’Arci. Io ho cucinato per 15 persone, ma vi lascio le dosi per 5 persone, tranquilli 🙂
Ingredienti per 5 persone:
400 g di tagliatelle fresche
400 g di champignon già puliti e affettati
1/2 confezione di soffritto pronto surgelato
1 spicchio d’aglio
1 confezione di porcini secchi
100 gr di crudo
250 g di piselli surgelati
1 bicchierino di brandy
5 cucchiai di olio evo
1 noce di burro
Sale e pepe
Preparazione:
Scaldate in una padella 1 cucchiaio di olio e soffriggetevi il crudo a dadini per qualche minuto, poi mettetelo da parte.
Nella stessa pentola aggiungete il resto dell’olio, il burro, il soffritto e l’aglio tritato. Sfumate con il brandy, poi fate andare per 10 minuti.
Fate rinvenire in acqua bollente i porcini per 10 minuti, poi sciacquateli e tritateli. Filtrate l’acqua.
Lessate i piselli per 5 minuti.
Aggiungete gli champignon, l’acqua dei porcini al soffritto, regolate di sale e pepe e fate cuocere per altri 10 minuti coperto. Poi tritate nel mixer. Se volete un condimento più cremoso, frullate col minipimer aggiungendo acqua.
Lessate le tagliatelle e scolatele tenendo da parte un bicchiere d’acqua di cottura.
Conditele in una zuppiera con il trito di funghi, i porcini, il crudo e i piselli, aggiungendo se necessario acqua di cottura e olio. Servite con grana a parte.

Spaghettini con salmone, zucchine, pepe e rosmarino

Il menù estivo continua con un primo di pesce e verdure. Ho scoperto un prodotto interessante, il salmone norvegese affumicato a caldo, in trancio da 125 gr marca Gran Mare, che trovo in vendita al Penny; è comodo sia da solo per un pasto veloce, sia per le ricette; se non lo trovate è sostituibile con 100 gr di salmone affumicato normale a fette o da un trancio da 150 gr di salmone fresco, cotto a vapore o lessato per eliminare i grassi. Poi ci sono le zucchine, che sono in stagione, e potete usare pomodori freschi. Il piatto estivo è fatto 😉

Ingredienti per 2 persone:
160 gr di spaghettini
125 gr di salmone affumicato a caldo al pepe
1 zucchina
1 barattolo di pelati (o 400 gr di pomodori freschi da sugo)
1/2 cipollotto rosso
1 spicchio d’aglio
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di pepe nero in grani
1 rametto di rosmarino fresco
Sale

Preparazione:
Lavate e affettate la zucchina. Scaldate 1 cucchiaio d’olio in una padella, poi rosolateci la zucchina a fuoco basso con un pizzico di sale e i grani di pepe interi.
Frullate i pelati con il cipollotto e l’aglio puliti. Scaldate l’altro cucchiaio d’olio in un pentolino, versateci il pomodoro schiacciato, salate e fate cuocere per circa 20 minuti.
Lessate gli spaghettini in acqua bollente salata.
Lavate e tritate il rosmarino e schiacciate in grani il pepe.
Sfaldate il salmone a fettine.
Scolate la pasta, conditela con il sugo e impiattate. Cospargete con le zucchine, sopra adagiate le fette di salmone e spolverate il bordo del piatto con il rosmarino e il pepe.

Umbricelli al tartufo

Ok, non mi dite niente, è un mese che non pubblico. Tra esami e impegni vari ho lavorato di più che durante il lockdown, poi sono venuta a Perugia e come al solito ho dovuto fare tremila cose. Comunque, in onore della mia splendida regione, vi propongo un menù con tre ricette locali, che vede protagonista soprattutto il nostro meraviglioso tartufo estivo, lo scorzone. Essendo meno saporito del tartufo nero, bisogna farne una salsa apposita, come consigliato anche da Vissani, la quale ne esalterà il sapore delicato. Dedico il menù alla persona speciale per cui l’ho cucinato.

Ingredienti per 2 persone:
160 gr di umbricelli
50 gr di tartufo estivo
30 ml di olio evo umbro
1 spicchio d’aglio
2 filetti di acciuga
Sale

Preparazione:
Lavate i tartufi sotto l’acqua corrente spazzolandoli con una spazzolino per alimenti, in modo da eliminare il terriccio. Asciugateli con la carta assorbente, poi grattugiateli con una grattugiata a fori medio piccoli.
Lessate gli umbricelli in acqua bollente salata.
Scaldate l’olio a fuoco dolcissimo con lo spicchio d’aglio sbucciato e tagliato a metà, e le acciughe, fino a che queste non siano sciolte. Spegnete il fuoco e unite il tartufo grattugiato. Regolate di sale.
Scolate la pasta al dente e conditela con la salsa di tartufo.
Da bere: ad esempio un grechetto umbro di Todi.

Tagliatelle fatte in casa con le cozze

Eccoci qua in fase 3 post covid. Abbiamo recuperato praticamente tutte le nostre libertà e per di più, a parte qualche acquazzone, è arrivato anche il caldo. Oggi è stato l’ultimo giorno della scuola a distanza. Mi sembra incredibile che ce l’abbiamo fatta ad arrivare alla fine di questo incredibile percorso. Fare scuola a distanza è davvero pazzesco. Ma ce l’abbiamo fatta e oggi è stato l’ultimo giorno che ho visto on line tutti insieme i miei alunni di terza media, a cui faccio con tutto il cuore i miei più sinceri auguri per il loro futuro personale e scolastico. Voglio celebrare le libertà riconquistate, la bella stagione arrivata e la fine della scuola, con una ricetta speciale, inaugurando un “menù di pesce in attesa dell’estate”. Una vera cuoca deve saper fare la pasta fatta in casa. Certo non la so fare col mattarello. Nessuno mi ha mai insegnato. Ci ho provato, ma è difficile senza insegnamenti. Io mi arrangio con la macchina per fare la pasta. Mia nonna aveva un’Imperia che è stata persa dai miei familiari. Peccato. Dovevo essere io ad ereditarla. La pasta all’uovo non è raccomandata con il pesce, ma non ci stava male, vi assicuro. Quindi festeggiamo così la fine della scuola, anche se mancano ancora gli esami telematici 😉 Forza ragazzi!

Ingredienti per 4 persone:
2 uova
200 gr circa di farina di semola rimacinata
1 kg di cozze
20 pomodorini Piccadilly
3 spicchi d’aglio
5 rametti di prezzemolo
Peperoncino, sale
4 cucchiai di olio Evo

Preparazione:
Con la farina fate la fontana, in cui romperete le uova. Impastate fino a che l’impasto non sia morbido e liscio, poi lasciate riposare avvolto nella pellicola.
Intanto fate il sugo. Pulite i gusci delle cozze con la paglietta di acciaio ed eliminate la barbetta.
Mettete in un’ampia padella 1 spicchio d’aglio, 1 rametto di prezzemolo, peperoncino, pepe e un cucchiaio di olio. Fate scaldare, poi buttateci le cozze, coprite col coperchio e fatele aprire a fuoco vivace per qualche minuto. Mettete da parte, filtrando il liquido.
Dividete l’impasto in 4 panetti. Passatene uno nella macchina per la pasta, nel rullo per fare la sfoglia, cominciando con una sfoglia spessa, e poi regolando lo spessore man mano più sottile, fino a raggiungere lo spessore desiderato. Poi passate la sfoglia nel rullo delle tagliatelle. Deponete ad asciugare le tagliatelle in matassine su un canovaccio di cotone, avendo cura di cospargerle di farina. Procedete così per ogni panetto.
Nella padella delle cozze mettete l’olio rimasto, 2 spicchi d’aglio tritati, peperoncino, pomodorini tagliati a metà, il liquido delle cozze, e stufate per qualche minuto.
Lessate la pasta in acqua bollente salata e scolatela.
Sgusciate 3/4 delle cozze. Unite le cozze al sugo e saltateci le tagliatelle. Ultimate con il prezzemolo tritato.

Umbricelli al tartufo con champignon e crema al tartufo

Il menù prosegue con un primo piatto di tutto rispetto. Avrete capito che in questo menù il tartufo fa sempre capolino… Ma in questo caso si fa proprio sentire. Chiaro, io propongo prodotti a base di tartufo, perché non tutti possiamo permetterci il tartufo nero invernale. Comunque il piatto è sfizioso, provare per credere.

Per 5 persone

350 gr di umbricelli al tartufo (o pici)

1 confezione di champignon freschi

1 vasetto piccolo di crema al tartufo (ad esempio quella del Lidl)

5 cucchiaini di olio al tartufo (io ho usato quello Bartolini, di Terni)

50 gr di caciotta al tartufo

1 cucchiaio di olio evo umbro

1 spicchio d’aglio

Sale, pepe, peperoncino

Prezzemolo tritato

Preparazione:

Lessate gli umbricelli in acqua bollente salata.

Tritate l’aglio e mettetelo in una padella con un cucchiaio di olio e del peperoncino.

Lavate, pulite e affettate gli champignon, poi trifolateli con l’aglio e il prezzemolo fino a che siano morbidi. Aggiungete acqua calda se necessario. Frullate nel mixer i funghi.

Scolate gli umbricelli tenendo da parte dell’acqua di cottura, poi conditeli in una zuppiera con l’olio al tartufo, la crema di funghi, la caciotta grattugiata e la crema di tartufo.