La ricotta di capra è un alimento particolarmente digeribile e tollerato, consigliato sia ai bambini che a chi convive con disturbi gastrici, ma è anche saporitissima e oggi l’ho utilizzata per preparare gli GNOCCHI DI RICOTTA DI CAPRA.
Gli gnocchi di ricotta di capra sono un primo piatto ricco di gusto, facile da preparare e che richiede un condimento semplice che non ne copra il sapore.
Ho scelto di saltarli in padella con del timo dopo aver fatto spumeggiare un poco di burro; a seconda della stagione potete scegliere altre erbe aromatiche prediligendo quelle fresche: santoreggia, maggiorana oppure rosmarino.
- DifficoltàMedia
- CostoMedio
- Tempo di preparazione30 Minuti
- Tempo di cottura10 Minuti
- Porzioni4 persone
- Metodo di cotturaBollitura
- CucinaItaliana
Ingredienti
- 500 gRicotta di capra
- 200 gFarina 0 (più quella per il piano di lavoro)
- 4Tuorli
- 40 gParmigiano Reggiano (grattugiato)
- 6 ramettiTimo (circa)
- 40 gBurro
- Sale
Per il sugo (facoltativo):
- 250 mlPassata di pomodoro
- 1 spicchioAglio gigante
- 1 cucchiaioOlio extravergine d’oliva
- 2 foglieBasilico
- Sale
Preparazione
Raccogliete in una ciotola la ricotta con la farina, il sale, il parmigiano ed i tuorli.
Lavorate gli ingredienti fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Prelevate un paio di cucchiai di impasto per volta e lavoratelo sul piano di lavoro infarinato in modo da ottenere dei cordoni del diametro di un paio di centimetri.
Realizzate gli gnocchi affettando i cordoni con tagli obliqui ogni 3-4 cm circa.
Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e immergete gli gnocchetti; quando affiorano prelevateli con una schiumarola.
In una padella fate spumeggiare il burro con le foglioline del timo e saltatevi gli gnocchi per qualche minuto, fino a farli dorare.
Se volete completare il piatto con il sugo mettete a rosolare l’aglio con un filo d’olio. Aggiungete la passata di pomodoro ed il basilico tagliato a listarelle e fate cuocere per 15 minuti. Tritate tutto con un mixer ad immersione e disponetelo sul fondo del piatto prima di disporre gli gnocchi.
A proposito di alimentazione sostenibile…
Sono a basso impatto le carni di animali allevati liberamente o quasi. Si chiama “pastoralismo sostenibile” e implica l’allevamento in ampie strutture recintate dove gli animali sono liberi di essere loro stessi, comportandosi come fossero in natura, di nutrirsi di ghiande, radici ed erbe selvatiche. In alcuni casi è dato loro anche del foraggio, meglio se prodotto dalla stessa azienda e, in ogni caso, con metodi sostenibili. Non tutti gli animali sono adatti a una vita di questo genere. Ci vogliono razze rustiche e adatte alla vita all’aperto.
Tratto da “Cucina a impatto zero” di Manuela Vanni
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