Le crema di cannellini è un primo piatto perfetto per gustare in modo alternativo il frutto principe dell’autunno: le castagne! E’ una minestra dal sapore inconsueto, leggermente dolciastra, ma gradevolissima. A mio parere è perfetta servita in piccole dosi, accompagnata da qualche crostino insaporito con dell’origano.
Lasciate qualche castagna intera a completamento del piatto; in questo modo il sapore della castagna sarà di leggero contrasto al gusto della crema. Servita in piccole ciotoline o in bicchierini può essere un antipasto delicato e raffinato.
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Ingredienti
Altra variante da apportare alla ricetta è relativa al latte: per rendere la RICETTA VEGAN potete sostituire il latte vaccino con del latte vegetale (per esempio di mandorla) purchè sia NON ZUCCHERATO.
- 380 gCastagne (circa 230 grammi già cotte e sgusciate)
- 240 gFagioli cannellini cotti
- 750 mlBrodo
- 1 bicchiereLatte
- 1Porro
- 1 costaSedano
- 1 spicchioAglio
- 1Cipolla
- 2 cucchiaiOlio
- Origano (fresco)
- Olio extravergine d’oliva
- Sale
Preparazione
Scaldate il forno a 200°; incidete le castagne e mettetele a cuocere in forno per 15 minuti. Lasciatele intiepidire quindi sbucciatele e tenetele da parte.
In alternativa potete cuocerle al microonde a 750W per 5-6 minuti.
Per maggiori dettagli leggi: COME CUCINARE LE CASTAGNE
Preparate un battuto con la cipolla ed il sedano. Tagliate il porro a rondelle e mettete il tutto in una pentola con un filo d’olio. Mettete anche lo spicchio di aglio (l’ho infilzato con uno stecchino in modo da poterlo rimuovere velocemente). Fate soffriggere leggermente quindi aggiungete anche le castagne.
Se non vi piace sentire il sapore dell’aglio questo è il momento per rimuovere lo spicchio. Mettete anche i fagioli cannellini ed il brodo; fate cuocere per circa 20 minuti.
A questo punto aggiungete il latte. Prelevate qualche castagna e frullate il resto con un mixer ad immersione. Regolate di sale, condite con un filo di olio extravergine di oliva a crudo e servite la crema di cannellini accompagnandola, me preferite, con dei crostini.
Cibo per la mente
Quanti giorni a farci del male, a procurarci l’infelicità nell’illusione della felicità. Quanti giorni a curvare sogni e spalle nella tristezza dell’infanzia ferita. Quanti giorni a rimediare calci e botte per l’ingenua pretesa dell’essere invincibili. E poi corse affannose in miraggi di oggetti e divertimenti, presunti dispensatori di sicurezza e tranquillità. Quante volte siamo ricaduti nel senso della nostra impotenza, per richiuderci in gesti abitudinari privi di senso e di significato. E poi dire basta a tutto ciò, senza sapere dove andare nè cosa cercare nel tentativo di trovare pace e quiete in luoghi lontani, mentre la verità era talmente vicina, da perderla di vista…! Prendersela con il mondo, imprecare, maledire, a volte bestemmiare, giurare vendetta e lasciarsi trasportare dai venti infuocati della rabbia. Poi abbattersi, crollare come un pugile sfinito, alzare lo sguardo verso il cielo e vedere solo il nero. Poi trascinare questo corpo in luoghi svuotati d’allegria ma riempiti dal vuoto della solitudine, con gli sguardi persi in schemi ipnotizzanti. E alla fine scivolare in un torpore sempre più profondo alla ricerca di un sonno riparatore, in una nicchia con totale assenza di sè…e quando tutto sembra svanire, quando anche l’ultima goccia di speranza sembra dire addio all’aurora che verrà, ecco arrivare…, quel tintinnio che viene dal profondo del cuore
Volersi bene, Pietro Lombardo