Pita greca

Pita greca.

La PITA GRECA è un pane lievitato tipico di tutto il Medio Oriente, non solo della Grecia. Potete infatti trovarlo anche come “pane arabo“. La sua forma è bassa e rotonda, poca mollica, ma comunque morbido. In cottura lo lasciano molto più chiaro, ma io sono italianissima e mi piace il pane colorato, dorato e ben cotto, ma questa è solo una mia scelta personale, potete tenerlo in forno un paio di minuti in meno per averlo come l’originale. Se avete assaggiato il gyros o il kebab vi sarete sicuramente imbattuti in questo tipo di pane, che loro usano sia farcendo la “tasca interna” che si forma in cottura, sia schiacciato farcito e arrotolato tipo cono, tipico street food greco. Ci infilano all’interno “la qualunque” fra salse, piccanti e a base di yogurt, verdura e carne. Si adatta naturalmente anche come antipasto o aperitivo accompagnato da HUMMUS (qui hummus di ceci e qui hummus di peperoni) o la SALSA TZATZIKI. Oppure all’italiana con salame e formaggio e un bicchiere di rosso, questo per dirvi che il pane è sempre pane. Ha una lievitazione abbastanza veloce, formatura semplicissima e cottura rapida, per quello che permettono i forni casalinghi. Non è nulla di complicato ed è pronto in mezza giornata, vi prendesse la voglia si fa davvero in poco tempo, rispetto ad altri tipi di pane. Vediamo i passaggi semplici ma fondamentali per la pita greca.

PITA GRECA:

(Dose per circa 8 pezzi da 100 g) 

  • 500 g di farina 0
  • 320 g di acqua
  • 10 g di lievito di birra fresco
  • 5 g di zucchero
  • 10 g di sale
  • 20 g di olio EVO

Per prima cosa nella ciotola della planetaria versate la farina, zucchero, lievito di birra sbriciolato e due terzi dell’acqua. Fate partire la macchina e lasciate che l’impasto prenda corpo.
Man mano iniziate gradualmente a versare anche il resto dell’acqua, poca per volta, aspettando che l’impasto assorba la dose precedente prima di proseguire. Con l’ultimo goccio di acqua, aggiungete anche il sale. Portate ad incordatura l’impasto, deve risultare liscio, omogeneo ed elastico.
Per concludere versate anche l’olio EVO e lasciate che l’impasto torni perfettamente incordato prima di toglierlo dalla macchina. Le pareti della ciotola devono risultare perfettamente pulite.
Se lo fate a mano, l’ordine di inserimento degli ingredienti non cambia.
Togliete l’impasto dalla ciotola, fatene una palla e mettetelo a riposare in ciotola, coperto con pellicola per circa mezz’ora.

Dividete l’impasto in otto porzioni, fatene delle palline, spolverate il piano con della semola rimacinata e posizionatele piuttosto distanti fra loro in modo da permettere alla lievitazione di raddoppiare senza toccarsi, copritele con pellicola.
Ci vorrà circa un’ora e mezza, ma dipende anche dalla temperatura di casa vostra, quindi vi consiglio di regolarvi a volumi (il raddoppio appunto) e non con l’orologio.
Al raddoppio schiacciate le palline d’impasto con il matterello, cercando di dargli uno spessore di circa cinque millimetri. Risistematele sul piano, copritele nuovamente e lasciatele lievitare per mezz’ora.
Nel frattempo accendete il forno a 250°C in modalità statica e fate scaldare la pietra refrattaria, altrimenti se non ne possedete una in alternativa usate una teglia, l’importante è che sia bella calda.

Infornate due o tre, a seconda del vostro forno, pite alla volta e cuocetele a 250°C in forno statico per circa cinque minuti se le volete chiare chiare, altrimenti prolungate la cottura fino ad ottenere il grado di doratura desiderato, come ho fatto io. 
Le pite si gonfieranno come dei palloncini.  

La tradizione vuole che man mano che la pita greca viene sfornata si impilano una sopra all’altra e si coprono con un canovaccio o con una campana per torte. Restano così molto morbide. Ho preferito farle raffreddare su di una gratella per mantenere la loro tasca perfettamente intatta e pronta per essere farcita. 

Potete cuocere la pita greca anche in padella per alcuni minuti, usando un coperchio per favorire maggiormente il calore. Basta un filo d’olio e fatela dorare qualche minuto per lato. 

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Vi lascio e vi do appuntamento alla prossima, indicandovi la via per trovarci in giro, cioè sulla nostra pagina FB e nel nostro gruppo “Pasticciando con i Fables” dove ci scambiamo consigli, ricette e pasticciamo in compagnia. Eva

 

 

8 Risposte a “Pita greca”

  1. ciao Claudio, se invece del lievito di birra volessi usare il licoli, come mi comporto con l’acqua ? grazie mille, sembrano proprio buone!

    1. La dose che usi di licoli è fatta per metà di farina e metà di acqua, quindi sottrai dalle dosi di farina e acqua della ricetta quei pesi.

  2. Sarebbe possibile specificare una forza minima della farina o proteine minime? Con una generica 0 di una nota catena la maglia latita. Ho aggiunto necessariamente qualche grammo di farina w260 e un paio di pieghe per recuperare.

    1. Quando non viene specificata la forza della farina è sempre una farina da banco, cioè che trovi senza indicazioni specifiche in qualsiasi supermercato. E siccome parliamo di una idratazione del 65%, una 0 semplice che mediamente ha un W220 ce la fa tranquillamente, quindi cercherei eventuali problemi altrove.

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