Tarte tatin al bicchiere, ricetta rivisitata

Tarte tatin al bicchiere 1

La tarte tatin al bicchiere è nata per caso. Avevo voglia di mangiare un dolce, ma non uno qualunque. Un dolce particolare, diverso dal solito e, siccome le mele non mi mancano mai, ho pensato a questa ricetta francese e l’ho rivisitata a modo mio con del cioccolato bianco e delle mele caramellate al succo d’arancia.

Breve storia della Tarte Tatin

La torta prende il nome da due sorelle, che di cognome facevano Tatin. Essa nasce come un errore. Queste due sorelle gestivano un albergo in Francia , una delle due si occupava della cucina ed era famosissima per la sua torta di mele. Una sera a causa di una non prevista ed enorme affluenza di clienti le Cucine si trovarono sprovviste del famoso dolce così in fretta e furia la donna pelò e tagliò le mele infornandole così…ricordandosi solo in seguito di non aver messo l’impasto… senza farsi prendere dal panico la seconda sorella suggerì di ricoprire le mele ormai caramellate con un impasto detto “matto” (farina burro e uova) …fu un successo e la tarte tatin divenne anche più famosa della vecchia torta di mele classica.

 
 

Ingredienti per 6 persone:

Tarte tatin, bicchiere

Tarte tatin, bicchiere

  • 3 mele golden acerbe
  • 250 g succo d’arancia
  • 50 g zucchero semolato
  • 50 g cioccolato bianco
  • 150 g yogurt greco
  • 1 dl panna fresca
  • 1 rotolo di pasta brisè

Tarte tatin al bicchiere

Procedimento:

In una casseruola sciogliere lo zucchero con il succo d’arancia a fiamma bassa, inserire le mele sbucciate e tagliate a spicchi, cuocerle per 5 minuti, eliminando la schiuma in superficie. Lasciare intiepidire. Tagliare la brisé in triangoli, metterli su una placca con carta da forno, decorare con una forchetta imbevuta di tuorlo, spolverizzare di zucchero e infornare per 10 minuti in forno caldo a 180°. Sciogliere a bagnomaria o nel microonde il cioccolato bianco e lasciarlo raffreddare, mescolarlo allo yogurt e incorporare la panna precedentemente montata. Distribuire la crema nei bicchieri, aggiungere le mele, il loro sciroppo e i biscotti di brisé, come meglio piacciono e  fare degli strati.

Le differenze, come ben avrete capito, sono sostanziali. Inanzitutto l’uso di latticini e derivati, quale, panna, yogurt greco e cioccolato bianco. La caramellizzazione delle mele attraverso l’uso di succo d’arancia. Ovvia tra tutte e più importante differenza, ovvero la destrutturazione del piatto, tramite composizione al bicchiere. Infine l’uso di pasta brisè e no di pasta matta solita all’uso.

 IL MIO ABBINAMENTO

MOSCATO DI SCANZO

Il color rosso rubino accecante avvolto da riflessi granati, lascia il passo al naso con note di rosa, spezie leggere, ribes, mirtilli e more già in confettura. In bocca si trasforma in seta, avvolgendola in un dolce e gradevole abbraccio mandorlato. Io lo considero un ” Vino-Gioiello” per la sua preziosa e limitatissima produzione. Essendo, appartenente alla famiglia dei vini passiti, le sue uve vengono raccolte tardi, verso la fine dell’autunno e lasciate appassire per aumentare la concentrazione di zuccheri negli acini. L’invecchiamento raggiunge i due anni. Dove nasce? In provincia di Bergamo, nella  zona DOCG di Scanzorosciate.

Con questa ricetta partecipo al primo contest di “Lamiacucinaimprovvisata

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Pubblicato da mara

a tutto c'è un perchè..il mio è vino e cucina.e a ciascuno il suo....

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