Il Ragù di cinghiale è una ricetta che richiede tempi lunghi per la marinatura della carne e per la sua cottura,però vi assicuro che è una ricetta che vale la pena provare..poi comunque i tempi lunghi sono di attesa della marinatura ma tanto basta lasciarlo riposare e procede da sè..il consiglio è di farne un bel pò e congelarlo che all’occorrenza sarà utile e gradito..la ricetta del Ragù di cinghiale qui proposta è frutto di vari consigli e dritte che messe insieme hanno dato il risultato di un perfetto ragù..il Ragù di cinghiale è una ricetta tipica della maremma Toscana; c’è chi mescola allla carne più robusta e pungente del cinghiale quella di suino,ma io preferisco utilizzarla in purezza..addirittura vecchie ricette riutilizzavano il vino della marinatura,lasciandogli quel gusto selvatico,ecco,io qua scelgo di eliminarlo e cambio tutti gli odori e tralascio il vino della classica sfumatura tanto la carne sarà bella imbevuta da scaricarlo gradualmente durante la cottura..è ottimo con tutti i tipi di pasta, specialmente le tagliatelle all’uovo,e la polenta..potete utilizzarlo come condimento per la pasta scegliendo i pezzetti più piccoli,viceversa lo accompagnate come secondo ad una polenta o un delizioso purè di castagne..
- Per la marinatura:
- un kg carne di cinghiale tagliata a piccoli pezzi
- un litro di vino rosso
- una cipolla
- una costa di sedano
- una carota
- 3-4 foglie di alloro
- 2 spicchi d’aglio
- alcune bacche di ginepro
- alcuni chicchi di pepe nero
- Per il sugo:
- 600 ml di polpa fine di pomodoro
- una carota
- una cipolla
- una costa di sedano
- olio extra vergine d’oliva
- sale&pepe
Per preparare un buon Ragù di cinghiale si comincia dalla marinatura della carne..lavare la carne molte volte fino a quando l’acqua rimane chiara,asciugare con un panno e metterla in una ciotola capiente..adesso aggiungere tutti gli ingredienti della marinatura,ossia: la cipolla sbucciata e tagliata a metà, il sedano e la carota in grossi pezzi, gli spicchi d’aglio, le foglie d’alloro, i chicchi di pepe e le bacche di ginepro..coprire con il vino rosso..mescolare bene, coprire il recipiente con la pellicola trasparente e lasciar riposare in frigo per una notte o anche un giorno intero..passato il tempo necessario scolare la carne dalla marinata,e buttare tutto il resto perchè avranno assorbito tutto il selvatico tipico della cacciagione..in una pentola capiente,meglio se di coccio altrimenti è uguale,mettere un bel pò d’olio,in modo da creare una base alla pentola..fare un soffritto con la carota,la cipolla e il sedano..fateli appassire ben bene poi unite la carne e rosolarla da tutti i lati..abbassare la fiamma e cuocere una decina di minuti..la carne spurgherà il suo vino e non occorrerà quindi aggiungerne altro come si farebbe come un normale ragù di manzo..a questo punto aggiungere la pommarola e cuocere piano piano con la fiamma ridotta al minimo..quando viene l’olietto a galla il Ragù di cinghiale è Pronto!!
C’è chi trita la carne del cinghiale,io sinceramente la lascio così in modo da decidere se farne un sugo o uno spezzatino..se la uso come sugo spezzetto con la mezzaluna quelli più grandini e va benissimo..
Ho servito il Ragù di cinghiale con un Chianti Classico – D.O.C.G. un vino vellutato, di buon corpo e buona struttura perfetto con la selvaggina, dell’azienda Carpineto
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Il tempo che ci si mette a farlo per ovale davvero tantissimo la resa!!!troppo buono
La ricetta è corretta.Purtroppo il problema è che i cinghiali adesso non sono più saporiti di selvatico come anni fa,quindi se si esegue la marinatura si ottiene un ragù che è praticamente insapore,non si coglie per niente il sapore del cinghiale,si confonde facilmente con il gusto della carne di maiale.Quindi è meglio evitare la marinatura e passare subito alla cottura in pentola se si vuol assaporare quel seppur minimo sapore tipico della carne che è rimasto dall’imbastardimento di questo animale che ormai di selvatico ha ben poco.
effettivamente potresti aver ragione..io ho la fortuna che me lo procura un amico..io nel dubbio lo marino sempre!!
L’ho assaggiato in maremma anche con una spolverata di cacao è buonissimo !!!!
Pino
Ma sai che l’ho sentito dire di questa spolverats di cacao? Ma non ho mai provato 😉 !!