La pastiera di Simone Esposito è il dolce tradizionale che ho deciso di fare quest’anno per Pasqua. Premetto che io amo la pastiera e, in genere, tutti i dolci con la ricotta, ma la preparazione della pastiera ha un rito affascinante e meraviglioso tutto suo: la preparazione della frolla, la cottura del grano nel latte, la preparazione della pastiera il Giovedì Santo, il numero delle strisce che ricordano la planimetria della città antica di Napoli.
Per non parlare poi delle quantità industriali di pastiere che si preparano per tradizione, perché le varie famiglie si augurano Buona Pasqua, scambiandosi reciprocamente le pastiere e casatielli tradizionali o stracciati. E come sempre succede con le ricette tradizionali, ognuno ha la sua ricetta di famiglia e sostiene che la sua sia meglio di tutte le altre. Un rito che si ripete ogni anno e che è bellissimo, sia dal punto di vista della tradizione che dal punto di vista umano.
Tornando alla ricetta della pastiera di Simone Esposito, quest’anno ho deciso di provarla, perché mi è sembrata una versione più “veloce” della classica pastiera, sia per i tempi più brevi di riposo della pasta frolla sia per il fatto che non viene cotto il grano nel latte, perché, come giustamente fa notare Simone Esposito in un suo video, il grano che viene utilizzato per la pastiera è già cotto. Diverso sarebbe se si dovesse partire dal grano crudo per cuocerlo. Inoltre, mi ha molto incuriosito la sua frolla senza uova, ma preparata con acqua.
Così, mi sono avventurata nella preparazione della sua ricetta ed è stata un successone. In un pomeriggio sono riuscita a prepararla senza alcuna difficoltà.
Credetemi, è davvero buonissima, con un ripieno cremoso e per niente asciutto. Io ho seguito pari pari la sua ricetta. Ho solo usato un pochino di canditi in più per mio gusto personale e modificato leggermente i tempi di cottura perché il mio forno è nuovo e le resistenze sono molto potenti, ma alla fine la frolla della pastiera si è perfettamente cotta e il ripieno davvero gustoso. Bene, adesso vediamo insieme la ricetta della pastiera di Simone Esposito: con le dosi che troverete in ricetta, potete preparare o una pastiera del diametro di 28-30 cm oppure 2 pastiere da 22 cm. Prima di passare a ricetta e procedimento, vi lascio i link di qualche altro dolce pasquale della mia Puglia, dove, tra l’altro, si usa preparare per Pasqua la crostata di ricotta con le gocce di cioccolato (che a Bari viene chiamata “pizza di ricotta”) oppure la crostata di ricotta al limone e la pizza di ricotta senza guscio.
Conservazione
– Secondo la tradizione, la pastiera non si conserva in frigorifero perché il guscio di frolla assorbirebbe troppa umidità, ma si mantiene a temperatura ambiente ben chiusa, in un luogo fresco, asciutto e lontana dall’umidità.
Tuttavia, se le temperature sono più alte del normale, conservatela in frigo sempre ben chiusa per evitare che assorba odori e tiratela fuori per tempo, in modo da gustarla a temperatura ambiente.
– È bene specificare che i tempi di cottura cambiano anche a seconda della grandezza della pastiera. Una pastiera grande ha bisogno di molto più tempo per cuocersi bene, quindi se decidete di preparare la pastiera nello stampo da 28-30 cm, abbassate la temperatura a 160° e allungate i tempi di cottura anche a un’ora o più.
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