Cucinare senza spreco | Consigli e ricette per non produrre scarti in cucina in tutte le librerie!-Demetra Editore

In libreria

Finalmente è in libreria CUCINARE SENZA SPRECO | CONSIGLI E RICETTE PER NON PRODURRE SCARTI IN CUCINA. Edito da Demetra Giunti Editore per la Collana Eco &Green al prezzo di euro 14,50. Disponibile anche on line su  www.ibs.it ad un prezzo speciale.

Un lavoro entusiasmante che mi rende molto orgogliosa del percorso che ho intrapreso da qualche anno e che cerco di divulgare con la semplicità che mi contraddistingue.
Il libro rispecchia la mia personalità sfaccettata e il mio stile di vita libero. La fortuna di abitare in luoghi incontaminati, la fortuna di avere genitori che mi hanno cresciuta inculcandomi il valore delle cose, anche le più semplici, come non sprecare nulla, non gettare inutilmente, mangiare tutto e soprattutto riciclare e reinventarsi, ogni giorno. Pochi e semplici, quasi banali gesti quotidiani che mi porto dietro da sempre, come bagaglio personale e che mi hanno convinta a scrivere questo libro per poter divulgare il mio pensiero sostenibile anche agli altri.
Questo libro non vi tedierà con noiose introduzioni o grandi paroloni, vi farà immergere immediatamente in quello che amo di più fare: cucinare. Per me la cucina è amore per i piatti della tradizione, ma anche voglia di sperimentare.

Un libro … 100 consigli!

Sarà la crisi degli ultimi anni, ma siamo diventati comunque più attenti a non sprecare quel che si compra al supermercato e a non buttare il cibo avanzato con leggerezza ed è per questo che nasce questo volume, che offre consigli pratici per non produrre scarti, imparando ad utilizzare anche le parti di frutta e verdura che siamo abituati a gettare, attuando qualche piccolo “trucchetto” antispreco, a partire da piccoli gesti quotidiani, per risparmiare tempo, energia, denaro divertendosi in cucina, reinventando golosi piatti o riportando ai giorni nostri le vecchie ricette dei nonni e della nostra ricca tradizione culinaria.
Più di 50 sono le ricette che potete trovare suddivise per alimento: nella prima parte vengono trattati i cibi che di solito usiamo solo parzialmente e cui siamo soliti scartare come bucce, gambi e foglie, brattee e parti coriacee. Nella seconda parte l’attenzione è volta all’arte del riciclo, con consigli e ricette per riutilizzare gli avanzi quotidiani, come pane raffermo, avanzi di carne e pesce, pasta e riso. Gustosissima la sezione dedicata al riciclo dei dolci più consumati durante le feste.
Trattando parti esterne di frutta e verdura, quindi più dure e fibrose, alcune ricette necessiteranno di cotture al vapore o in pentola a pressione con un successivo passaggio nel passaverdure, in  modo da ottenere polpa viva e deliziosa eliminando le fastidiose fibre in eccesso. Le mie vogliono essere ricette semplici, alla portata di tutti, con passaggi chiari e lavorazioni piuttosto brevi. Non mancheranno i miei consigli pratici per sfruttare al 100% ogni parte finora scartata, a partire da paté insoliti, tisane rilassanti, chips croccantissime e confetture golose. Non avete più scuse, da oggi non si spreca più!

 

Pane, principe dello spreco

Provate a pensare di riempire due campi da calcio di pane. Perché vi dico questo? Perché equivalgono a 13 mila quintali di pane che vengono gettati ogni giorno in Italia, per un valore di circa 120mila euro,  contro i 72 mila quintali che vengono prodotti.
Possiamo però dire a gran voce che noi italiani siamo al primo posto per quanto riguarda il recupero del pane non consumato: quasi la metà degli italiani mangia il pane del giorno prima senza buttarlo, il 20% circa lo congela, il 15% circa lo grattugia o lo utilizza come alimento per gli animali. Promossi a pieni voti quindi.
La fetta più grossa dello spreco di pane in Italia riguarda la grande distribuzione in cui viene venduto più del 40% e di conseguenza sprecato in quantità imbarazzanti, le cui cause sono legate all’esigenza di avere pane di svariati formati, bianco e integrale,  grissini, cracker e gallette e all’esigenza di mantenere scaffali trabordanti  di pane caldo fino all’ora di chiusura, rischio la perdita di clienti. Così chi produce pane, sa già che un quarto del suo pane verrà buttato o sarà costretto a riportarlo a casa. Il pane a fine giornata non interessa più e non può essere nemmeno  riutilizzato per la produzione di lavorati grattugiati perché le regole riguardo umidità, confezioni ed etichettature sono rigidissime. Non interessa nemmeno ai canili, che lo dovrebbero lavorare di nuovo e miscelare ad altri preparati.

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Pubblicato da mara

a tutto c'è un perchè..il mio è vino e cucina.e a ciascuno il suo....

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