Blog tour FONTERUTOLI

Blog tour FONTERUTOLI.

Son partita da Milano all’alba con un bagaglio carico di emozioni e tanta curiosità per il mio primo blog tour promosso dall’Associazione Italiana Food Blogger nelle zone del Chianti Classico. Dopo qualche ora di viaggio, accolta da Patrizia Malomo, vengo catapultata in un borgo che sembra uscito da una favola, il castello di Fonterutoli, in provincia di Siena.

blog tour fonterutoli, cucina con sara

Il castello appartiene alla famiglia Mazzei dal 1435.

Esiste una leggenda popolare secondo cui nei primi anni del XIII secolo i podestà di Firenze e Siena, logorati dalla guerra, decisero di affidare la definizione dei confini ad una corsa tra due cavalieri che sarebbero dovuti partire al primo canto del gallo, uno da Firenze e l’altro da Siena; nel punto di incontro si sarebbe fissato il confine. I fiorentini scelsero un gallo nero, magro ed affamato che cantava in continuazione per la fame; così, il giorno della gara, il gallo fiorentino cantò prima dell’alba consentendo al cavaliere fiorentino di partire prima di quello senese e percorrere molta strada prima dell’incontro, che avvenne così vicino a Siena, per la precisione a Fonterutoli.

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Che sia leggenda o verità, fatto sta che Firenze portò il suo confine a Fonterutoli assumendo come stemma proprio il gallo nero.

Fonterutoli è un borgo affascinante, caratterizzato da poche case, dalla chiesa, dal circolino e dalla villa di campagna dei marchesi Mazzei costruita alla fine del 1500 al posto del castello fortificato. Il marchese Francesco Mazzei ci ha gentilmente aperto le porte della villa, guidandoci in un piccolo tour del giardino disegnato dalla bisnonna nel 1800 e del piano terra con lo storico archivio del 1500 e deliziandoci con divertenti aneddoti.

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Sparse nel borgo ci sono le lussuose camere del bed&breakfast in cui abbiamo avuto la fortuna di alloggiare. Ecco la mia stanza…spettacolare vero?

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Il borgo è circondato dalle vigne dei marchesi Mazzei coltivate per il 75% a Sangiovese e per il resto a Merlot. Con Riccardo e Serena, ragazzi giovani e dinamici, ci siamo aggirati tra le vigne deliziandoci dei profumi, della vista favolosa e dei loro racconti sulle uve, sulle loro caratteristiche, sulla vendemmia.

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Accaldati ma animati da un forte entusiasmo ci siamo diretti alla cantina, inaugurata nel 2006 e disegnata da Agnese Mazzei, architetto, e che mi ha lasciato stupefatta. Mi guardavo intorno come un bambino nel paese dei balocchi!!!

Si tratta di una struttura moderna e funzionale caratterizzata da un’enorme piazza dove viene messa la pigiatrice; attraverso dei buchi nel pavimento della piazza, gli acini cadono per gravità, attraverso degli scivoli, nella tinaia che si trova a 7 metri di profondità. L’uva rimane circa 10-20 giorni in fermentazione nelle tinaie. Il vino fermentato viene poi fatto cadere in barricaia, a 15 metri di profondità, dove rimane in affinamento dai 6 ai 24 mesi. A questo punto l’enologo decide il blend finale e il vino viene assemblato in tini appositi per qualche settimana e poi imbottigliato.

La cantina contiene 3500 botti, per lo più in rovere francese, che vengono usate dai 3 ai 5 anni  dopodiché vengono sostituite e quelle vecchie o vendute o usate per affinare la grappa ottenuta dalle vinacce di sangiovese.

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Cruciali, per una buona vinificazione, sono la temperatura  che deve oscillare tra i 13 e i 20 gradi e l’umidità che deve essere costante intorno al 70-80%. Nella cantina Mazzei umidità e temperatura sono mantenute ad un livello ottimale in maniera assolutamente naturale, sia grazie alla profondità in cui si trova la barricaia sia grazie alla presenza di una spettacolare parete di roccia, con fonti di acqua molto calcarea che hanno contribuito alla formazione di stalattiti.

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La visita alla cantina si è conclusa con la degustazione di tre vini scelti per noi da Elena Policella:

  • Gran selezione, 92% sangiovese, 8% malvasia nera e colorino, maturato 20 mesi in piccoli fusti di rovere francese da 225 e 500 lt, con un potenziale di invecchiamento di oltre 20 anni
  • Chianti classico, 85% sangiovese, 15% Cabernet Sauvignon e Merlot, maturato 16 mesi in piccoli fusti di rovere francese da 225 lt e affinato in bottiglia 18 mesi
  • Mix 36, un sangiovese di razza pura, con sentori di frutti rossi, ideale in abbinamento ad arrosti con spezie, cacciagione in umido, formaggi stagionati, funghi e tartufi

Eccoci in gruppo, felicissimi per il pomeriggio trascorso e un po’ “avvinazzati”.

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Ma durante il nostro soggiorno a Fonterutoli non abbiamo solo bevuto, abbiamo anche apprezzato piatti deliziosi preparati dal giovane chef Lorenzo Baldacci.

Ciliegina sulla torta del tour è stata una cooking class di spessore, 4 ore entusiasmanti in cui abbiamo messo le mani in pasta e, sotto la guida esperta dello chef Lorenzo, abbiamo cucinato piatti deliziosi che abbiamo degustato durante il nostro “ultimo pranzo” a Fonterutoli.

Ecco impegnati nella divertente cooking class condotta magistralmente dallo chef Lorenzo che, con la sua professionalità e la sua simpatia, ci ha insegnato moltissimo 🙂

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Ed ecco i miei fantastici compagni di viaggio che hanno contribuito a rendere unico ed indimenticabile il mio primo blog tour. Grazie di cuore a tutti e spero di avere altre occasioni per condividere con voi altre entusiasmanti avventure 🙂

il gruppone

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Pubblicato da cucinaconsara

Sara, psicologa per professione e foodblogger per passione.

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