Lo stocco alla messinese (piscistoccu a missinisa) è una straordinaria e antica ricetta siciliana. La base è appunto lo stoccafisso o stocco, arrivato in Sicilia con i Normanni e diventato poi protagonista, insieme al baccalà , di molti piatti tradizionali siciliani.
Lo stoccafisso è un pesce della famiglia dei merluzzi pescato per lo più nei mari di Norvegia e d’Islanda: appena pescato viene pulito e messo ad asciugare su particolari graticci di legno, esposti all’aria fredda e ai venti marini; la conservazione per essiccazione a freddo, infatti, è il più antico, economico ed efficace sistema di conservazione del cibo.
Lo stoccafisso viene spesso confuso con il baccalà , il pesce è il medesimo ma in questo caso il pesce viene salato prima di essere lasciato essiccare all’aria.
Lo stocco alla messinese viene stufato lentamente con aromi, patate, pomodoro e tanti altri ingredienti che lo rendono un piatto unico nel suo genere.
Stocco alla messinese
Ingredienti per 4/6 persone
- stocco già ammollato, 800 grammi
- cipollina fresca, un mazzetto
- pomodori pelati, 100 grammiÂ
- concentrato di pomodoro, 50 grammi
- olive verdi, 50 grammi
- capperi, 20 grammi,
- uvetta, 20 grammi (facoltativo)
- pinoli, 20 grammi (facoltativo)
- pere spinella (pira spinedda), 150 grammi
- patate, 500 grammi
- una costa di sedano
- peperoncino q.b.
- olio extravergine d’oliva q.b.
- sale q.b.
La presenza di uvetta e pinoli  varia secondo le zone e le consuetudini familiari: nella versione più tradizionale non sono presenti mentre quella delle pere spinella è più legata alla preparazione dello stocco alla messinese (o stocco alla ghiotta) della zona etnea della Sicilia orientale.Â
Preparazione
Pulire e affettare la cipollina.
Sciacquare bene e tagliare a pezzi lo stocco.
Sbucciare le patate e tagliarle in pezzi di medie dimensioni.
Snocciolare le olive e dividerle in due.
In un tegame di misura adeguata, far soffriggere in olio la cipolla fino a che non prenderà un leggero colore dorato.
Aggiungere la costa di sedano, tagliata a pezzetti, le olive, i capperi, i pinoli, l’uvetta (precedentemente ammollata in acqua tiepida e ben strizzata) e le pere sbucciate, anch’esse tagliate in pezzi, e fare insaporire.
Unire i pelati e il concentrato di pomodoro, sciolto in una tazza di acqua calda, e far cuocere per una decina di minuti, fino all’ebollizione.
Mescolare ed aggiungere lo stocco, insieme a due tazze di acqua calda.
Far cuocere coperto e a fuoco basso per circa 40 minuti.
A questo punto unire le patate tagliate a tocchi, il peperoncino macinato e un pizzico di sale.
Continuare la cottura per altri 40 minuti circa, mescolando ogni tanto con grande delicatezza .Â
Alla fine il sugo sarà ristretto, diventando quasi sciropposo: il nostro stocco alla messinese è pronto, non resta che portarlo in tavola ben caldo  🙂
Nota
La pera spinella è una varietà di pere che cresce  in Sicilia, specialmente nelle zone etnee (si trova però anche in altre zone) ad un’altezza compresa tra i 600 ed i 1800 metri. Il frutto è di media grandezza, di forma piuttosto tozza e con il peduncolo corto, la buccia color giallo, chiazzata di rosso e punteggiata di marrone, con polpa compatta e poco succosa; si consuma generalmente cotta. Le pere di questa varietà vengono raccolte in ottobre/novembre e si conservano fino a marzo/aprile (notizie in parte tratte dal sito  zipmec.com )
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Nel pescestocco alla messinese i pinoli e l’uvetta non si mettono o si corre il rischio di emulare i palermitani….
La presenza di uvetta e pinoli non è necessariamente legata ai palermitani 😀 infatti entrambi gli ingredienti sono presenti anche in qualche piatto messinese. A questo proposito avevo già scritto nell’articolo sul pesce spada http://blog.giallozafferano.it/vittoriaaifornelli/pasta-con-pesce-spada-all-agghiotta/ .
Le versioni di ogni piatto tradizionale sono sempre molteplici e, sulla base di quanto da lei scritto, ho aggiunto una precisazione sulle pere spinella. 🙂
Interessante, dall’ottimo gusto e sapore, molto bene.
Grazie Lorenzo, è davvero una ricetta particolare e gustosa 🙂
Un piatto che incontra pienamente i miei gusti. Grazie per averlo condiviso!
Questa è proprio una ricetta con i fiocchi, la voglio provare al più presto.
che buono!!!!
Sembra ottimo! Assolutamente da provare!!
Mamma mia che bontà 🙂
Un piatto affascinante. Articolo bellissimo!
Una ricetta davvero interessante e saporita
molto interessante davvero questo articolo
bella ricetta complimenti davvero…
questa ricetta mi piace davvero tanto, brava come sempre.
A che meraviglia i piatti che prepari Vittoria. Grazie
che bontà 🙂 ci offri sempre delle bellissime ricette tradizionali come questa, sei bravissima 🙂
Favoloso!! Lo preparerò a mio marito lui l’adora!!
Anche io mi confondo tra stoccafisso o baccalà , ma comunque mi piacciono tutte e due le qualità , e la tua ricetta lo rende davvero squisito
salve…..mia nonna messinese preparava lo stocco proprio come nella tua ricetta , solo che lei aggiungeva del cavolfiore a pezzi e quando le patate erano a metà cottura metteva lo stocco per evitare che si frantumasse troppo perdendo corposità , e il tutto a fuoco lento
Interessante l’aggiunta del cavolfiore, come ho scritto, ogni paese e ogni famiglia ha la “sua” ricetta. Grazie per il tuo commento mi piace conoscere le differenti varianti 🙂
Io aggiungo anche la scorza d’arancia secca….squisito…
L’idea mi piace molto, venerdì proverò ad aggiungerla anch’io, grazie per il suggerimento 🙂