Jericoacoara 3.8: buona Pasqua, feliz Pascoa, dal Brasile!

La Pasqua, in Brasile, è molto simile alla nostra, anche nel suo nome, infatti si scrive Pascoa, ma si pronuncia pasqua. Uova di cioccolata, conigli pasquali, grandi abbuffate. Nei negozi e nei supermercati brasiliani è comune vedere strutture ad arco in alluminio chiamate parreiras, nome che deriva dalla loro somiglianza con i sostegni delle vigne, totalmente coperte da centinaia di uova di cioccolato di ogni misura, appese una a fianco all’altra a formare tunnel luccicanti e multicolori. Nelle uova però non ci sono le sorprese, ma cioccolatini. Anche dal punto di vista religioso, trattandosi di un paese a maggioranza cattolica e anzi piuttosto bigotta, è tutto come da noi: processioni e rappresentazioni della Passione di Cristo, unite al misticismo tipico dei brasiliani, hanno creato tradizioni coma la “Recomenda das Almas”, ovvero preghiere e invocazioni rivolte alle anime delle persone morte nel corso di incidenti o dopo lunghe sofferenze che si svolgono il giovedì e il venerdì santo, o il “Malhação do Judas” il sabato, detto sabado de aleluia, cerimonia in cui il corpo di Giuda viene simbolicamente bruciato e fatto a brandelli, mentre al di fuori delle cerimonie legate ai racconti cattolici, ad esempio nello Stato di Amapá, esiste una tradizione chiamata Marabaixo, una festa danzante che si svolge la domenica di Pasqua, di chiaro retaggio africano.

A differenza nostra, in Brasile non si festeggia il lunedì dell’Angelo. Ma hanno talmente tante festività nel corso dell’anno che una in più o una in meno non fa la differenza.

Nonostante la tradizione, qui, a Jeri non c’è alcun uovo di cioccolato nei tre supermercati aperti, probabilmente a causa della situazione pandemica.

Il Venerdì Santo ovviamente non si mangia carne, mentre il pranzo di domenica, con tutta la famiglia riunita, è molto ricco, e protagonista indiscusso è il baccalà.

Queste sono alcune delle ricette della cucina brasiliana preparate per Pasqua:

  • Ameixa com bacon e Purê de maçã (Prugna con pancetta e Purè di mela)
  • Arroz de festa (Riso di festa, con uvetta)

Il mio pranzo pasquale quest’anno è stato açai com abagaxi e granola…la mia ultima açai prima della partenza, e per cena ho provato la mia prima torta salata brasiliana: bolo salgado com batata doce e legumes (torta salata con patate dolci e verdure)….. non esaltante, ricetta da modificare….FELIZ PASCOA!

 

 

Ma facciamo un passo indietro … Nei giorni pre pasquali…

  • Venerdì il mio ultimo bolo doce brasileiroBolo dei leite, come piace a loro con tanto latte e tanta margarina!

    Bolo de leite

 

  • Sabato mi sono collegata nuovamente in diretta sulla pagina Art Space per preparare uno dei dolci della lista pasquale: la mousse de maracuja, un classico.

 

Domani si parte. Avrà così inizio una lunga odissea che si concluderà, se tutto andrà bene, tra quattro giorni, con il rientro a casa giovedì. Ecco il mio itinerario di viaggio:

  • lunedì 13 aprile partenza da Jericoacoara ore 7.30 per raggiungere l’aeroporto di Fortaleza dove decollerò con il volo Goal alle ore 15.25, destinazione: San Paolo.
  • Notte a San Paolo presso l’hotel “Hampton by Hilton Guarulhos” nell’omonimo aeroporto.
  • Martedì 14 aprile partenza con il volo Air France ore 18.55.
  • Mercoledì 15 aprile arrivo previsto a Parigi Charles de Gaulle alle ore 11.15.
  • Notte a Parigi all’ “Holiday Inn Parigi Aeroporto” dove il ristorante sarà chiuso, la colazione la mattina successiva sarà al sacco, e ci sarà solo la possibilità di una pizza a domicilio, che non posso mangiare, dal vicino ristorante. Ovviamente anche i ristoranti dell’aeroporto saranno chiusi!
  • Giovedì 16 aprile decollo con volo Air France alle ore 10.10 con arrivo previsto a Nizza alle ore 11.45. Da lì un taxi mi porterà fino a casa, perchè a nessuno è permesso venirmi a prendere, non posso prendere mezzi pubblici e ho già compilato tre auto certificazioni, una delle quali dove segnalo dove trascorrerà i miei futuri 14 giorni di quarantena: a casa mia.  Senza poter uscire nemmeno per fare la spesa.

Tutto questo nelle migliori delle ipotesi. Le peggiori? Lascio alla vostra immaginazione, io l’ho esaurita.

Vi terrò aggiornati, anche perchè almeno a San Paolo conto di mangiare e anche di utilizzare il Vip Lounge.

 

Lascio Jericoacora così, dopo esattamente due mesi, con un velo di tristezza… l’ho trovata animata, viva, incasinata e rumorosa, la saluto silenziosa, bellissima, affascinante, ma molto triste. Non so come troverà la forza di rialzarsi. Molti negozi sono stati svuotati, non si ha idea di quando si concluderà il lockdown, il Brasile rischia davvero un collasso economico, come del resto l’Italia, ma qui il tasso di povertà è molto più alto e direttamente proporzionale a quello della criminalità.

Sono partita due mesi esatti fa con l’intenzione di vivere una esperienza diversa, e l’ho fatto, anche se non è stata l’esperienza che mi aspettavo… nessuno poteva aspettarsi una situazione al limite del surreale. Ho trascorso 40 giorni da brasiliana, vivendo e lavorando e mangiando come fanno loro, e i successivi 20 giorni da semi eremita in un paese fantasma, con solo animali con cui parlare, in una natura selvaggia, bellissima e incontaminata,  senza orologio, senza trucchi, senza scarpe con i tacchi, indossando sempre solo costume, canottiera e pantaloncini, con i capelli spettinati, la pelle bruciata dal sole e poi ho sperimentando ricette con il poco che si è potuto reperire (quasi sempre gli stessi alimenti!) e ora torno in Italia con un bagaglio di esperienza sicuramente arricchito, sebbene in un modo diverso da quello che avevo immaginato, ma si sa… la vita è imprevedibile.

Ci risentiamo domani, a San Paolo. Incrociate tutti le dita per me!

 

_________ULTIMA SITUAZIONE CORONAVIRUS________

  • in Brasile: 20796 casi, 1223 morti, nel Cearà 1374 casi, 35 morti
  • in Italia: 102253 casi, 19899 morti.

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.