I taralli di Pasqua pugliesi con glassa sono dei dolci antichi e tradizionali, che vengono preparati nel periodo pasquale, insieme all’immancabile scarcella e alle paste di Pasqua all’uovo. I taralli pugliesi pasquali hanno una grandezza e una consistenza diversa dai classici tarallini “salati”: sono, infatti, piuttosto grossi, hanno un grosso taglio longitudinale, che caratterizza la loro forma e vengono spesso ricoperti dalla glassa, chiamata anche “gileppo” o “scileppo”, anche se in molte zone della Puglia (tra cui anche il mio paese d’origine, nel Nord barese) non è molto diffusa questa usanza e si preferisce mangiarli così, al naturale e con il loro sapore leggermente dolce e quasi neutro. La glassa o il gileppo ha, infatti, una doppia funzione: serve sia per dare a questi taralli ulteriore dolcezza, sia per creare una sorta di protezione e farli conservare più a lungo.
I taralli pugliesi di Pasqua venivano preparati, ai tempi delle nostre nonne, in grandi quantità durante il periodo della Quaresima, portati nei forni delle panetterie per farli cuocere per poi farli benedire da un sacerdote. Quest’ultima tradizione ormai con il tempo si è persa, quella di preparare taralli e altri dolci pasquali in grande quantità, invece, è ancora viva e molto sentita!
Essendo una ricetta tradizionale, ogni zona della Puglia (ma anche di alcune parti del Sud Italia) e addirittura ogni famiglia ha la sua ricetta tradizionale, ma ciò che sicuramente accomuna tutte le ricette è l’utilizzo di ingredienti semplici e genuini: farina, zucchero, olio, vino o grappa e poco altro.
Realizzare i taralli dolci di Pasqua con “scilepp” o gileppo, non è molto difficile, ma vi consiglio di cominciare a prepararli con un po’ di anticipo, anche perchè hanno bisogno di una doppia cottura e soprattutto un periodo di riposo di una notte intera tra una cottura e l’altra. L’ideale sarebbe cominciare di pomeriggio per poi terminare la cottura la mattina successiva.
Bene, vediamo insieme la ricetta e come si preparano i taralli di Pasqua pugliesi con glassa.
Note
– I taralli di Pasqua pugliesi con glassa si conservano in un contenitore ben chiuso. Mantengono la loro fragranza anche per 1-2 settimane.
– Se non vi piace la glassa, potete anche ometterla e gustarli così al naturale: in questo caso vi consiglio di aumentare lo zucchero all’interno dell’impasto a 250 g .
– I taralli glassati di Pasqua sono ottimi anche per colazione o intinti a fine pasto in vini dolci o liquorosi come il Vin Santo.
Nel procedimento non viene menzionato quando mettere lo zucchero
Ciao Anna, grazie mille per la segnalazione, ho corretto <3