Limoncello o liquore al limone

Limoncello. Limoncello

Una volta lessi di uno che voleva fare la furbata di depositare il nome “limoncello” e farne una sua esclusiva proprietà, per guadagnare in modo fraudolento sfruttando un nome che identifica in ogni parte del mondo un prodotto tipicamente italiano. Non glielo hanno permesso, per fortuna, decretando questo prodotto “patrimonio dell’umanità” e non assoggettabile a diritti di proprietà. Il nome di questo semplice liquore di limone, è diventata una di quelle parole italiane legate al cibo conosciute ovunque come pizza, pasta e spaghetti. Non sono uno che ha girato molto il mondo, però ho avuto il piacere di arrivare fino alla parte opposto del globo, in Giappone, e di poter vedere con i miei occhi come all’estero sfruttano il buon nome della cucina italiana facendone pessime imitazioni con nomi assonanti leggermente diversi. Così il parmigiano diventa il parmesan, il pregiato brunello diventa il brunetto, ma il limoncello resta tale da Tokyo a Canicattì. Ammetto che fra tutti i liquori fattibili in casa, questo è il mio preferito, e probabilmente non solo il mio visto che in ogni ristorante o pizzeria popolare delle mie parti ogni pranzo o cena finisce con una bottiglia di amaro e una di limoncello sul tavolo. E quindi anche se il web ne sarà già pieno, anche se probabilmente ogni famiglia avrà già la sua ricetta “collaudata” di sempre, io non potevo non aggiungere al mio blog, al mio diario di bordo, questa ricetta o procedimento per fare in casa un buon limoncello. Anzi, a proposito, A.A.A. limoni da giardino cercasi per produzioni allegre da condividere con amici veri e compagni di giochi. Astenersi perditempo e persone serie 😛

LIMONCELLO O LIQUORE AL LIMONE

  • 3 limoni non trattati
  • 300 g di alcool alimentare
  • 400 g di acqua
  • 266 di zucchero

Il procedimento è molto semplice, dopo aver lavato accuratamente i nostri limoni che devono essere rigorosamente non trattati, con un pelapatate sbucciarli in modo da ricavare la scorza sottile ricca di oli essenziali senza la parte bianca, il cosiddetto albedo, che ha un gusto fortemente amaro. In un contenitore di vetro abbastanza stretto dalle pareti alte immergere le bucce in alcool. Tappiamo il contenitore e ricopriamolo di stagnola in modo che non filtri luce. Conserviamolo in un luogo fresco per tre settimane. Passato questo periodo prepariamo uno sciroppo portando a bollore l’acqua con lo zucchero in modo che questi si sciolga del tutto. Quando si è raffreddato completamente, riprendere il nostro contenitore con le bucce in infusione e filtrare l’alcool attraverso un colino a maglie strette. Unirlo allo sciroppo, versarlo in un contenitore di vetro con il tappo, ricopriamo di stagnola in modo che non filtri luce e lasciamolo riposare in un luogo fresco per altre tre settimane, al termine delle quali possiamo imbottigliare il nostro limoncello che sarà pronto da bere ed essere conservato sia in frigorifero che a temperatura ambiente. Se volessimo un liquore più limpido, prima di imbottigliarlo possiamo filtrarlo attraverso diversi strati di garza.

griglia

Facile, no? E cosa sarebbe l’estate senza un limoncello ghiacciato da sorseggiare sul balcone la sera al buio per godere del venticello giunto al termine di una calda giornata? E prima di salutarvi vorrei ringraziare Caterina che in occasione di un corso tenuto vicino Bari mi ha donato dei magnifici agrumi della sua campagna nella bella Calabria. Come rendere omaggio ai suoi limoni se non berli in compagnia? Grazie a lei e a voi che sempre numerosi ci seguite anche sulla nostra fanpage e nel nostro gruppo “Pasticciando con i Fables…” in cui vi invito a iscrivervi se non l’avete già fatto. Appuntamento alla prossima allora, e mi raccomando, sorridete sempre, Claudio 😉

4 Risposte a “Limoncello o liquore al limone”

    1. Io ho usato limoni al giusto punto di maturazione dalla buccia gialla. Poi ognuno fa come preferisce 😉

  1. Ciao, cosa intendi per alcool alimentare? Suppongo sia quello bianco da 90 gradi che ho visto al super vero? Grazie

    1. E’ l’alcool che si compra nei supermercati per uso alimentare, cioè quello trasparente per fare i liquori. Nel dubbio chiedi informazioni. Non è però 90°, e non ho aggiunto la gradazione perchè è lo stato che per legge detta la gradazione minimo per poter commercializzare l’alcool alimentare. Al momento se non ricordo male è 96°, ma qualche hanno fa era in commercio il 94°. Può essere che in futuro lo stato decida di variare ulteriormente…

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