Gli scroccafusi come una volta sono dei dolci tipici che si preparano a Carnevale.
Questa è una ricetta che inseguo da anni senza successo.
Mi hanno da sempre attirata ma sono stata titubante perché lessarli nell’acqua e poi friggerli o cucinarli al forno mi sembrava una procedura strana. E invece mi sono ricreduta.
L’impasto deve assomigliare alla consistenza degli gnocchi, e come questi, quando si cucinano in acqua bollente, vengono a galla appena cotti.
Prima di friggerli o cucinarli al forno, si lasciano asciugare e il gioco è fatto.
Sono soddisfatta del risultato, anche se non hanno la consistenza che mi aspettavo.
Assomigliano alle castagnole classiche. Perciò la mia ricerca continua… per quest’anno ormai non credo di riuscire a fare altre prove, quindi ho un anno per trovare una ricetta più simile agli scroccafusi che vorrei ottenere. Leggeri, asciutti e friabili.
Sarà che bisogna mangiarli almeno il giorno dopo?
Non ci sono riuscita! Sono finiti subito…
Ricetta scroccafusi come una volta
Ingredienti:
- 3 uova
- 3 cucchiai di zucchero
- un pizzico di sale
- un cucchiaio di olio e.v.o.
- 500 g circa di farina
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato
- 1 cucchiaino di cremor tartaro
- 3 cucchiai di mistrà (o in alternativa anice)
- olio di semi di arachidi per friggere
Preparazione:
sbattere a mano o in una planetaria le uova, lo zucchero, l’olio, il sale e la farina per ottenere un impasto morbido come gli gnocchi. Unire il bicarbonato e il cremor tartaro, a questo punto aggiungete il mistrà, no prima altrimenti farebbe reazione con le uova.
Lavorare con le mani quindi, dopo aver ottenuto un impasto omogeneo, fare un bigolo, come per gli gnocchi, e tagliare a pezzi grandi come dei mandarini.
Incidere a croce con le forbici e coprire con un canovaccio.
Cucinare in acqua bollente per pochi minuti, togliere quando vengono a galla. Scolare e lasciare riposare per circa 30 minuti su un canovaccio.
Friggere in olio in un tegame alto a fiamma media. Spegnere se occorre o abbassare per far cucinare bene anche dentro, senza farli bruciare fuori. Riaccendere o alzare la fiamma se si affievolisce troppo.
Scolare su carta assorbente quindi passare in una ciotola contenente alchermes e spolverare con lo zucchero semolato.
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Nel procedimento manca l’indicazione sul cremor tartaro. Suppongo vada messo all’inizio. Prima di essere bolliti devono riposare? Se si quanto?
Grazie
Ciao Cristiano, perdona la dimenticanza, ho provveduto ad aggiungere l’indicazione del bicarbonato e cremor tartaro da unire prima di impastare con le mani. Prima di bollire non occorre far riposare. Spero ti siano riusciti bene. Grazie a te per avermi permesso di rimediare! 🙂