Trofie di castagne fresche

Le trofie di castagne fresche sono una ricetta ligure, che mette insieme l’utilizzo di questo prezioso frutto autunnale, molto utilizzato fin dai tempi più antichi nella nostra cucina povera contadina, con la tradizione consolidata della pasta fresca fatta in casa.

Il risultato è un formato di pasta simile agli gnocchi di patate. Come consistenza, diventano molto più morbide delle trofie, realizzate con la farina di castagne, che rimangono più dure e sode anche dopo la cottura.

Me le ha insegnate Renato Campi, che è anche venuto anche a casa mia per registrare la videoricetta. Una persona straordinaria, capace di scrivere le nostre ricette in genovese (quello parlato tutti i giorni nel nostro entroterra) trasmettendo tanto amore e passione per la cultura gastronomica della Liguria. Nelle note trovate la ricetta in dialetto scritta da lui! Andate a leggerla perchè è spassosissima.

Si possono condire con il pesto alla genovese, con la salsa di noci, la salsa di pinoli o con panna e stracchino. Mettiamoci subito al lavoro… bollite le castagne e le patate e tirate fuori la tavola da impastare! 😉

Guardate anche il video realizzato con Renato (molto divertente!) e le altre mie ricette:

Trofie di castagne fresche
Trofie di castagne fresche
  • DifficoltàFacile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura5 Minuti
  • Porzioni6 persone
  • Metodo di cotturaBollitura
  • CucinaRegionale Italiana
  • StagionalitàAutunno

Ingredienti

1 kg castagne fresce (possibilmente marroni)
500 g patate a pasta gialla
200 g farina tipo 1
1 uovo
1 cucchiaio olio extravergine d’oliva
1 pizzico sale
1 foglia alloro

Strumenti

Pentola
Scolapasta
Schiacciapatate
Coltello
Frullatore

Passaggi

Sbucciare le castagne e farle bollire in acqua senza sale con una foglia di alloro. Quando sono cotte ,togliere la seconda pelle e passarle al mixer, rendendole farina grossolana.

Attenzione: togliere la seconda pelle con le castagne calde! 😉 Vi brucerete un po’ le dita ma verranno meglio.

Far bollire le patate con la buccia e dopo la pelatura passarle allo schiacciapatate; lasciare raffreddare leggermente le patate.

Unire tutti gli ingredienti (castagne frullate, patate schiacciate, farina, uovo, olio e sale) e con la classica fontana impastare fino a quando l’impasto sarà omogeneo.

Preparare dei filoncini, tipo i grissini, e poi tagliarli a pezzetti, quindi svuotare, come i classici gnocchi genovesi, con due dita trascinandoli verso di se.

Cuocere in acqua salata bollente e quando vengono a galla, come i tradizionali gnocchi di patate, scolarli e condirli a piacere.

Con le dosi di cui sopra si possono servire 6/8 persone… dipende dalle forchette. 😉

Trofie di castagne fresche
Renato Campi all’opera!
Trofie di castagne fresche
Trofie di castagne fresche

Ricetta in genovese di Renato Carpi

“Cun stù tempu de nuvembre me ven què, con sta forte umiditee, me ven què de fa buggi quattro castagne e de fame due piè. Ma scicummè me conesciù ghè no missu tre branchè pè scaccia questu mumentu e impastame pè in davei quelle trofie de castagne fresce che i mi piasgian tantu pendavei.
Fè buggi un bello chillù de castagne fresce, megio ancon si son marouin, (i spellan in po ciu ben), cun in bellu cutelin leveghe a pelle e pulie che saian in te l’egua bella fresca i finian, cun na foggia de eufeogiu (alloro) in ta pugnatta fe buggi fin a cuttua.
In tu stesso momentu mesu chillù de patatte picinette con a scorza fele cusge senza saa.
E castagne ben bugie belle cade, fin chi bruscian, i spellè megiu ancon perche i l’uiu u ghe crescie e lintestin u remescie.
Fe passà tutto patatte e castagne fele vegni belle sutii (schiaccia patate e mixser) impastele insemme assunsendu, me raccumandu, n’ovu frescu in po’ de sa e in bellu cugià d’oiu ma de quello de taggiasca che armeno u nu ghe guasta. Dui pughetti de fein-a gianca che a ve tegne ben lighe-e. Impaste tutto insemme con con in po’ de fantasia fin tutto remesció bellu lisciu
l’impastu u saiã.
U mumentu u lè sulenne, nu ve resta de de pruvà a fa e trofie, fe nà fetta dell’impastu sciaccunela
e a striscette ca saià arrutulele dusemente, fene tanti tocchetin e svueli cun due die strasinandoli in pittin, a demua a continua fin-na a quande sta l’istoia a saia finia e a meisua a saia pulia.
Fè buggi in tanta egua saà, e quande a buggie assunse in po’ doiu, che aviei avvansò. caccieghe
e troffie deghe nà bella remescià, quande a galla i vegnian e u buggiu an ripiggiuò i sun prunte da
scuà.
A vostro piasgimento ve lasciù serne u condimento, perché mi seneise, cumme sun, me ghe metto in pestu bun. “
Renato Campi

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Pubblicato da Renata Briano

Nata a Genova (GE) nel 1964, è laureata in Scienze Naturali e ha lavorato come ricercatrice presso l'ITD del CNR e presso ARPA Liguria. Dal 2000 al 2010 è Assessore all'Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile, Caccia e Pesca della Provincia di Genova. Dal 2010 al 2014 ha ricoperto l'incarico di Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile in Regione Liguria. Dal 2014 al 2019 è stata Europarlamentare e Vicepresidente della Commissione Pesca al Parlamento Europeo. Da settembre 2019 è Food Blogger, dopo aver preso il diploma da "Chef fuoriclasse" presso il Centro Europeo di Formazione. Mamma di Francesco, è sposata con Luciano Ricci, scrittore. Non si separa mai dai suoi tre cagnolini.

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