Scherpada o scarpazza, ricetta della Lunigiana e del Levante ligure

La scherpada è una torta salata tipica della bassa Lunigiana e dell’estremo Levante ligure, composta da due sfoglie rotonde e sottili di pasta matta, che racchiudono un ripieno di erbette, zucca, porri, pane raffermo e formaggio.

Tradizionalmente viene cotta nei testi in terracotta che si usano per i panigacci me si può cuocere anche in padella o nella crepiera.

A seconda dei luoghi in cui viene preparata può avere piccole varianti nel procedimento e anche nel nome. A Ponzano, al confine fra Liguria e Toscana, si chiama scherpada, a Sarzana viene chiamata scarpazza mentre a Calice al Cornoviglio stirpada.

Gli ingredienti di questa torta di verdure non cambiano mai e la rendono un piatto prelibato davvero unico e gustoso che si può servire come antipasto, tagliata a fette oppure come piatto unico.

Le verdure sono tipiche del periodo autunnale e invernale; oltre alla zucca e al porro ci vorrebbe il preboggion ma vanno bene anche le bietoline e/o la borragine. Come formaggi, si usa il parmigiano grattugiato e, se volete, il pecorino.

Guardate la videoricetta e anche:

Scherpada
Scherpada
  • DifficoltàFacile
  • CostoMolto economico
  • Tempo di preparazione30 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni2 scherpade
  • Metodo di cotturaFornello
  • CucinaRegionale Italiana
  • StagionalitàAutunno, Inverno
  • RegioneLiguria

Ingredienti

Pasta matta

400 g farina di tipo 1
200 ml acqua
1 cucchiaio olio extravergine d’oliva
1 pizzico sale

Ripieno

250 g zucca pulita
200 g bietole
1 porro
100 g pane raffermo
q.b. sale e pepe
q.b. olio extravergine d’oliva
60 g parmigiano grattugiato
40 g pecorino grattugiato

Condimento

q.b. parmigiano grattugiato
q.b. olio extravergine d’oliva

Strumenti

Tagliere
Coltello
Pentolino
Tazza
Ciotola
Padella
Coperchio
Spianatoia
Matterello
Rotella
Pellicola per alimenti

Passaggi

Pasta matta

In una ciotola impastare tutti gli ingredienti della sfoglia fino ad ottenere un impasto liscio ed elastico.

Farne un panetto, avvolgerlo nella pellicola trasparente e lasciarlo riposare per mezz’ora.

Pasta matta
Pasta matta

Ripieno, composizione e cottura

Tagliare il porro a rondelle e farlo rosolare per cinque minuti in padella con olio extravergine di oliva. Aggiungere le erbette lavate e tagliate a listarelle e salarle. Coprire e far stufare fino a che le verdure non sono cotte. Togliere il coperchio e far evaporare tutto il liquido.

Sbucciare la zucca, tagliarla a dadini e farli bollire in acqua. Quando sono teneri scolarli, conservando acqua di cottura. Metterli in una ciotola e schiacciarli con una forchetta. Aggiungere le altre verdure.

Far ammollare il pane nell’acqua di cottura della zucca. Poi strizzarlo bene e unirlo al ripieno con sale, pepe e i formaggi. Mescolare.

Dividere la pasta matta in quattro parti e stendere quattro sfoglie sottili del diametro poco superiore ai 20 cm. Porre su due sfoglie il ripieno e appiattirlo.

Coprire con la seconda sfoglia e ritagliare dei cerchi con la rotella.

Utilizzare la pasta rimanente per ulteriori scherpade.

Cuocere le scherpade una alla volta in una padella da crepes appena unta con un goccio d’olio.
Lasciare cuocere per qualche minuto e poi rivoltare dall’altra parte.

Servire su un piatto e condire con parmigiano reggiano grattugiato e un filo d’olio extravergine d’oliva.

Scherpada o scarpazza
Scherpada o scarpazza

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Pubblicato da Renata Briano

Nata a Genova (GE) nel 1964, è laureata in Scienze Naturali e ha lavorato come ricercatrice presso l'ITD del CNR e presso ARPA Liguria. Dal 2000 al 2010 è Assessore all'Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile, Caccia e Pesca della Provincia di Genova. Dal 2010 al 2014 ha ricoperto l'incarico di Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile in Regione Liguria. Dal 2014 al 2019 è stata Europarlamentare e Vicepresidente della Commissione Pesca al Parlamento Europeo. Da settembre 2019 è Food Blogger, dopo aver preso il diploma da "Chef fuoriclasse" presso il Centro Europeo di Formazione. Mamma di Francesco, è sposata con Luciano Ricci, scrittore. Non si separa mai dai suoi tre cagnolini.