Coronavirus, il lievito manca perché si coltiva e non si fa

Coronavirus, il lievito manca perché si coltiva e non si fa

Coronavirus, il lievito manca perché si coltiva e non si fa
Coronavirus, il lievito manca perché si coltiva e non si fa

Assitol al lavoro senza sosta;prodotto naturale con i suoi tempi

Il lievito si coltiva, non si fa. Anche alla luce di questo si comprende perché in questi giorni questo ingrediente, specialmente quello fresco, è quasi introvabile. Gli italiani casalinghi, infatti, si sono riscoperti panificatori, pasticceri e pizzaioli e questo ha fatto quadruplicare le richieste nel giro di pochi giorni.

Ma il lievito è un organismo vivo la cui coltivazione ha dei tempi che non possono essere accelerati. A spiegare la situazione degli scaffali vuoti è il Gruppo Lievito da zuccheri di Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia che rappresenta il settore.

“I nostri impianti lavorano senza sosta, nonostante il periodo difficile”, assicura il presidente del Gruppo Lievito, Piero Pasturenzi – il nostro obiettivo è rispondere alla domanda dei consumatori, garantendo l’alta qualità delle nostre produzioni e, al tempo stesso, la salute dei nostri lavoratori”. Il fatto è che questo ingrediente, conosciuto fin dall’antichità, non deriva da un processo industriale intensivo e quindi facile da dimensionare a seconda delle richieste, ma è un microrganismo che prende vita da un sottoprodotto di origine agricola, il melasso da zucchero che ha i suoi tempi di produzione.

“Le aziende – spiega il presidente del Gruppo Lievito, Piero Pasturenzi – creano le condizioni più favorevoli perché si riproduca in presenza di ossigeno; in pratica tutto si basa sulla fermentazione dello zucchero, un processo che non ha nulla di artificiale e che, ovviamente, ha i suoi tempi”. Per permettere il rifornimento normale nei punti vendita, quindi vi sono delle tempistiche che non possono essere accorciate.

Fonte Ansa.it

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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