007 Casinò Royale, TapiGroup L’Importanza del Packaging

Faccio parte dell’Associazione Italiana Food Blogger e normalmente siamo coinvolti in progetti che riguardano direttamente la cucina, questa volta invece dovevamo raccontare un oggetto, un prodotto che spesso passa in secondo piano, e ci accorgiamo solo per episodi negativi, un vino che sa di tappo o il tappo di un distillato che si rompe e rovina il prodotto, che magari ha comportato lavorazioni di anni e a volte di decenni.
Il mio gruppo aveva il compito di intervistare un Bartender, io ho posto alcune domande a Giancarlo Fancellu, un amico che gestisce un bar a Cecina.
Qui potete ascoltare l’Intervista a Giancarlo Fancellu

Durante l’intervista Giancarlo ha preparato un cocktail famosissimo conosciuto come il Martini di James Bond.
Mentre lui lo preparava mi è venuto in mente di preparare un piatto con il cocktail che ricordasse il film, mentre tornavo a casa pensavo alla ricetta al telo verde da mettere alla base, ec.
Poi riguardo il film e scopro che la base del tavolo da gioco era nera è quindi che nero sia.
Ho tentato di ricreare la mano finale della partita, ho inserito la scala reale all’otto con delle vere carte sotto un vetro sopra ho posto delle vele di seppia marinata del cocktail, il piatto si consuma avvolgendo le veline di seppia su un grissino, in cui e infilzata un oliva, si beve anzi si mangia un martini dry gelificato.
Ingredienti per 4 persone
- 800 g di sacche di seppie pulite
- ½ Martini Dry
- Alcune olive verdi denocciolate
- 1 limone bio
- 1 peperoncino Dente di Coyote (C.Chinense)
- 1 g di colla di pesce
- Sale q.b.
- Olio EVO q.b.
- Ghiaccio
Preparazione
Tagliuzzare le seppie un pizzico di sale e poi inseritele in un sacchetto per sottovuoto con ½ Martini Dry e un pezzetto di Dente di Coyote, fate il vuoto e conservate in frigo per 6 ore. Tirate fuori le seppie dal frigo, scolatele, tritatele finemente con un filo d’olio evo.
Mettere l’impasto tra due fogli di carta forno, stendetelo con un mattarello. Inserite la sfoglia ancora fra la carta forno in un sacchetto per sottovuoto, cuocete in forno a vapore 80°C per 6-7 minuti. Appena tolta dal forno immergete in una bacinella di acqua ghiacciata.
Ammollate la colla di pesce, in circa 5 g di acqua, dopo 10 minuti scaldate e sciogliete la colla di pesce, spegnete il fuoco, aggiungete l’altra metà di Martini, mescolate bene. Mettete in frigo per qualche ora. Tirate fuori dal frigo la sfoglia di seppia tagliatele per coprire le carte.
Ingredienti per i grissini
- 200 g esubero
- 150 g di acqua
- 300 g di farina tipo 1
- ½ cucchiaino di sale
- 2 cucchiai olio evo
Preparazione Grissini
In una ciotola sciogliete l’esubero con l’acqua, poi unite la farina, il sale e l’olio.
Impastate fino a che risulta una consistenza liscia e omogenea.
Fate riposare a temperatura ambente e coperto con pellicola per circa 30 minuti.
Stendete senza schiacciarlo troppo e fate un salsicciotto da cui staccherete dei poco più piccoli di una noce, arrotolateli tra le mani e poi sul tavolo, poi tirateli dal centro e allungateli.
Poggiateli su una teglia con carta forno, cuocere a 200° per 15/20 minuti fino a che hanno preso un po’ di colore, ma non troppo, altrimenti risulteranno amari.
Ingredienti Martini Dry
- 3 parti di Gin
- 1 parte di vodka
- 1/2 di Kina Lillet
- 1 limone
- Alcune olive verdi denocciolate
- Ghiaccio
Preparazione Martini Dry
La Kina Lillet è difficile da trovare, può essere sostituito con del Vermouth Lillet Blanc o un nostrano Cinzano 1757.
Si prende il bicchiere da martini, si riempie di ghiaccio per farlo raffreddare, si mescolano tutti gli ingredienti in ghiaccio di agita.
Si elimina il ghiaccio nel bicchiere si versa il cocktail, si strizza la buccia di un limone, si aggiungono zeste di limone e delle olive per guarnire.
Buon appetito
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Tutto davvero interessante, complimenti!
grazie mille
Ho appena letto che l’imballaggio svolge un ruolo cruciale nella qualità del prodotto e nell’esperienza del consumatore. L’articolo ne sottolinea l’importanza attraverso l’esempio dei tappi per il vino, dove anche un piccolo difetto può rovinare anni di lavoro. È affascinante come qualcosa di così piccolo possa avere un impatto così grande!
Sono membro dell’Associazione Italiana Food Blogger e recentemente abbiamo esplorato un tema insolito: gli oggetti che spesso ignoriamo finché non causano problemi, come un tappo difettoso su una bottiglia di vino o distillato. Ho intervistato Giancarlo Fancellu, un bartender di Cecina, per approfondire questa tematica.