Tiramisu’ di Iginio Massari

C’era una volta, il re indiscusso della pasticceria. Il dolce davanti al quale tutti si inchinano, e che in assoluto è il più conosciuto, il più apprezzato, il più reinterpretato e il più servito della pasticceria italiana nel mondo. Un dolce con il quale ogni pasticcere, dal semplice appassionato domestico al più grande dei maestri deve confrontarsi, e trovare la sua via verso l’espressione massima della dolcezza, del gusto e della bontà. E anch’io l’ho fatto, iniziando il mio viaggio dalla ricetta classica di famiglia, vista fare centinaia di volte dalla mamma, fino ad arrivare alla vetta, trovando per caso nei meandri della rete la versione del più grande di tutti, il maestro dei maestri, quello che compone i dolci come componesse musica: Iginio Massari. E proprio come uno spartito musicale, questo dolce è composto da più anime, che prese singolarmente ci fanno intendere la melodia, il ritmo, ma suonate tutte insieme, esplodono in un’apoteosi di gusto che difficilmente il mio palato ha potuto assaporare. A mio giudizio la versione migliore che finora ho preparato e apprezzato. Quindi ve lo presento.

Tiramisu’ di Iginio Massari

 Per i savoiardi:

  • 100 gr di tuorlo d’uovo
  • 45 gr di zucchero
  • 1/2 bacca di vaniglia
  • 145 gr di albumi
  • 40 gr di zucchero
  • 70 gr di farina 00
  • 23 gr di fecola di patate

Montare a schiuma con il frullino, o con la planetaria con la frusta, i tuorli, la prima parte di zucchero (45 gr) e i semi della mezza bacca di vaniglia. A parte montare a neve ferma gli albumi con la restante parte di zucchero (40 gr). E’ importante ricordarsi di usare fruste pulite da eventuali tracce di tuorlo d’uovo, perchè altrimenti gli albumi non monteranno. Setacciare insieme la farina e la fecola di patate. Montate le due masse, incorporare 1/3 di albume montato a neve nei tuorli montati, mescolando con una spatola larga, dall’alto verso il basso con movimento rotatorio e delicatamente. Poi incorporare una metà della farina e della fecola setacciate insieme, un altro terzo di albume montato e successivamente la rimanenza della farina e della fecola. Completare con l’albume rimasto. La massa deve presentarsi lucida, soffice, leggera e sostenuta. Riempire un sac à poche con bocchetta liscia tonda da 10 mm con il composto, e modellare sulla teglia rivestita di carta forno, dei bastoncini lunghi 8-10 cm, spolverarli con un setaccio di zucchero semolato, e successivamente con un leggero strato di zucchero a velo. E’ anche possibile modellare delle lunghe strisce una attaccate all’altra, e fare un unico biscotto che poi andremo a coppare e tagliare a necessità. In questo caso, io ho fatto così. Cuocere immediatamente a 220°C forno statico per 10 minuti circa possibilmente tenendo uno spessore nella chiusura del forno per permettere la fuori uscita del vapore che si produrrà in cottura. Io uso frapporre un cucchiaino in modo che rimanga uno spiraglio nella battuta della porta. A doratura, sfornare e lasciar raffreddare.

Per la crema tiramisù:

La crema al mascarpone che propone Massari, non parte come è classico dai tuorli battuti con lo zucchero, ma da una crema pasticcera al quale aggiungeremo poi mascarpone e panna. Vediamo quindi come procedere:

  • 375 gr di crema pasticcera
  • 3 gr  di gelatina in fogli
  • 500 gr di mascarpone
  • 500 gr di panna semimontata

Per la crema pasticceria, proseguire come segue:

Crema pasticcera:

  • 500 gr di latte intero fresco
  • 150 gr di zucchero
  • 50 gr di farina 00
  • 100 gr di tuorli d’uovo (circa 5 tuorli)
  • 1/2 bacca di vaniglia
  • q.b di scorza di limone non trattato grattugiata

Mettere in una pentola il latte sul fuoco. Bianchire con una frusta i tuorli d’uovo, lo zucchero, i semi della mezza bacca di vaniglia e la scorza di limone grattugiata. A massa chiara e spumosa unire la farina setacciata, continuando a mescolare. A bollore del latte, unirvi i tuorli montati, e sempre sulla fiamma continuare a mescolare con la frusta fino a che il composto non si addensi. Spegnere la fiamma e passare la crema in un contenitore di vetro.

Quando la crema si è raffreddata, ed è intorno ai 45°c, ammollare la gelatina in fogli in acqua fredda, e quando è ben idratata, strizzarla e aggiungerla alla crema  pasticcera, mescolando bene con una frusta.

Nel frattempo, ammorbidire il mascarpone usando una frusta, e montare la panna mantenendola lucida. Unirla al primo, e quando la crema pasticcera è arrivata ad una temperatura di circa 35°C, unire ad essa il composto di panna e mascarpone, mescolando delicatamente con una spatola larga compiendo movimenti circolari dall’alto verso il basso. Far stabilizzare una mezz’ora in frigorifero.

Per la bagna:

  • 150 gr di caffè liquido
  • 110 gr di zucchero
  • 35 gr di liquore al caffè

Preparare il caffè, e quando è ancora caldo, unirvi lo zucchero e farlo sciogliere mescolando. Quando freddo, unirvi il liquore sempre mescolando.

Montaggio del dolce:

Io ho scelto di presentare il mio Tiramisù come una torta moderna, ma nulla vieta di prepararlo classico, cioè in pirofila alternando strati di savoiardi imbevuti nella bagna al caffè e crema al mascarpone, finendo con la classica spolverata di cacao amaro. Vediamo invece cosa ho fatto io per averlo così come lo si vede in foto.

Ho montato il dolce in un anello d’acciaio aperto da 22 cm di diametro, rivestito al suo interno da un nastro d’acetato, e posato su una placca rivestita di carta forno. Ho coppato il biscotto savoiardo con un anello più piccolo, cioè da 20 cm, e l’ho disposto al centro dell’anello più grande, lasciando uno spazio uniforme intorno (facendo in modo che non tocchi i bordi insomma). Dopo averlo bagnato con la bagna al caffè, ho ricoperto con uno strato di crema usando una sac à posh senza bocchetta riempiendo prima i bordi e poi ricoprendo i savoiardi con uno strato di poco più di un centimetro. Poi sopra vi ho posato un altro disco di savoiardi sempre tenendolo lontano dal bordo, ribagnato con la bagna, e ricoperto di crema fino al bordo dell’anello, lisciando la superficie con una spatola. Le decorazioni in superficie le ho fatto usando una sac à posh munita di bocchetta Saint Honorè per i bordi, e una semplice bocchetta liscia da 10 mm per la parte centrale. Poi messo tutto a congelare.

Quando è congelato per bene, spolverarlo leggermente di cacao amaro quando è ancora nel cerchio per non rischiare di sporcare i bordi, poi smodellare dall’anello, rimuovere il nastro d’acetato intorno, e posare il dolce sul piatto di servizio. Avevo messo da parte del biscotto savoiardo tagliato a strisce alte circa 15 mm, che ho usato come decorazione per i bordi. Per farlo aderire bene e fargli mantenere la curvatura, ho usato un avanzo di crema al mascarpone  spalmato sul retro del biscotto, e l’ho posizionato quando il dolce era ancora congelato. Riposto in frigo, per essere pronto per il servizio occorrono almeno 5 o 6 ore per permettergli un corretto scongelamento.

In pirofila, torta moderna, monoporzione, e chi più ne ha più ne metta, rimane uno dei dolci più golosi in assoluto, e quello che sulle tavole imbandite a festa delle famiglie italiane non può mai mancare. E’ anche il mio dolce preferito!! E come sempre, dopo il dolce, vissero per sempre tutti felici e contenti.

22 Risposte a “Tiramisu’ di Iginio Massari”

  1. Anche lui, come Montersino, non usa creme a base di tuorli crudi. Montersino usa la pate-a-bombe. Lui la crema pasticcera. Interessante 🙂 .

    1. E’ semplice. La torta ha un diametro di 22 cm. Io ho fatto i savoiardi non come biscotti, singoli, ma facendo con la sac a poche delle strisce lunghe le une attaccate alle altre. Quindi viene un unico rettangolo dalle dimensioni delle teglia che usate. Allora ho ricavato da questo rettangolo due cerchi da 20 cm di diametro, quindi più piccoli del diametro totale della torta (22 cm) e in più la striscia di decorazione esterna come si vede in foto. Questi due cerchi di savoiardi di 20 cm a torta finita non si vedono, perchè sono coperti interamente dalla crema. Questo è il sistema di montaggio delle cosiddette “torte moderne” dell’attuale pasticceria, dove gli inserimenti, che siano di savoiardi, pan di spagna, pasta frolla, cremosi o geleè, sono sempre più piccoli del diametro della torta finita, e quindi esternamente non si vedono. Sono visibili solo al taglio. Spero di essere stato più chiaro adesso. Prossima volta che lo rifaccio faccio una foto della fetta e l’aggiungo al post 😉

      1. scusa tanto per capire meglio come hai fatto la composizione: hai usato due teglie rettangolari e hai fatto due savoiardi rettangolari dai quali poi hai ricavato i due cerchi di savoiardo da 20 cm e alla fine ai messo come decorazione una striscia di savoiardo da 22 ?? e poi un’altra domanda: non è chiaro il tempo di congelamento … vuol dire che si tratta di un semifreddo ??
        grazie
        katia

        1. Ho fatto due teglie di savoiardi, dal quale ho ricavato due cerchi da 20 cm di diametro e la striscia decorativa alta circa 3,5 cm perchè lo stampo è alto 5 cm. Non è importante che la striscia sia unica, la riesci a comporre nelle giunzioni dei biscotti. Il congelamento serve perchè altrimenti non riusciresti a smodellarlo dallo stampo, che è un anello aperto, cioè senza fondo. Una volta congelato lo puoi smodellare, decorare, e lasciare in frigorifero, perchè la sua temperatura di servizio è di 4°C, non è quindi un semifreddo ma un normale tiramisù…

      2. Ora ho capito anche io, non riuscivo a comprendere dalle spiegazione la storia dei cerchi e la striscia di decorazione, anche se ho fatto un corso per le torte moderne….grazie per la ricetta!

      3. salve Buonasera ,sono un’amante del tiramisù ,questa ricetta non l’ho mai provata e voglio cimentarmi ,come cimentarmi in un’altra composizione (dato che la mia è stata sempre quella in pirofila ) ma non ho capito l’assemblaggio se gentilmente mi si può spiegare in maniera semplificata ,non ho capito il nastro acetato cosa serve e la carta da fono rimane sotto al piatto di portata? non finisce per essere mangiata insieme al dolce?)qualcosa non ho capito sicuramente….,le chiedo la gentilezza se mi può dare maggiori delucidazioni

        1. Salve, questo dolce viene assemblato in uno stampo fatto da un anello aperto, cioè un anello senza fondo, come se fosse solo il bordo di una teglia. Viene congelato per poi riuscire a sformarlo e trasferirlo sul piatto di servizio. L’acetato serve a non far attaccare l’anello del bordo al dolce in modo da sformarlo senza problemi, quindi una volta congelato si pone il dolce su di un rialzo, si fa scivolare via verso il basso l’anello del bordo, si rimuove l’acetato, si stacca la carta forno dal fondo e con l’aiuto di una spatola lo si sposta sul piatto di servizio dove si completa la finitura e lo si lascia in frigo per farlo scongelare e servire.

  2. E’ possibile sapere da che libro è presa la ricetta? Perchè in “Non solo zucchero vol.1” Massari descrive un “tiramisù innovativo leggero” un po’ diverso: senza crema pasticcera ma con meringa italiana e pate a bombe. Grazie mille e complimenti per il blog

  3. Ciao, volevo sapere se posso preparare la crema al mascarpone il giorno prima rispetto al montaggio della torta.

    Grazie

    1. Io ti consigli di preparare la crema pasticcera eventualmente il giorno prima, ma di finire la crema prima del montaggio del dolce, perchè altrimenti con la gelatina ti si addensa in frigo e anche se la frusti prima di usarla potrebbe restarti grumosa…

  4. Massari la crema pasticcera non la farebbe mai con la farina, ma con l’amido. La buccia di limone poi, con la panna e il mascarpone fa la ricotta… proprio no.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.