U pane , a maidda , a Sicilia e i ricordi .

Come si può disprezzare il più umile e prezioso dono “che ci viene da Dio”? Il pane non va sprecato, non va buttato, è una lezione di ieri che molti ricordano ancora oggi.

Io ho imparato fin da piccola queste piccole regole , ed ho imparato ad impastare il pane. L’impasto ed il gesto di impastare è un rituale quasi sacro per me , che cerco di realizzare quando posso e ho tempo , e devo dire che quando non ci riesco mi manca. U pane , a maidda a Sicilia e i ricordi oggi voglio parlarvi di tutto questo , e voglio raccontarvi un pò di me….

A Sicilia e i ricordi : quando impastavano mia nonna con mia madre io stavo li ad ammirarle mentre lavoravano il pane nella maidda. Ti stai chiedendo cos’è la maidda? Ti faccio rispondere da nonna mia “a maidda è nu mòbbulu di lignu, ginirarmenti a forma di casciuni rittanculari, usatu tradizziunarmenti n campagna pi mpastari lu pani, cunzirvari farina, lèvutu e àutri gèniri alimentari”.

La maidda, in italiano madia, è un contenitore ricavato da un unico blocco di legno, ha una forma rettangolare, con i bordi rialzati, in cui veniva impastato il pane. Mio nonno amava lavorare il legno ne costruì diversi , alcuni grandi e altri più piccoli , avevo anche io una piccola madia tutta per me quando ero piccola, ancora oggi nella casa di campagna di mio padre ne abbiamo una grande, chissà che fine hanno fatto tutte le altre madia di nonno Pino. A maidda : Un tempo era uso nelle abitazioni di campagna avere in cucina la maidda , era quasi una dote, un dovere averne una in casa , rappresentava la vera donna siciliana che impasta ogni giorno il pane per la sua famiglia. Oggi è diventato un oggetto che viene utilizzato come elemento decorativo nelle case di villeggiatura come fioriera o portariviste , è un oggetto ornamentale siciliano , nessuno impasta più nella maidda, fatta eccezione per mia madre che ancora oggi la usa , e voglio pensare che ci saranno tante altre mamme in giro che fanno la stessa cosa.

U pane : Nel passato fare il pane era un rituale che si ripeteva ogni 15 giorni o settimanalmente se avevi una famiglia numerosa , un rituale , l’uomo il capofamiglia si recava al mulino per comprare il sacco di farina che doveva essere macinata fresca, le farine antiche siciliane abbondano ed era uso comprarle direttamente dal mugnaio . La figlia femmina più piccola della famiglia di solito era quella che aveva invece il compito di andare a prendere il “crescente” (lievito madre) dalla vicina di casa o dalla parente , che per ultima aveva fatto il pane. Il contenitore del lievito madre aveva una sua storia e veniva condiviso e “amato” da tutte le famiglie che lo avevano avuto tra le mani, quel piccolo pezzo d’impasto profumato e vivo girava di casa in casa da anni , ed era un impegno importante mantenerlo sempre vivo con le nuove “prese” rigeneranti . Prezioso e delicato e tanto amato e travagliatu lievito madre , ci faceva sfornare il pane più buono del mondo . I ricordi sono tanti , molte volte mi perdo nel ricordare , e mi ritrovo a quei tempi dove i sorrisi erano tanti e tutto era fatto con amore e condivisione.

Anche nelle fiabe spesso ritrovo il pane…
«Che metterai nel panierino, mamma?»
«Una pollastrina arrostita, una torta di pere, un vasetto di miele e un pane, il buon pane che fa crescere le bimbe savie.»
Nelle fiabe e nelle storie per ragazzi il pane è spesso presente, simbolo del cibo dei poveri, primo elemento alla base di una famiglia, allegoria per eccellenza dello sfamarsi per non morire di fame. Vi ricordate la piccola Heidi che appena lascia i monti e và in città ospite a casa di Clara , inizia a rubare i panini che conserva poi nel suo armadio per poterli portare al nonno in montagna al suo ritorno ? Il pane rappresenta il quotidiano, la purezza, la generosità , il condividere , e il faticare per ottenere qualcosa di buono alla fine.

Pubblicato da Rosanella Vella

Ispirata dai ricordi più intensi del passato... sensazioni , sapori, memorie presenti nell'anima e nel cuore. Il sapore più emozionante è quello che accende un ricordo. La Sicilia, i miei affetti , le mie ricette realizzate con tanta Anima e Core