Pani Cunzatu

Pani Cunzatu

Pani Cunzatu
Pani Cunzatu

Negli anni 70, quando ero ancora nella mia regione di origine, la Sicilia, aiutavo mia mamma, Serafina a fare il pane, si preparava ogni 15 giorni.

Quindi il pane doveva durare per qualche giorno. Il giorno era fissato dalle regole della strada, ogni famiglia aveva il forno ma il lievito era in comune. Praticamente 15 famiglie creavano un calendario, ogni giorno una famiglia, quando questa aveva fatto il pane e creato le pagnotte metteva da parte un grosso, cicaruni, (una ciotola dove si faceva colazione) di impasto, lo copriva con un canovaccio pulito e quando il pane era pronto, portava alla prossima famiglia, una pagnottella calda e il contenitore con il lievito di riporto. questa pagnotta veniva, ancora calda, condita e mangiata.

La famiglia ricevente la sera, impastava il lievito di riporto con della semola, la mattina dopo, presto, molto presto, si impastava con questo lievito e così a rotazione.

Praticamente non è un lievito madre perché per partire comunque si usava il lievito di birra, ma conferisce al pane profumi e sapori molto vicini al lievito madre.

Mio nonno paterno, Caloriu, mi raccontava che quando era Carusu (giovane), andava a Lavorare in un altra provincia, per fare i  Lauri, (preparare il terreno per il grano), stava via anche un mese. Si portava il pane da casa, una parte preparato in pani da 2 kg, con la ricetta che di seguito vi spiego. una parte invece, dopo la cottura veniva aperta e rimessa in forno, lui lo chiamava, u pani castagnato, una specie di frisella gigante, che veniva bagnata e condita con verdure varie, oppure sbriciolata nel minestrone.

ingredienti

2 kg di semola rimacinata
1300 cc di acqua circa
200 gr lievito di riporto
4 cucchiai di olio extravergine d’oliva
50 grammi di sale

Olio evo q.b.
origano secco q.b.
acciughe sott’olio q.b.

Preparazione:

Purtroppo queste usanze, non ci sono più, io per fortuna abito sopra una pizzeria che usa questo sistema di lievitazione, quindi quando mi serve mi danno il lievito già rinfrescato.
Mettere la farina a formare una montagnola con il buco al centro, aggiungete il lievito e un po’ d’acqua sciogliete bene il riporto, e aggiungendo acqua continuate ad impastare. Aggiungete l’olio e infine il sale. Continuate a impastare, con i pugni e girare l’impasto per circa 10 minuti.
Formate una palla coprite con un panno di cotone se siamo in estate e con una coperta in inverno.
Lasciate lievitare fino a quando il volume sarà raddoppiato, circa.
Tagliate le pagnotte, mettete nelle teglie, incidete con dei tagli la superficie e rimettete a lievitare per una altra oretta.
Per fare queste operazioni una volta si usava la Maidda,

Maidda
Maidda

oggi quasi introvabile al di fuori, di quello che fu il regno delle due Sicilie.
Se volete che il pane si conservi a lungo fate delle pagnotte grosse, per questo piatto, faremo dei filini da circa 400 gr.
Scaldate il forno alla temperatura massima appena lo aprite scenderà a circa 200 gradi, infornate il pane per circa 35 minuti.
Lasciate il pane in forno con la porta aperta, tirate fuori una pagnotta ancora calda, tagliatela a metà condite con olio evo, origano secco, e acciughe sott’olio, ricomponete le due metà e pressate in modo che il pane assorba il condimento.

Per le quantità regolatevi a gusto vostro.

Volendo potete tagliare a cubetti infilzate con dei bastoncini e servite ancora caldi.

Buon appetito

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aifb

AIFB

World Bread Day 2018
World Bread Day 2018
Farina del tuo Sacco
Farina del tuo Sacco
Pagnotta appena sfornata
Pagnotta appena sfornata
Aggiunta Olio Evo
Aggiunta Olio Evo
Aggiunte Origano
Aggiunte Origano
Aggiunta Acciughe
Aggiunta Acciughe

Pagnotta strizzata

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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