Noce – Juglans regia L.

Noce – Juglans regia L.

noci-in-guscio
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La noce è una pianta originaria dell’Asia (pendici dell’Himalaya), introdotta in Europa in epoca antichissima per i suoi frutti eduli. Diffusa in tutto il mondo, in Italia la coltura della noce da frutto, in genere promiscua, ha una certa rilevanza solo in Campania. Il noce può essere coltivato anche per la produzione di legno o per entrambi gli scopi. Il noce è un albero vigoroso, caratterizzato da tronco solido, alto, diritto, portamento maestoso; presenta radice robusta e fittonante. Le foglie sono caduche, composte, alterne (formate da 5-7-9 e, più raramente, 11 foglioline). È una pianta monoica in cui i fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, lunghi 10-15 cm, con numerosi stami, che appaiono sui rami dell’anno precedente prima della comparsa delle foglie. I fiori unisessuali femminili schiudono da gemme miste dopo quelli maschili (proterandria), sono solitari o riuniti in gruppi di 2-3, raramente 4, appaiono sui nuovi germogli dell’anno, contemporaneamente alle foglie. Il frutto è una drupa, composta dall’esocarpo (mallo) carnoso, fibroso, annerisce a maturità e libera l’endocarpo legnoso, cioè la noce vera e propria, costituita da due valve che racchiudono il gheriglio con elevato contenuto in lipidi. Limiti pedoclimatici: sensibile ai ristagni idrici e stress idrici conseguenti a terreni sciolti; non tollera i terreni pesanti, asfittici, mentre resiste anche ad elevato tenore in calcare. Teme gli eccessi termici (caldo e freddo).

Tabella nutrizionale
Tabella nutrizionale

Fonte: Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) OLIO DI NOCI ITALIANE DA LAV. ARTIG.DINUS DONAVIT Principali Prodotti:

• Frutti secchi:

• Olio di Noci : L’Olio di noci e un olio che contiene tanti acidi grassi essenziali, che devono essere introdotti con l’alimentazione poiché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli. I grassi essenziali fanno parte della serie ‘omega” e sono solo due: OMEGA3eOMEGA6. Perché modificare la nostra dieta abituale? Perché i grassi essenziali sono presenti solo in alcuni alimenti e perché attualmente molti autori ritengono che le patologie degenerative, in particolare quelle cardiovascolari, abbiano tra le cause scatenanti proprio una carenza di grassi essenziali nella dieta, ll fabbisogno di una persona che consuma 1800 kcal è pari a 3 g, al giorno di OMEGA 3 e 12 g. di Omega 6.

• Nocino si ottiene mettendo in infusione il frutto verde delle noci( per tradizione raccolte il giorno di san giovanni il 24 Giugno) Varietà Tra le varietà di interesse generale vi sono: – Sorrento: è la varietà più diffusa in Italia, di vigore elevato, portamento assurgente, a duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti medi, di forma ovale, di buona qualità; la maturazione è medio-tardiva (fine settembre al Sud); – Franquette: di vigore elevato, a duplice destinazione (frutto e legno), produce frutti grossi, di forma ovale, di ottima qualità; è consigliabile al Centro-Nord e al Sud nelle zone più fredde per il suo fabbisogno di freddo; – Hartley: di vigore medio, ad una sola destinazione (da frutto), produce frutti grossi, di forma subovale, di buona qualità, è adatta bene sia al Nord che al Sud. – Altre interessanti sono: Malizia, selezione di Sorrento, Feltrina, Bleggiana, Cerreto e Midland. Il noce viene propagato sia per seme che per innesto, così come tutte le specie a frutto secco. Tecniche colturali Il noce, pur adattandosi a diversi ambienti, predilige la media collina, esposta a sud o a ovest, protetta dai venti. La forma di allevamento è identificabile in un vaso a 3 branche per cv europee, mentre vi è un asse centrale con brindilli fruttificanti laterali per cv californiane. Negli impianti specializzati possono essere adottati sesti variabili da m 7 x 7 per cultivar poco vigorose e in terreni con bassa fertilità e non irrigui e per la prevalente produzione di frutti a m 12 x 12 qualora, oltre ai frutti, si voglia produrre legname da opera; in questo caso le piante devono essere impalcate alte (almeno 3,5 m). si raggiungono densità fra 100/200 piante/ha. L’irrigazione è comunque necessaria per la produzione: 1500-2000 m3/ha/anno con sistema localizzato. La concimazione prevede s.o. all’impianto 40-60 t/ha, molto N fino al quinto anno, 100-400 g/pianta, P e K in minore quantità, 250 kg/ha e 300 kg/ha rispettivamente, dopodiché il rapporto di concimazione è 2:1:2. Potatura Le piante devono essere poste a dimora a poca profondità (solo 12-15 cm di terra sopra la radice). Fin dal primo anno si devono eseguire due interventi di potatura verde: il primo quando i germogli raggiungono i 20-25 cm per scegliere quello destinato a costituire il prolungamento del fusto, eliminando i polloni e raccorciando tutti gli altri a 1-2 foglie dall’asse centrale; il secondo intervento in luglio, durante la seconda ripresa vegetativa, sempre per favorire il germoglio centrale. Deve essere previsto un tutore di legno di 2,5-3 m al quale legare il germoglio di prolungamento. Nel secondo anno si ripetono i due interventi in verde fino al raggiungimento dell’altezza ove formare l’impalcatura, circa 2,5 m da terra. Negli anni successivi gli interventi di potatura debbono essere contenuti, è un albero che si autocontrolla; si eliminano i secchioni, i rami male inseriti e secchi, semmai qualche taglio di ritorno. Produzioni Una pianta in piena produzione è in grado di fornire 50-70 kg di frutti; nell’impianto si raggiungono i 40 qli/ha, mentre 60-80 qli/ha in U.S.A. La raccolta dei frutti, da metà settembre a fine ottobre, è totalmente meccanizzata mediante l’uso di scuotitori, andanatrici e raccattatrici meccaniche. In Italia, di norma la raccolta viene fatta raccattando i frutti caduti naturalmente, o con l’ausilio di pertiche, su reti appositamente distese sotto gli alberi. I frutti sono ricchi di olio e zuccheri vengono impiegati anche nell’industria della cosmesi e farmaceutica. Prima di essere posti in commercio, i frutti devono essere sottoposti a: – smallatura, per evitare l’annerimento del guscio; – lavaggio, per eliminare ogni residuo del mallo; – imbiancatura con anidride solforosa; – essiccazione graduale allo scopo di abbassare l’umidità al 4-5%; – selezione, calibratura e confezionamento; – è possibile la conservazione a 0°C con UR di 60-75% sicura contro l’irrancidimento. Il legno è molto pregiato, duro, compatto, resistente e di facile lavorazione.

Fonte agraria.org

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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