Sciumette genovesi o latte alla grotta

Le sciumette genovesi, dette anche latte alla grotta, sono una ricetta antica, elegante e purtroppo poco conosciuta.

Ho fatto molta fatica a trovare dosi e procedimento perchè a casa non le fa più nessuno e i ristoranti le inseriscono più nei loro menù. Un vero peccato perchè è un dolce al cucchiaio buonissimo.

Le sciumette assomigliano alle meringhe, ma sono soffici. Si preparano con albumi d’uovo e zucchero a velo (o miele) montati a neve ben ferma. Poi si poggiano, delicatamente, in una larga pentola dove bolle il latte. Dopo un minuto queste nuvolette gonfiano e saranno pronte per essere servita su una crema fatta con i tuorli avanzati e frutta secca (io ho usato i pistacchi).

Si tratta di un dolce della cucina povera contadina delle Alpi Liguri, chiamata anche cucina bianca. Un tempo, chi poteva, aggiungeva cacao sennò niente, si facevano con quello che si aveva.

L’aspetto ricorda l’ìle flottante della cucina francese, con cui la Liguria di Ponente condivide tante ricette. A Vendone le “sciùmme” sono dette anche “sbruffi de neve” ma hanno come variante l’amaretto sbriciolato.

In tanti pensano che la cucina ligure sia povera di dolci perchè penitenziale e quaresimale. Ma non è vero, i dolci ci sono sempre stati, solo che erano fatti con quel poco che si aveva, spesso utilizzando il miele, la frutta secca (nocciole, noci e pinoli) e uova…

Guardate la videoricetta e anche:

Sciumette genovesi o latte alla grotta
Sciumette genovesi o latte alla grotta
  • DifficoltàMedia
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di cottura15 Minuti
  • Porzioni4/6 persone
  • Metodo di cotturaBollitura
  • CucinaRegionale Italiana
  • StagionalitàPasquaTutte le stagioni
  • RegioneLiguria

Ingredienti

5 uova
1 l latte
120 g zucchero a velo
50 g pistacchi
1 cucchiaio farina
1 pizzico cannella in polvere
q.b. granella di pistacchi

Strumenti

Pentola
Schiumarola
Setaccio
Pentolino
Cucchiaio di legno
2 Cucchiai
Frusta elettrica
Ciotola
Carta assorbente
Tritatutto

Passaggi

Tenere da parte mezzo bicchiere di latte. Il resto versarlo in pentola abbastanza larga e portare a bollore a fuoco basso.

Nel frattempo, montare gli albumi a neve con 60 grammi di zucchero a velo. Bisognerà ottenere un composto gonfio, lucido e spumoso. Girando la ciotola non deve cadere!

Versare nel latte che sobbolle il composto a cucchiaiate (4/5 alla volta… non di più perchè le sciumette gonfiano).

Girarle delicatamente e farle cuocere circa 1 minuto. Si devono rassodare.

Scolarle con la schiumarola e adagiarle su carta assorbente da cucina. Terminare di cuocere tutto il composto di albumi.

Spegnere il fuoco e preparare la crema. Prendere la pentola con il latte, aggiungere 60 g di zucchero, la farina e i tuorli ben sbattuti.

In un altro pentolino mettere il mezzo bicchiere di latte messo da parte con i pistacchi tritati finemente. Far bollire per tre minuti. Poi travasare passando al setaccio con gli altri ingredienti.

Rimettere sul fuoco (basso!) e far addensare un pochino sempre mescolando. Il cucchiaio deve essere velato di crema.

Servire la crema nelle coppe con sopra le sciumette, spolverizzare di cannella e granella di pistacchio.

Sciumette genovesi o latte alla grotta
Sciumette genovesi o latte alla grotta

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FAQ (Domande e Risposte)

Posso farle con fecola di patate o senza glutine?

Si certamente. Va bene anche la farina di riso o di mais.

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Pubblicato da Renata Briano

Nata a Genova (GE) nel 1964, è laureata in Scienze Naturali e ha lavorato come ricercatrice presso l'ITD del CNR e presso ARPA Liguria. Dal 2000 al 2010 è Assessore all'Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile, Caccia e Pesca della Provincia di Genova. Dal 2010 al 2014 ha ricoperto l'incarico di Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile in Regione Liguria. Dal 2014 al 2019 è stata Europarlamentare e Vicepresidente della Commissione Pesca al Parlamento Europeo. Da settembre 2019 è Food Blogger, dopo aver preso il diploma da "Chef fuoriclasse" presso il Centro Europeo di Formazione. Mamma di Francesco, è sposata con Luciano Ricci, scrittore. Non si separa mai dai suoi tre cagnolini.

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