La favò di Ozein, zuppa valdostana

La favò di Ozein è una zuppa valdostana a base di fave, pasta, pane nero e fontina saporita e delicata nello stesso tempo. E’ una delle mie ricette valdostane preferite insieme alla seupetta e alla soça di Cogne.

Questa minestra densa viene preparata a Ozein, una frazione del Comune di Aymavilles ed è un piatto povero ma molto sostanzioso della tradizione. La Favò è entrata ufficialmente a far parte del novero delle ricette ufficiali dell’Accademia Italiana della Cucina, l’associazione fondatanel 1953 a Milano da Orio Vergani con l’obiettivo di tutelare le tradizioni culinarie del nostro paese.

La ricetta originale della Favò nasce da Vittoria Belley che, assieme al marito Venanzio Glarey proprietario un tempo dell’Hotel Col du Drink, la cucinava in estate nel periodo della mietitura del grano, quando maturavano anche le fave. La zuppa serviva a fornire calorie e a dare quindi energia a chi svolgeva il durissimo lavoro nei campi molto vasti in questa zona.

A proposito, se siete in valle d’Aosta dovete assolutamente andare a Ozein e Turlin dove ammirerete un paesaggio e un panorama meraviglioso e respirerete un’atmosfera bucolica, antica, genuina e poco “turistica”.

Come per ogni ricetta tradizionale, ogni famiglia aveva la sua ricetta e gli ingredienti erano più poveri rispetto a quelli che si usano oggi. In pratica si faceva cuocere la pasta con le fave e poi si aggiungeva il pane nero abbrustolito nel burro fuso e la fontina (o la toma). Infine si insaporiva con la santoreggia, detta anche parietta.

Oggi in molti aggiungono delle salsiccette (io non le metto) e utilizzano un soffritto di carota, cipolla e sedano per dare più sapore. In Valle d’Aosta gli chef la personalizzano anche in chiave più leggera e meno calorica. Io vi racconto la mia, molto semplice e basica. Un modo per non dimenticare questo prelibato piatto d’antan.

La favò di Ozein, zuppa valdostana
  • DifficoltàBassa
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura35 Minuti
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaBollitura
  • CucinaRegionale Italiana

Ingredienti

  • 400 gfave fresche, secche o congelate
  • 300 gpasta corta tipo ditalini rigati
  • 250 gformaggio (fontina e/o toma9
  • 4 fettepane integrale raffermo
  • q.b.burro
  • q.b.santoreggia
  • q.b.sale e pepe nero

Strumenti

  • Pentola
  • Scolapasta
  • Padella
  • Coltello
  • Cucchiaio di legno

Preparazione

  1. La favò di Ozein, zuppa valdostana

    Cuocere le fave in abbondante acqua salata. Quando saranno a circa metà cottura aggiungere i ditalini rigati.

    Attenzione: se usate le fave secche la cottura sarà più lunga e la pasta va aggiunta non a metà cottura ma dopo.

    Quando la pasta è cotta, scolare il tutto e aggiungere il formaggio (toma e/o fontina) tagliato a cubetti.

    In una padella, soffriggere insieme il burro, la santoreggia e il pane nero a tocchetti.

    Trasferire la pasta con le fave e il formaggio nella padella e mantecare per qualche minuto sulla fiamma.

    Spolverare con il pepe e servire la zuppa ben calda.

    Variante: invece che mantecare in padella si può anche mettere in cocotte monoporzione e ripassare in forno per qualche minuto con il grill.

Consigli e altre ricette

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Pubblicato da Renata Briano

Nata a Genova (GE) nel 1964, è laureata in Scienze Naturali e ha lavorato come ricercatrice presso l'ITD del CNR e presso ARPA Liguria. Dal 2000 al 2010 è Assessore all'Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile, Caccia e Pesca della Provincia di Genova. Dal 2010 al 2014 ha ricoperto l'incarico di Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile in Regione Liguria. Dal 2014 al 2019 è stata Europarlamentare e Vicepresidente della Commissione Pesca al Parlamento Europeo. Da settembre 2019 è Food Blogger, dopo aver preso il diploma da "Chef fuoriclasse" presso il Centro Europeo di Formazione. Mamma di Francesco, è sposata con Luciano Ricci, scrittore. Non si separa mai dai suoi tre cagnolini.

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