L’agricoltore giovane cerca aiuto

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L’agricoltore giovane cerca aiuto

Il 2015 sembra essere un anno boom per i giovani italiani in agricoltura. Secondo un recente studio presentato da Coldiretti, gli under 35 occupati in questo settore quest’anno saranno il 12% in più. Il dato è confortante, soprattutto in un momento in cui l’occupazione stenta a decollare e molti settori produttivi non sono ancora usciti compiutamente dalla crisi. Non bisogna tuttavia farsi ingannare, perché se l’agricoltura giovanile è in espansione, non è però priva di problemi che troppo spesso non consentono di costruire percorsi di vita soddisfacenti, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

In particolare a soffrire sono i produttori di piccola scala, coloro che hanno appezzamenti di terra ridotti e che puntano sulla produzione di qualità, attenta a territorio, ambiente e varietà autoctone. Sono in difficoltà perché il mercato non li remunera adeguatamente, perché prezzi troppo bassi insieme a una burocrazia che richiede molte ore di lavoro anche fuori dai campi li privano delle risorse necessarie per vivere bene del lavoro della terra.

E nello stesso tempo sono proprio loro ad avere in ogni angolo del mondo l’entusiasmo e la forza per resistere al land grabbing o all’imposizione di monocolture che distruggono la biodiversità e le produzioni tradizionali, spingendo ampie fette di popolazione ad abbandonare le campagne. Ma non devono essere soli, devono sapere di essere in molti e di avere al loro fianco milioni di persone che con le proprie scelte vogliono sostenerli.

Di questi temi e delle loro molte declinazioni si parlerà anche in occasione di Terra Madre Giovani – We Feed the Planet (Milano, 3-6 ottobre 2015), una grande riunione che vedrà 2500 contadini e produttori da 120 paesi del mondo, tutti sotto i 40 anni, ragionare insieme per cercare soluzioni e proposte da condividere con quei cittadini e quegli attivisti che vogliono avere un ruolo nel futuro del sistema alimentare.

Senza agricoltura non c’è futuro per il nostro cibo, ma senza giovani non c’è futuro per la nostra agricoltura.

Di Rinaldo Rava
Tratto dalla rubrica Sostiene Slow Food, La Stampa, 26-09-2015

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Pietro-Guglielmi_Ph.Andrea_Montanaro

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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