Centinaio, su Ceta vogliamo capire

Centinaio, su Ceta vogliamo capire

Centinaio, su Ceta vogliamo capire
Centinaio, su Ceta vogliamo capire

vantaggi, non ne vediamo, Hogan (Commissione Ue) valuteremo l’impatto sull’agroalimentare italiano.

“Oggi come oggi nessuno ci sta dicendo in modo concreto e con dati reali e razionali che la posizione che abbiamo assunto nel contratto di governo è una posizione sbagliata, nessuno ha fretta di portare il Ceta in Aula, e quindi vogliamo capire se realmente il Ceta è vantaggioso per il nostro Paese, ad oggi ci sembra di no”. Così il ministro delle politiche agricole Gian Marco Centinaio al suo arrivo al Consiglio agricoltura e pesca a Bruxelles.

Dall’incontro è emerso che la Commissione Ue promuoverà uno studio sull’impatto del Ceta sull’agroalimentare italiano: “abbiamo concordato con il ministro Centinaio che la Commissione Ue, con la Dg Agricoltura e quella Commercio, farà una valutazione dell’impatto del Ceta sui produttori italiani dell’agroalimentare nei prossimi mesi”, ha annunciato il commissario Ue all’agricoltura, Phil Hogan, dopo aver parlato con il ministro  Centinaio dell’accordo con il Canada, il quale gli ha riferito che “non ci sono indicazioni” di un voto imminente al Parlamento italiano sulla ratifica dell’accordo.

Centinaio, sono ministro tutta Agricoltura, non di una parte “Abbiamo supposizioni, soprattutto sensazioni da parte degli imprenditori nel mondo agricolo che ci dicono di no, io penso al discorso dei 41 Igp che vengono tutelate e tutto il resto viene abbandonato a se stesso. Io sono il ministro dell’Agricoltura e non di parte dell’agricoltura, ho posto la questione sul tavolo riguardante il Ceta e vediamo se ci sono dei dati che confutano la nostra posizione”. E’ quanto ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, all’arrivo al Consiglio Agricoltura e Pesca a Bruxelles. Alla domanda se abbia senso impuntarsi per proteggere le Igp che probabilmente in Canada nessuno conosce, il ministro replica: “in totale quante igp abbiamo? Qualcuno dice 250, ne stiamo tutelando 41, direi che ce ne sono circa 200 fuori, vediamo se queste 200 sono tutte locali che tutelano e che servono il mercato rionale, oppure se ce ne sono alcune che possono essere tutelate” in Canada. “Io non ho un’idea preconcetta, non dico no assolutamente, il problema che fino ad oggi nessuno mi ha fatto cambiare idea, nessuno mi ha dato dei dati concreti per cambiare idea, solo gli stupidi non cambiano idea”, ha concluso.

Agrinsieme, mancata ratifica sarebbe un autogol

“La mancata ratifica del Ceta sarebbe un clamoroso autogol”. Lo sostiene il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, nel chiedere al Governo di valutare con la dovuta e necessaria attenzione gli effetti derivanti da questa mossa. “Auspichiamo essere una parziale apertura la dichiarazione da Bruxelles del Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio di voler capire con dati concreti se realmente il Ceta è vantaggioso”, precisa il Coordinamento, nel ricordare che con l’accordo vengono tutelate 41 denominazioni italiane, pari a oltre il 90% del fatturato dell’export a denominazione d’origine nel mondo, che altrimenti non avrebbero alcuna tutela sui mercati canadesi. “Riteniamo opportuno che il Governo tenga conto delle istanze che vengono da un coordinamento che rappresenta oltre i due terzi delle aziende agricole italiane pari al 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata e con oltre 800 mila persone occupate nelle imprese rappresentate e che è nettamente a favore della ratifica dell’accordo”, prosegue Agrinsieme, spiegando che “senza il Ceta non si potrebbe verificare un aumento dei contingenti di export a dazio zero e quindi una crescita esponenziale delle esportazioni italiane ed europee; non ultimo non si arriverebbe a una maggiore tutela per le produzioni agroalimentari nazionali, le cui denominazioni, al contrario, potrebbero essere liberamente usate dai canadesi”.

Fonte Ansa.it

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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