Carota di Polignano
La sua coltivazione è effettuata in un’area piuttosto ristretta, compresa fra 10 e 20 ettari, in prossimità di Polignano a Mare (provincia di Bari), principalmente nella frazione di San Vito. Ha ottenuto il riconoscimento dei presidi Slow Food in quanto esempio di un nuovo modello di agricoltura, basata sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali.
La lunghezza delle radici varia da 15 a 25 cm, con un diametro che può raggiungere 5 cm..
Il colore esterno della radice varia dal giallo pallido al viola scuro, mentre quello interno dal giallo chiaro all’arancione chiaro.
L’uniformità della radice è molto bassa, con un valore di 1 (per valori compresi da 1 a 9, con il valore più alto che indica radici altamente uniformi) nella scala dei descrittori definiti dall’IPGRI (International Plant Genetic Resources Institute – ora Biodiversity International).
Ciclo colturale
La semina viene effettuata alla fine dell’estate (da fine agosto fino agli inizi di settembre), mentre la raccolta si protrae da dicembre a marzo. Il seme utilizzato viene autoprodotto ogni anno dagli agricoltori, che individuano le piante più sane e vigorose avendo cura di selezionarle con radici di colore diverso. Normalmente sia la semina che la raccolta sono effettuate scalarmente (gradualmente nel tempo) in modo da coprire con il prodotto fresco tutto il periodo invernale.. I campi, posti a pochi metri dal mare e tendenzialmente sabbiosi, presentano una salinità piuttosto elevata, che viene esaltata dall’irrigazione con acqua salmastra. Anticamente, l’emungimento di acqua da tali pozzi avveniva attraverso “la noria”, un sistema meccanico di ruote e carrucola, azionato dal lavoro di un mulo bendato.
Dal confronto dei tre principali zuccheri presenti (glucosio, fruttosio e saccarosio), è stato osservato che le carote di Polignano mostrano un contenuto totale di glucosio, fruttosio e saccarosio mediamente inferiore di circa il 22% rispetto alla carota comune, con una maggiore percentuale di glucosio e fruttosio rispetto al saccarosio. Quindi il più basso apporto glucidico delle carote di Polignano potrebbe favorire il loro consumo da parte di soggetti che seguono una dieta ipoglicemica. Tale considerazione nasce dalla constatazione che il fruttosio, il quale rappresenta circa un terzo degli zuccheri in questo ecotipo di carota, ha un indice glicemico molto basso (pari a 19), mentre nelle carote comuni il contenuto di tale monosaccaride rappresenta poco più del 12%<. Interessante risulta anche l’indice di dolcezza relativa, cioè la percezione del gusto dolce al palato, dovuto alla quantità e alla tipologia di sostanze con “potere dolcificante” presenti negli alimenti. Nella carota di Polignano l’indice di dolcezza relativa ha raggiunto valori non dissimili da quelli trovati nelle carote comuni.
Un ecotipo di carota simile a quella di Polignano è coltivato a Tiggiano, in provincia di Lecce, ed è denominata “carota giallo–viola di Tiggiano” o “pastanaca ti santu pati” (in onore a Sant’Ippazio, il Santo Patrono di Tiggiano). Quest’ultima è inclusa nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali pugliesi. A differenza della carota di Polignano, la colorazione della carota di Tiggiano può essere bianco-giallastro ma è sempre screziata, in misura più o meno maggiore, di violetto.
La carota di Polignano può essere consumata cruda o cotta, da sola o come ingrediente di primi piatti e contorni, torte e tortini (sia salati che dolci), pasta, liquori, gelati, yogurt, confetture.
L’associazione Slow Food ha inserito la carota di Polignano nell’elenco dei Presidi di Slow Food. Con la quindicesima revisione, il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha inserito la carota di Polignano fra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali pugliesi.
La regione Puglia, all’interno del suo PSR 2007-2013, ha inserito la carota di Polignano nell’allegato 8 della Misura 214 – Azione 3 “Tutela della biodiversità” come specie a rischio di erosione genetica. Sempre nell’ambito della misura 214, in particolare nelle “Azioni preliminari all’attuazione della misura 214, azione 3, del Programma di Sviluppo Rurale FEASR Puglia 2001-2013” è stato realizzato il volume “La biodiversità delle colture pugliesi”, contenente il capitolo dedicato alla carota di Polignano.
Fonte Wikipedia
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