Azienda Peperita, intervista a Rita Salvadori
Arrivo in Azienda presto, Rita non c’è, sapevo che aveva un impegno, ma sono andato comunque prima per fare delle foto ai peperoncini. Mi accoglie Donato che non conoscevo e mentre innaffiava l’orto, abbiamo parlato di tante cose. Durante la nostra chiacchierata ho visto delle piante di carciofi con i loro bei fiori. Come non fotografarli?
Donato è un Aromatiere, mi ha spiegato in cosa consiste il suo lavoro e mi ha fatto fare un esperimento veramente interessante.
Dopo un po’arriva Rita, la mia amica Rita, anzi la mia amica e maestra, infatti è stata lei qualche anno fa che mi ha insegnato quasi tutto quello che so sui peperoncini.
Dopo aver parlato del più e del meno, inizio a porre le domande che mi ero preparato.
Da quanto tempo coltivi peperoncini?
Da 20 anni, praticamente da quando ci conosciamo.
Perché hai deciso di coltivare peperoncini, visto che l’Azienda di famiglia coltiva ulivi?
La mia famiglia ha 3 poderi grandi e uno piccolo, questo più piccolo volevo trasformarlo in uno studio d’arte, dove esporre le opere ispirate alla natura che avevo intenzione di creare.
Sai che ho studiato all’istituto di Belle Arti a Milano, un giorno mentre pulivo i pennelli ho iniziato a dipingere un quadro, è questo, mi dice indicandomelo. Come vedi c’è un peperoncino e poi con un cacciavite ho scritto delle frasi, praticamente ho scritto che “il peperoncino fa bene al corpo, ma fa bene anche alla mente”. Era molto lontano dal mio stile, l’ho dipinto in uno stato lontano dalla ragione, doveva essere un segno.
Ho iniziato con qualche pianta, dopo un giorno ho conosciuto Massimo Biagi, il compianto Massimo, che mi parlò della festa annuale del peperoncino a Diamante in Calabria. Ho partecipato al Peperoncino Festival, di cui fra qualche giorno si terrà la ventottesima edizione, ho visto queste tavolate di tanti peperoncini diversi e da quel giorno ho capito che mi dovevo dedicare a coltivare quello che avevo dipinto.
Quanti tipi di peperoncini coltivi oltre ai 17 che commercializzi
I 17 che produco per la commercializzazione sono:
- 01 -Aji
- 02 -Banana Pepper
- 03 -Erotico
- 04 -Cayenne
- 05 -Jalapeño
- 06 -Scotch Bonnet
- 07 -Habanero Red Savina
- 08 -Habanero Fatalii
- 09 -Habanero Chocolate
- 10 -Bhut Jolokia
- 11 -Naga Morich
- 12 -Naga Yellow
- 13 -Naga Chocolate
- 14 -Seven Pod
- 15 -Trinidad Scorpion
- 16 -Trinidad Scorpion Yellow
- 17 -Carolina Reaper
Ne produco altri per fare delle prove, quest’anno sono pochi, solo 22.
Non sono sempre i soliti, li giro in base ai prodotti che ho in mente e alle prove che voglio fare.
Perché la scelta di coltivare biodinamico?
Amo la natura in tutte le sue forme, quindi utilizzo il metodo di coltivazione più rispettoso per l’ambiente.
Da qualche tempo usiamo anche humus prodotto dai lombrichi, ci sta dando parecchie soddisfazioni.
Oltre ai prodotti salati produci anche delle dolcezze Piccanti?
Si dopo diverse prove ora abbiamo una serie di prodotti da abbinare con i dolci o con i formaggi.
- CREMA DI NOCCIOLE E CACAO AL HABANERO CHOCOLATE
- CREMA DI NOCCIOLE E CACAO AL CAROLINA REAPER
- CHUTNEY DI PEPERONCINO
- MOSTARDA DI JIMMY E MELA BIO
- MOSTARDA DI JALAPENO
- CONFETTURA CONCENTRATO D’AMORE
- CONFETTURA DI FICHI PICCANTE
- CONFETTURA JELOSA
- MOSTARDA DI FICHI PICCANTI
- MARMELLATA DI ARANCIA E PEPERONCINO
La Bibbonata è un primo piatto che ha reso famoso il tuo ristorante, ma qual è quello che più ti piace?
La Tripolitina, è una ricetta che mi ha passato un amico, mi ha spiegato che era un piatto che preparavano gli Italiani che vivevano a Tripoli. Molti dei nostri connazionali erano del nord e si portavano dietro il parmigiano. In pratica è una pasta aglio, olio e peperoncino con l’aggiunta di parmigiano, sia grattugiato che a scaglie.
Bisogna prepararla e poi la pubblichiamo.
C’è un piatto che ti piacerebbe assaggiare o un abbinamento che non hai mai provato?
Mi piacerebbe assaggiare delle ricette con il Rocoto, un peperoncino interessante ma che conosco poco, anche perché difficile da coltivare con il caldo delle nostre zone.
Anche queste preparazioni saranno studiate per una futura pubblicazione.
Quante tipologie di prodotti commercializzi?
I tuoi prodotti sono tutti ottimi, ma ti sei dimenticata il prodotto più simpatico, il “BORSELLINO MANGIAFUOCO”.
Anche se non fossi un appassionato di peperoncini lo comprerei perché è troppo carino, un’ottima idea per un regalo.
Si è un piccolo borsellino da portare sempre con sé per i peperoncino/dipendenti. Contiene dieci piccole ampolle ognuna con un tipo diverso di polvere di peperoncino. Per chi non ne può fare a meno anche al ristorante.
Quanti negozi hai sparsi per l’Italia?
- Uno qui in Azienda
- Uno nella rivendita dell’olio EVO di Famiglia
- Quello di Castagneto Carducci
- Poi c’è quello di Volterra
- Poi quello di Roma, al momento chiuso, vediamo se in un futuro sarà possibile riaprirlo.
Cosa hai in serbo per il futuro?
- Stiamo studiando una serie di oli aromatizzati al peperoncino, ma voglio che nell’olio si sentano i profumi del peperoncino, non è facile. Sta per uscire l’olio allo Jalapeno verde e altri sono allo studio.
- Un altro progetto che sto portando avanti è l’abbinamento di frutta con il peperoncino in composte, un progetto molto interessante.
Andiamo nel campo a vedere i nostri amati peperoncini.
Ci lasciamo con la promessa di rivederci presto, assaggiare qualche piatto e parlare ancora di Peperoncini.
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