per difendere i formaggi di qualità, casari e pastori d’Europa riuniti a Cheese 2015

per difendere i formaggi di qualità, casari e pastori d’Europa riuniti a Cheese

Cheese
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Cheese 2015
Cheese 2015

Piero Sardo, Slow Food: «Casari e pastori d’Europa riuniti a Cheese per difendere i formaggi di qualità dall’ennesimo attacco della burocrazia dell’Unione europea»
A Bra dal 18 al 21 settembre la manifestazione internazionale –  che dal 1997 si batte a favore del latte crudo, delle produzioni d’alpeggio e delle razze autoctone – dirà un forte no ai formaggi “senza latte”

 

L’Italia dell’agroalimentare di qualità ancora una volta subisce un attacco sleale, e stavolta a essere colpito al cuore è il settore che più di tutti rappresenta la biodiversità e il savoir-faire del nostro paese: il formaggio. Il pressing arriva dalla Commissione europea con una lettera di diffida che chiede all’Italia di abrogare la legge nazionale 138 dell’11 aprile 1974. Una norma italiana di cui andare fieri che vieta l’uso di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per fare yogurt, caciotte, robiole, mozzarelle. Secondo Bruxelles tale provvedimento rappresenterebbe una restrizione alla “libera circolazione delle merci”.

«Auspichiamo che il Governo italiano difenda questa normativa che ci ha consentito fino a oggi di consumare ed esportare prodotti che non hanno eguali nel mondo», commenta Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità. «Dopo il cioccolato senza burro di cacao e il vino senza uva, le grandi industrie provano ad attaccare un altro settore di punta dell’agroalimentare italiano, secondo una logica al ribasso che danneggia pesantemente il nostro paese. Se questa nuova istanza venisse accolta, il comparto lattiero-caseario di qualità, già schiacciato dai prezzi del latte troppo bassi e dalle difficoltà della produzione per chi va in alpeggio, subirebbe un grave contraccolpo. Come Slow Food ci battiamo da anni per promuovere i formaggi a latte crudo, le produzioni d’alpeggio, le tecniche tradizionali e le razze autoctone. Da quando organizzammo la prima edizione di Cheese, nel 1997, e lanciammo la raccolta di firme a favore del latte crudo che consegnammo alle istituzioni europee. Il prossimo settembre a Bra ci saranno i migliori produttori d’Europa per combattere insieme a noi questa ultima assurdità e lavorare affinché l’esempio italiano si estenda a tutta l’Europa».

In Italia esistono oltre 400 tipi di formaggi, dalle tome di montagna alle paste filate del sud: piccole produzioni che potrebbero determinare il futuro dell’agricoltura e dell’artigianato alimentare, nel nostro paese come nel resto d’Europa. È necessario difenderle attraverso leggi ad hoc e combattere la tendenza verso l’omologazione delle materie prime, delle tecniche, della provenienza. Dall’altro lato, è necessario informare i consumatori affinchè possano scegliere consapevolmente cosa stanno mangiando e, conseguentemente, quale tipo di agricoltura e di allevamento stanno sostenendo. In questo senso, sono fondamentali le etichette che, nel caso dei formaggi ad esempio, non sono esaustive con quel semplice “latte, caglio e sale” previsto dalla legge. «Vogliamo siano indicati fattori determinanti come l’alimentazione dell’animale o la tipologia di fermenti utilizzati. Senza questi elementi è difficile districarsi per il consumatore che acquista nella grande distribuzione tra le centinaia di proposte», conclude Sardo.

L’appuntamento per tutti quelli che hanno a cuore il patrimonio lattiero-caseario europeo di qualità è quindi a Bra, dal 18 al 21 settembre con Cheese 2015.

Cercheremo di aiutarvi, aveva promesso Bové.

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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