Chi cucina in Italia?

Chi cucina in Italia?

Chi cucina in Italia
Chi cucina in Italia

Facciamo un esperimento: accendete la tv, non importa l’ora o il giorno, e provate a contare quanti sono i programmi di cucina che incontrate cambiando i canali. È sorprendente la quantità e la varietà dell’offerta: dai corsi, ai talent, ai programmi specializzati in soli dolci, cucina veloce, cucina elaborata, cucina per grandi e per piccoli. E dobbiamo ammettere che tutti siamo rimasti, almeno una volta, incantati da qualche ricetta particolare e siamo corsi a prendere carta e penna. Ma c’è ancora qualcuno che, oltre a guardare programmi di cucina, si mette ai fornelli?
In Gran Bretagna, secondo un sondaggio curato da YouGov, il 10% della popolazione non sarebbe in grado di cucinare proprio nulla. Ci conforta leggere però che il 52% degli intervistati ha ammesso di conoscere alla perfezione e poter preparare da zero almeno 10 ricette e il 32% ha dichiarato di avere addirittura un repertorio di più di 20 piatti. E se su 10.000 intervistati uno su dieci ha dei dubbi su come far bollire un uovo, ci conforta scoprire che il 50% riesce ancora a riunire la famiglia per pranzare o cenare almeno una volta al giorno.

E in Italia?
Altro che corsi di cucina, social network e trasmissioni televisive dedicate al cibo: oggi il 71% degli italiani impara a cucinare seguendo alla lettera i consigli delle mamme e delle nonne, detentrici del sapere culinario. E le ricette si condividono esattamente come una volta, con 8 italiani su 10 (76%) che si passano suggerimenti con appunti scritti o a voce. A dirci che non è la la tv o il web a fare scuola fra le mura domestiche è stata un’indagine Doxa del 2013 voluta in occasione dei sessant’anti dell’Accademia italiana della cucina. Al di là dell’indiscutibile successo mediatico, con circa 7 italiani su 10 che guardano le trasmissioni dedicate al cibo, solo il 18% dei telespettatori poi prende spunto da questi programmi per sperimentare le ricette a casa.
Ci fa piacere scoprire che agli italiani piacciono i libri di cucina: 8 su 10 ne hanno almeno uno in casa, mentre circa la metà (46%) ne ha più di cinque e un buon 20% ne possiede addirittura più di dieci.
È la donna la regina dei fornelli di casa, ma gli uomini sono in ascesa: il 55% di chi cucina abitualmente dichiara di farlo piuttosto bene.
Si mangia ancora tutti insieme: la tavola apparecchiata in famiglia riunisce in media 3 persone.
Curioso il dato che indica il tempo trascorso in cucina: nei giorni feriali la media giornaliera è di circa un’ora (tra pranzo e cena), ma c’è un 35% di italiani che passa da una a due ore, tutti i giorni, a preparare deliziosi manicaretti. Nei giorni di festa questo tempo si dilata fino a una media di un’ora e 18 minuti, con 3 italiani su 10 (28%) che cucinano addirittura per oltre 2 ore.
Qualità, sicurezza, salute e benessere: questi gli ingredienti indispensabili

«Una volta – sottolinea Paolo Petroni, presidente del Centro Studi dell’Accademia – davanti a un piatto fumante, si diceva: “Sarà buono?” Oggi ci domandiamo per prima cosa: “Mi farà male?” ». Infatti, quando cucinano, gli italiani si ispirano in particolare ai valori di qualità, sicurezza, salute e benessere, considerati “determinanti” per quasi il 70% dei nostri connazionali. Più indietro troviamo “tradizione e gusto”, “praticità e velocità” mentre “innovazione e sperimentazione” si colloca all’ultimo posto, con un picco positivo per le classi più giovani fino a 40 anni.»

Fonte Margherita Barile www.slowfood.it

 

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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