Giorno 3: Taj Mahal

Alle ore 7:00 il simpatico ragazzo, autista di “Tour in India with driver“, puntualmente  ci aspettava al di fuori della nostra albergo e dopo circa 3 ore e mezza di auto abbiamo raggiunto Agra dove abbiamo caricato il nostro accompagnatore che ci ha sommariamente fatto da guida in italiano presso il meraviglioso mausoleo Taj Mahal prima e, a seguire, al forte rosso.
Nulla c’è da aggiungere per descrivere la nota bellezza dei luoghi che, sebbene affollati, grazie soprattutto ai curati giardini che li circondano, sono stati semplici da visitare,  noi abbiamo saltato tutte le code grazie alle escursione organizzata già dall’Italia (vi consiglio di scegliere una escursione che includa tutti gli ingressi per evitare il caos alle biglietterie).

La difficoltà sta nel trovare guide parlanti in italiano motivo per cui ho optato per una società indiana anziché le classiche agenzie internazionali che non fornivano, nemmeno prenotando con largo anticipo, la guida in italiano. Agra è una città piuttosto caotica e senza strutture né  case, ma con molti bazar e mercati sulla strada, poca la presenza dei ristoranti così abbiamo deciso di non pranzare anche perché la colazione dell’hotel è molto varia e vasta, al buffet si trova sia internazionale che locale e abbiamo fatto una sorta di brunch. La visita di entrambi i siti è durata circa 3 ore.

Taj Mahal

Rientrati a Dehli, al secondo giorno, possiamo fare una considerazione che è quella della grossa difficoltà di muoversi in questa città che non solo è congestionata dal traffico di auto, autobus, trattori motorini e chi più ne ha più ne metta, ma ha  una rete metropolitana che, sebbene piuttosto estesa è poco utlizizzata dai cittadini. Domani mattina proveremo a raggiungere il Forte Rosso con la metro (la fermata è accanto al nostro hotel), ma possiamo considerare la città esaurita in due giorni: non ne servono infatti molti di più per poterla visitare.

La serata si è svolta al ristorante “QBA” in Connaugth Piace, perciò a 5 minuti a piedi dall’hotel. Locale alla moda, un po’ nascosto, occorre salire delle scale per trovarlo. Qui abbiamo cenato con: hara bara cheesy kebab (polpette vegetariane di ceci e patate con spezie e paneer il fomaggio indiano), mutton seekh kebab (montone speziato arrotolato su uno spiedo e grigliato nel tandoori), a seguire roghan josh per Stefano (stufato di agnello) e goan prawn curry, per essere già in clima “Goa” (gamberi al curry in salsa di cocco, coriandolo) per me con delle meravigliose jeera aloo (patate al cumino) immancabile pane indiano (oggi il paratha) stasera con la birra abbiamo speso 45 euro, sempre un po’ più caro del previsto, ma forse in città costa di più..

Faremo una valutazione domani, una volta giunti a Goa.

Domani il volo da Delhi sarà alle 14.40, destinazione: relax.

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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.