Pandolce genovese basso

Il pandolce genovese basso è un dolce ligure tipico delle feste natalizie che io inizio a preparare un po’ in anticipo per donarlo ad amici e parenti come augurio. Ho deciso di scrivervi la ricetta così potrete provare anche voi: è facile, buono e anche veloce da impastare.

Il pandolce genovese si fa risalire a un rito persiano, che venne raccontato da alcuni mercanti e marinai di ritorno in Liguria dopo un lungo viaggio. Narrarono che in Persia, ogni Capodanno, veniva prescelto un bellissimo ragazzo per portare allo scià una serie di doni, fra cui un enorme pane, che il sovrano condivideva con i suoi dignitari.

Questo pane, una volta entrato nella gastronomia ligure, si arricchì via via di nuovi ingredienti e cambiò più volte nome (marzapane reale, pandolce e panettone). Ormai da tempo si è conquistato un posto fisso nella tradizione gastronomica genovese come un dolce che non può mai mancare sulla tavola soprattutto nei giorni di festa, come era rigorosamente previsto dai potenti Dogi della Serenissima Repubblica di Genova.

Da gustare con un buon bicchiere di Moscato, Passito o di Sciacchetrà delle 5 Terre. E provate anche il pandolce genovese alto! 😉

Pandolce genovese basso
  • DifficoltàBassa
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di riposo30 Minuti
  • Tempo di cottura50 Minuti
  • Porzioni4 pandolci
  • Metodo di cotturaForno
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 1 kgfarina di grano tenero
  • 350 gzucchero
  • 250 gburro
  • 3uova
  • 500 guvetta
  • 150 garancia candita
  • 130 gpinoli
  • 240 mllatte (quantità da regolare sul momento)
  • 2 cucchiaiestratto di fiori d’arancia
  • 2 bustinelievito in polvere per dolci
  • 10 gsale fino

Strumenti

  • Ciotola grande per impastare
  • Ciotola per ammollare uvetta
  • Carta forno
  • Leccarda o placca da forno
  • Carta assorbente

Preparazione

  1. Pandolce genovese basso

    Mettere a bagno l’uvetta in acqua tiepida per mezz’ora. Poi scolarla e asciugarla con carta assorbente.

    Preriscardare il forno a 160°C statico.

    Nel frattempo, in una ciotola capiente, amalgamare con le mani farina, burro, zucchero, uova, latte, sale, estratto di fiori d’arancia, lievito.

    Verrà un impasto tipo quello della pasta frolla.

    Attenzione: mettere il latte un po’ per volta e regolarsi sulla quantità in modo che l’impasto non venga troppo appiccicoso e molliccio.

    Aggiungere poi uvetta, canditi, pinoli e amalgamare bene il tutto.

    Formare con le mani 4 panettoni, posizionarli sulla leccarda ricoperta da carta forno e cuocerli a 160° per 50 minuti in forno elettrico statico.

    Attenzione: se non ci stanno tutti e quattro insieme, cuocerli in due turni.

    Consiglio: fare la prova dello stecchino per vedere se è cotto a puntino. Lo stuzzicadenti non deve uscire completamente asciutto come per le torte ma un po’ umido.

    Sfornare e lasciare raffreddare possibilmente su una gratella.

Conservazione e altre ricette

Il pandolce basso genovese si conserva per circa 2 settimane dentro sacchetti di plastica per alimenti o avvolto in plastica trasparente. Se volete regalarlo potete metterlo, una volta raffreddato, in sacchetti di cellophane trasparente con un bel nastro natalizio.

Varianti: se non trovate l’estratto di fiori di arancio potete aggiungere marsala oppure aroma alla vaniglia.

Ringrazio Anna Parodi per avermi fatto conoscere questa ricetta, ormai collaudata, con mie piccole modifiche.

Come dolce natalizio vi consiglio di provare anche i bignè caramellati ripieni di crema pasticcera aromatizzata all’arancia. Farete un figurone… e potrete proporre la crema pasticcera anche per accompagnare il pandolce.

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Pubblicato da Renata Briano

Nata a Genova (GE) nel 1964, è laureata in Scienze Naturali e ha lavorato come ricercatrice presso l'ITD del CNR e presso ARPA Liguria. Dal 2000 al 2010 è Assessore all'Ambiente e allo Sviluppo Sostenibile, Caccia e Pesca della Provincia di Genova. Dal 2010 al 2014 ha ricoperto l'incarico di Assessore all'Ambiente e alla Protezione Civile in Regione Liguria. Dal 2014 al 2019 è stata Europarlamentare e Vicepresidente della Commissione Pesca al Parlamento Europeo. Da settembre 2019 è Food Blogger, dopo aver preso il diploma da "Chef fuoriclasse" presso il Centro Europeo di Formazione. Mamma di Francesco, è sposata con Luciano Ricci, scrittore. Non si separa mai dai suoi tre cagnolini.

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