Il giovane gambero – Gianni Rodari

Il giovane gambero – Gianni Rodari

Il giovane gambero - Gianni Rodari
Il giovane gambero – Gianni Rodari

Ho conosciuto le opere di Gianni Rodari nel lontano 1977, l’insegnate di lettere era un’appassionata e ci parlava spesso di questo autore.
Negli anni ho letto diverse opere, uno delle più carine è “Il giovane gambero” la storia di un Gambero che impara a camminare in avanti, ma viene emarginato dagli altri gamberi, perché era un “diverso”
 A questo link potete vedere e sentire questa favola.
Dal punto di vista culinario, la ricetta è una tàrtara di gamberi di Mazara contenuta in una zucchina. Alla base una salsa di pane, per ricordare il primo mestiere che il poeta svolgeva nel panificio di famiglia.

Ingredienti per 4 persone

  • 2 zucchine
  • 10 gamberi di Mazzara
  • 1 cipollotto
  • 1 mandarino
  • Maggiorana
  • Timo
  • Santoreggia
  • Qualche fiore di malva secco
  • Sale q.b.
  • Pepe q.b.
  • Olio EVO q.b.

Preparazione

Tagliate le zucchine per lungo, svuotatele, condite con sale pepe e un filo d’olio, infornate a 190 gradi per 30 minuti, fate raffreddare.
Sgusciate i gamberi e privateli del filo nero, mettete da parte le teste, che userete per guarnire.
Tagliateli a pezzetti, metteteli in una ciotola, tagliate la cipolla molto fine, unitela ai gamberetti, aggiungete le erbe aromatiche e condite con sale, olio e il succo di mandarino.
Friggete le teste in olio fino a farle diventare croccanti.

Ingredienti per la salsa di pane

  • 70 g mollica di pane
  • 1 cipolla privata della buccia
  • 40 g burro
  • 270 cc di latte intero
  • 1 peperoncino Dente di Coyote
  • 1/2 foglia d’alloro
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

Preparazione salsa di pane

Tagliate il peperoncino Dente di Coyote a metà e mettete tutto nel latte, fate insaporire per un paio d’ore in frigo e ogni tanto girate.
Fate bollire il latte e aggiungete l’alloro e la cipolla tagliata in 4.
Togliete la pentola dal fuoco, coprite con il suo coperchio e lasciate riposare per circa 15 minuti.
Trascorso questo tempo, togliete la cipolla, il peperoncino e l’alloro, aggiungete la mollica di pane, il sale, il pepe e portate lentamente di nuovo ad ebollizione.
Aggiungete il burro a tocchetti, mescolate energicamente e fate addensare.
Impiattate mettendo alla base la salsa di pane, sopra la zucchina piena di tartare, infine la testa fritta.
Buon appetito
Se volete preparare delle ricette con pesce non perfettamente cotto, qui potete vedere cosa con viene fare per evitare problemi.
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Un giovane gambero pensò: “Perchè nella mia famiglia tutti camminano all’indietro? Voglio imparare a camminare in avanti, come le rane, e mi caschi la coda se non ci riesco”.

Cominciò ad esercitarsi di nascosto, tra i sassi del ruscello natio, e i primi giorni l’impresa gli costava moltissima fatica. Urtava dappertutto, si ammaccava la corazza e si schiacciava una zampa con l’altra. Ma un po’ alla volta le cose andarono meglio, perchè tutto si può imparare, se si vuole.

Quando fu ben sicuro di sé, si presentò alla sua famiglia e disse:
“State a vedere”.
E fece una magnifica corsetta in avanti.

“Figlio mio”, scoppiò a piangere la madre, “ti ha dato di volta il cervello? Torna in te, cammina come tuo padre e tua madre ti hanno insegnato, cammina come i tuoi fratelli che ti vogliono tanto bene”.

I suoi fratelli però non facevano che sghignazzare.
Il padre lo stette a guardare severamente per un pezzo, poi disse: “Basta così. Se vuoi restare con noi, cammina come gli altri gamberi. Se vuoi fare di testa tua, il ruscello è grande: vattene e non tornare più indietro”.

Il bravo gamberetto voleva bene ai suoi, ma era troppo sicuro di essere nel giusto per avere dei dubbi: abbracciò la madre, salutò il padre e i fratelli e si avviò per il mondo.

Il suo passaggio destò subito la sorpresa di un crocchio di rane che da brave comari si erano radunate a far quattro chiacchiere intorno a una foglia di ninfea.

“Il mondo va a rovescio”, disse una rana, “guardate quel gambero e datemi torto, se potete”.
“Non c’è più rispetto”, disse un’altra rana.
“Ohibò, ohibò”, disse una terza.

Ma il gamberetto proseguì diritto, è proprio il caso di dirlo, per la sua strada. A un certo punto si sentì chiamare da un vecchio gamberone dall’espressione malinconica che se ne stava tutto solo accanto a un sasso.

“Buon giorno”, disse il giovane gambero.
Il vecchio lo osservò a lungo, poi disse: “Cosa credi di fare? Anch’io, quando ero giovane, pensavo di insegnare ai gamberi a camminare in avanti. Ed ecco che cosa ci ho guadagnato: vivo tutto solo, e la gente si mozzerebbe la lingua piuttosto che rivolgermi la parola. Fin che sei in tempo, dà retta a me: rassegnati a fare come gli altri e un giorno mi ringrazierai del consiglio”.

Il giovane gambero non sapeva cosa rispondere e stette zitto. Ma dentro di sé pensava: “Ho ragione io”.

E salutato gentilmente il vecchio riprese fieramente il suo cammino.
Andrà lontano? Farà fortuna? Raddrizzerà tutte le cose storte di questo mondo? Noi non lo sappiamo, perchè egli sta ancora marciando con il coraggio e la decisione del primo giorno.

 

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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