il Barattiere

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il Barattiere
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Il Barattiere (o Melone immaturo)

E’ il frutto acerbo di una varietà di Cucumis Melo L. Se si lascia maturare il Barattiere diventa un melone molto profumato dalla buccia giallo tenue, quasi bianca.
E’ un meraviglioso dono della natura a forma sferica, nato da un’ibridazione spontanea tra cetriolo e melone. Il sapore è particolare: somiglia al sapore fresco del cetriolo, ma ha una nota più dolce.
Un frutto misterioso, perché nessuno è ancora riuscito a ricostruirne la storia. D’ altronde è un prodotto che non appare sui testi di botanica, probabilmente perché la sua produzione non interessa le multinazionali del seme. O perché è un prodotto semplice, che si coltiva solo nella piana di Fasano e in quella di Ostuni e si consuma prevalentemente nella Puglia meridionale.  Il primo a coltivarlo è stato Leonardo Pinto, un contadino di Fasano soprannominato “barattiere”, da qui il nome di questo frutto ibrido che prende il colore dal cetriolo e la forma dal cocomero. Molti, a Fasano e dintorni, lo chiamano “cucumarazz”, ad avallare la tesi che si tratta di un ibrido, visto che non è né cetriolo e né cocomero. La prima coltivazione di questo prodotto risalirebbe alla fine degli anni Quaranta, quando Leonardo Pinto piantò dei semi regalategli da un suo amico monaco. La facilità di coltivazione, la forma strana, il sapore rinfrescante e gradevole, sono gli elementi che probabilmente hanno decretato il successo di questo strano prodotto. Così tutti i contadini a chiedere a Pinto il seme. Questi non si faceva pregare più di tanto per regalare semi a quanti ne facevano richiesta. Però “u cumarazz d’ barettier” era il più ricercato. Era il più saporito.
L’impianto della coltura avviene per semina diretta o trapianto sia all’aperto che in piccoli tunnel e in serra per anticipare o ritardare la raccolta a fine estate-inizio autunno. La pianta assume aspetto sarmentoso con steli di colore verde scuro, sottili, con internodi molto lunghi, produce in media 4-6 frutti per pianta. La raccolta viene effettuata scalarmente quando i frutti presentano polpa consistente e croccante. Con il procedere dell’accrescimento del frutto i semi si ingrossano, diventano duri e devono essere eliminati al momento del consumo e ciò fa aumentare la percentuale di scarto.
Il Barattiere è disponibile da giugno a ottobre. In tale periodo il prodotto è più saporito anche perché coltivato nelle immediate vicinanze del mare, quindi più morbido e più fragrante,  per effetto del clima e delle acque salmastre utilizzate per l’ irrigazione dei campi di cucumarazz. Ad agosto e sino a tutto ottobre, è invece disponibile il barattiere coltivato sulle colline  sopra Fasano, in campi privi di irrigazione, così le radici cercano refrigerio nelle lingue di terreno che si formano tra una roccia e l’ altra. Anche quello autunnale è un prodotto dal sapore gustoso e rinfrescante. Comunque sono due prodotti diversi quelli di luglio e quelli di agosto-ottobre. Cambia leggermente il colore, verde tendente al chiaro quello di collina, che è privo anche di quella vena gradevolmente salmastra e sapore più delicato e più morbido del cucumarazz disponibile nel mese di luglio. Il suo peso arriva intorno ai 400-600 g ma può essere anche più grande. La polpa del frutto immaturo è croccante; poi, man mano che il frutto matura, diventa sempre più soffice, sapida e profumata, ma meno digeribile. Mentre il colore all’inizio è verde di varia tonalità e man mano che matura diventa giallo, fino a tendere al rosato nei frutti più maturi. Piace molto più dei cetrioli perché non ha quel retrogusto amaro tipico; ma l’elevato contenuto di acqua e i pochissimi zuccheri lo rendono altrettanto fresco e molto più digeribile.
Oggi la tendenza dei coltivatori è di privilegiarne la coltura biologica, che ne esalta il profumo e la delicatezza, anche se, dal punto di vista della quantità, si tratta di una produzione piuttosto limitata e destinata quasi esclusivamente al consumo locale.
Con pochissimi zuccheri, ricco di vitamine e sali minerali (specialmente potassio), ha proprietà diuretiche, disintossicanti ed energizzanti. Ottimo da consumare crudo in pinzimonio o sotto forma di centrifugati. I ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche hanno studiato carosello e barattiere e concordano nel ritenere che valga la pena promuovere la valorizzazione agronomica e la diffusione, anche fuori dalla tradizionale area di coltivazione e consumo, di questi ortaggi, molto indicati nelle diete iposodiche e ipoglicemiche. Il Barattiere, Cucumis melo L., si raccoglie immaturo, si mangia crudo senza condimento, spesso accompagnando la pasta asciutta condita con cacioricotta o come ingrediente di diverse insalate.

Localmente è chiamato anche “cianciuffo, pagnottella, cocomerazzo”.

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Frutto piccolo del il Barattiere
Frutto piccolo del il Barattiere

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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