CAROLINA REAPER SMOKIN Guinness World Records

CAROLINA REAPER SMOKIN ED’S  1.569.300 – 2.200.000

CAROLINA REAPER SMOKIN
CAROLINA REAPER SMOKIN

Il Carolina reaper (Tradotto letteralmente: “Il mietitore della Carolina”) è una  cultivar di peperoncino appartenente alla specie Capsicum chinense, conosciuto originariamente con il nome di HP22B (Higher Power, Pot No. 22, Plant B[).

Il primo esemplare è stato ottenuto da Ed Currie, proprietario della PuckerButt Pepper Company situata a Fort Mill, nella Carolina del Sud, da un incrocio tra un Naga Morich e un Habanero Rosso.

Il peperoncino attirò l’attenzione dei media quando, nel 2011, un reporter della National Public Radio, dopo averne mangiato un pezzo, rimase sconvolto dalla sua piccantezza e decise così di raccontare la sua esperienza dedicandogli un servizio.

Per darvi un idea del valore raggiunto da questo peperoncino, lo Spray antiaggressione al peperoncino, ha un indice Scoville di 2.500.000, (per altro vietato in Italia) questo peperoncino raggiunge 2.200.000

Con il suo clima subtropicale umido, lo stato americano della Carolina del Sud ha una reputazione per le sue estati calde, ma ha ora una nuova richiesta di fama per il calore, con la conferma che un produttore locale ha sviluppato peperoncino più piccante del mondo. Creato da Ed Currie dal PuckerButt Pepper Company, Smokin Ed Carolina Reaper fornisce una media di 1.569.300 unità di Scoville(SHU), figura ora confermato dal Guinness World Records. La potenza termica del Carolina Reaper batte l’ex detentore del record, il Trinidad Scorpion Moruga. La Carolina Reaper è descritto come avente un gusto dolce e fruttato con sentori di cannella e di cioccolato sfumature, oltre ad essere caldo. Nel febbraio 2014 nel guinness world record ha misurato la cifra di 2.200.000 SHU.

SHU la Scala di Scoville (o più brevemente Scala Scoville) è una scala di misura della piccantezza di un peperoncino. Questi frutti del genere Capsicumcontengono alcune sostanze, dette capsaicinoidi, di cui la più abbondante è la capsaicina, un composto chimico che stimola i recettori del caldo VR1 (recettori per i vanilloidi 1) situati anche sulla lingua e ciò provoca la sensazione di “bruciore”.
Il numero di unità di Scoville che indica l’appartenenza alla scala (SHU) (Scoville Heat Units)[1] indica la quantità di capsaicina equivalente contenuta. Molte salse piccanti in uso sia in America del Nord che del Sud indicano la loro piccantezza in unità di Scoville.
La scala di Scoville prende il nome dal suo ideatore, Wilbur Scoville che sviluppò il SOT (Scoville Organoleptic Test) nel 1912[2]. Questo test originariamente prevedeva che una soluzione dell’estratto del peperoncino venisse diluita in acqua e zucchero finché il “bruciore” non fosse più percettibile ad un insieme di assaggiatori (generalmente 5); il grado di diluizione, posto pari a 16.000.000 per la capsaicina pura, dava il valore di piccantezza in unità di Scoville. Il valore 16.000.000 per la capsaicina fu posto arbitrariamente da Scoville.

Fonte http://www.langolodelpiccante.it

Fonte Wikimedia 

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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