Agretti, Salsola Soda, Barba di Frate
Esistono evidenze che il suo areale si stia estendendo anche all’America del sud.
Usi industriali, la produzione della soda, in passato, la combustione delle piante di S. soda era uno dei principali metodi di ottenere il carbonato di sodio, la soda. Questo è un composto alcalino che veniva utilizzato, fra l’altro, per la lavorazione del vetro, per la produzione del sapone e per altri vari scopi. Dalle ceneri risultanti dalla combustione di S. soda, con opportuna lavorazione si può ottenere soda in percentuale pari al 30%.
Le piante di questa specie tendono ad accumulare sodio in presenza di suoli ricchi di sali; in questo modo i loro tessuti arrivano a possedere un’alta concentrazione di ioni sodio. Quando la pianta viene bruciata, l’anidride carbonica che si produce reagisce, presumibilmente, con il sodio e forma il bicarbonato.
Il fatto che S. soda accumuli sodio è una prerogativa che questa pianta condivide con le altre piante alofite; per la stragrande maggioranza delle piante, infatti, il sodio è nocivo e viene ritenuto nei tessuti in maniera minima, in confronto ad altri elementi quali, ad esempio, il potassio. Le piante alofite, invece, possiedono appositi meccanismi cellulari che immagazzinano il sodio in una struttura apposita, il vacuolo, impedendogli così di circolare liberamente per i tessuti, neutralizzandone la tossicità. La quasi totalità del sodio presente in una pianta alofita è infatti contenuto nel vacuolo.
Queste piante sono state un’importante -se non essenziale- fonte di soda per usi industriali fino all’inizio del XIX secolo; in particolare la Spagna possedeva larghe coltivazioni di S. soda (chiamata barrilla in spagnolo) atte alla produzione di questo composto. L’introduzione, agli inizi dell’Ottocento, di nuovi e più convenienti processi di produzione della soda, quale il processo Leblanc, che permetteva di ottenerla dal calcare e dall’acido solforico, mise fine all’utilizzo industriale delle piante alofite.
Usi alimentari, Mazzetti di barba del frate appena colti.
Barbe del frate saltate con cipolla e pancetta.
Le foglie e i fusti di S. soda sono commestibili e, principalmente le piantine giovani e i germogli, largamente usate in cucina. La pianta è utilizzata soprattutto nella dieta mediterranea, e in particolare in Italia (dove è una verdura nota con il nome di barba del frate o agretti) e in Spagna (dove è nota con il nome di barrilla). È diffusa anche nella cucina anglosassone, dove viene chiamata con il nome italiano di agretti. In Romagna viene popolarmente chiamata “lischi” o “liscari”. Nelle Marche è nota come “rospici” o “arescani”. In Umbria invece prende il nome di “riscoli”.
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