Sicilia incontra Josko Kravner
pioniere vino in anfora, vinifica dal 1997 nel segno del “rispetto per la natura”
l triestino Josko Gravner, tra i più noti produttori di vini naturali in Italia è stato in Sicilia sabato 7 gennaio, per illustrare, presso il Relais Monaci delle Terre Nere di Zafferana Etnea (Catania), filosofia e tecniche di una metodologia produttiva tipica della tradizione del Kakheti, provincia della Georgia considerata una culla della viticoltura mondiale.
Appellato in vari modi, da visionario a pioniere, Gravner ha sperimentato, nel 1996, il metodo della lunga macerazione in grandi recipienti di terracotta, interrati per 9 mesi, senza controllo di temperatura né di grado zuccherino, con un uso minimale di anidride solforosa e di lieviti indigeni.
Triestino di nascita, Gravner, a 14 anni ha cominciato a dedicarsi ai vigneti dell’azienda di famiglia sulle colline di Oslavia, a pochi chilometri da Gorizia, su 14 ettari vitati, “rigorosamente ad alberello e vicino a un boschetto affinché all’uva non manchi mai il supporto degli alberi che facilitano l’aria pura e le escursioni termiche”. La svolta per i vini di Gravner arriva nel 1996, quando una grandinata distrugge il 90 per cento delle uve. Con quel che rimane, sempre nel segno del “rispetto per la natura” vinifica nel 1997 con un’unica anfora in terracotta ottenendo un vino sorprendente per la sua immediatezza e spontaneità.
La sua produzione oggi è concentrata su due soli vini e due vitigni: la Ribolla Anfora, e il Pignolo, vitigno a bacca rossa della zona del Triveneto, a poche migliaia di metri dalla Slovenia.
Fonte Ansa.it
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