PASTA CHI MASCULINI E FINOCCHIETTU RIZZO (PASTA CON LE ALICI E FINOCCHIETTO SELVATICO – Ricetta tradizionale catanese)

Erano giorni che desideravo preparare questo tipico piatto della tradizione culinaria catanese, ma non trovavo da nessuna parte il finocchietto selvatico, uno degli ingredienti direi fondamentali per prepararlo! Quindi immaginerete la mia gioia nell’essere riuscita pochi giorni fa a trovare al mercato ortofrutticolo un contadino che vendeva gli ultimi tre mazzetti di questa preziosa pianta aromatica! Ovviamente li ho comprati tutti, e oltre alla pasta alla catanese, ci ho preparato un sacco di altre cose buonissime, tra cui il pesto di finocchietto , una vera e propria prelibatezza! Ma veniamo a noi, con questa ricetta tramandata dalla mia cara nonna Elvira, che la proponeva spesso a tavola come piatto della domenica. La pasta chi masculini e finocchiettu rizzo, così lo chiamiamo noi, è un must e si realizza proprio con gli spaghetti, le alici fresche e il finocchietto selvatico, che qui in Sicilia, così come in tutto il bacino mediterraneo, cresce spontaneo. E proprio per il fatto di non essere frutto di una selezione umana ma solo di quella naturale, nasce dove le condizioni sono ottimali senza alcuna forzatura artificiale da parte dell’uomo. Ecco perché costituisce una risorsa importante per il nostro organismo più di qualunque altro ortaggio, persino se coltivato nel nostro orto! Se poi pensiamo che è anche profumatissimo e attribuisce ai nostri piatti quel quid in più, non si può non impiegarlo! Certo, so che in altre parti d’Italia è una pianta pressoché sconosciuta e di difficile reperibilità, ma se riuscirete ad avere la fortuna di trovarla, non lasciatevela scappare. Di sicuro un piatto come questo meriterebbe di diventare patrimonio dell’umanità, io ve lo propongo come lo preparava mia nonna, con tanti pinoli, uvetta sultanina e pangrattato tostato a finire! Una delizia per veri intenditori! E mentre lo preparo, con orgoglio penso a lei e a quei giorni di gioventù e immensa spensieratezza!

CURIOSITA’: Lo sapevate che il finocchietto selvatico oltre ad essere utilizzato in cucina come erba aromatica, possiede anche numerose proprietà fitoterapiche? Infatti, foglie e semi possono essere utilizzati per preparare tisane depurative e digestive. I semi in particolare sono ricchi di principi attivi interessanti per la fisiologica funzionalità di stomaco e intestino. Il finocchietto selvatico possiede proprietà carminative, cioè la capacità di assorbire ed eliminare i gas dovuti a malassorbimento del cibo, combinazioni alimentari sbagliate con formazione di meteorismo. E preparando un ottimo decotto, favorisce anche la peristalsi intestinale, curando colite, stipsi o diarrea. Il finocchietto inoltre, ha proprietà diuretiche, drenanti e purificanti. Svolge anche un’azione espettorante e secretolitica, aiutando a fluidificare il muco e ad eliminarlo. L’infuso caldo preso alla sera migliora infatti la respirazione e predispone a un sonno ristoratore.
 Non in ultimo, possiede proprietà galattogene, aiutando a favorire la montata lattea per le neomamme, e indirettamente i suoi benefici arrivano anche al bimbo, preservandolo dalle tipiche coliche dei neonati.

  • DifficoltàBassa
  • CostoCostoso
  • Tempo di preparazione15 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni4
  • CucinaItaliana

Ingredienti:

  • 350 gspaghetti
  • 650 galici fresche già diliscate
  • 500 gpassata di pomodoro
  • 1 mazzettofinocchietto selvatico
  • 200 gpangrattato
  • 1cipollotto fresco
  • 1 spicchioaglio
  • 3 cucchiaiuva sultanina
  • 3 cucchiaipinoli
  • q.b.olio extravergine d’oliva
  • q.b.sale

Preparazione:

  1. Iniziate pulendo il finocchietto, eliminando tutti gli steli più coriacei, quindi lavatelo sotto l’acqua corrente (fig. 1).

  2. Fatelo cuocere in abbondante acqua leggermente salata per circa 10′, quindi scolatelo senza buttare via l’acqua di cottura che vi servirà per cuocere la pasta (fig. 2).

  3. Sminuzzatelo grossolanamente con l’aiuto di una forbice (fig. 3).

  4. Nel frattempo, pulite le vostre alici già spinate e private della coda con il suo ossicino, che può risultare fastidioso durante la masticazione, e lavateli sotto l’acqua corrente (fig. 4).

  5. Preparate nel frattempo la vostra salsa, facendo dorare per un paio di minuti l’aglio e il cipollotto fresco tagliato a rondelle con un filo d’olio (fig. 5).

  6. Aggiungete la passata di pomodoro e aggiustate di sale. Fate cuocere a fuoco dolce per qualche minuto (fig. 6).

  7. Quindi aggiungete le alici, mescolando accuratamente per non sfaldarle (fig. 7).

  8. Dopo circa 1 minuto, aggiungete anche il finocchietto selvatico (fig. 8).

  9. Lasciate cuocere per c.a 10′ a fuoco lento. Poco prima di spegnere, aggiungete i pinoli e l’uva sultanina e lasciate amalgamare bene tutti gli ingredienti (fig. 5)

  10. In una pentola lessate gli spaghetti nell’acqua di cottura del finocchietto. Scolatela leggermente al dente e conditela con il sugo di pomodoro e alici. Servite con abbondante mollica tostata, preparata precedentemente a parte, in un pentolino fino a che non avrà assunto un bel colore ambrato.

  11. Se poi vi piace, a fuoco spento guarnite con del prezzemolo tritato. Potete servire.

  12. E voilà…la vostra pasta chi masculini e finocchietto rizzo è pronta per essere gustata!

  13. Buon Appetito dalla cucina di FeFè!

CONSIGLIO:

Il finocchietto selvatico va consumato subito al momento dell’acquisto se si vogliono mantenere inalterate tutte le sue qualità, anche quelle aromatiche. Qualora foste costretti a doverlo tenere in frigo, vi invito ad avvolgerlo all’interno di un canovaccio bagnato e ben strizzato e a conservarlo in frigo per non più di 2-3 giorni!

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