Gli inganni nascosti dentro l’accordo Ceta

Gli inganni nascosti dentro l’accordo Ceta

Gli inganni nascosti dentro l’accordo Ceta
Gli inganni nascosti dentro l’accordo Ceta

L’immagine del cavallo di Troia campeggia da mesi nelle proteste che centinaia di migliaia di cittadini portano avanti contro il trattato transatlantico tra Ue e Usa (Ttip) e il meno noto Ceta, l’accordo “gemello” tra Europa e Canada.
Quest’ultimo è stato approvato dal Parlamento Europeo in febbraio e ora spetta agli Stati ratificarlo all’unanimità. Tuttavia, mentre il lavoro parlamentare procede – in Italia, l’iter della ratifica è cominciato giovedì in Senato – il Ceta entrerà in vigore in forma provvisoria già a partire dal 1 luglio.
L’agroalimentare occupa una parte marginale nelle 1600 pagine del trattato, ma ne subirà ripercussioni pesanti. Anzitutto sul piano della sicurezza alimentare, dato che il Ceta fornisce un’interpretazione molto più limitata del principio di precauzione rispetto alla legislazione comunitaria.
L’accordo fa rientrare dalla finestra il meccanismo dell’investment court system che già costituiva uno dei punti più critici del Ttip. Per oltre 40mila grandi imprese Usa che hanno consociate in Canada, tra cui giganti come Coca Cola, McDonald’s e Cargill, si apre la possibilità intentare cause contro gli Stati ricorrendo all’arbitrato piuttosto che ai tribunali.

 

 

Altrettanto preoccupante, infine, è la questione delle indicazioni geografiche: come ricorda la campagna Stop Ttip, i consumatori canadesi comprano ogni anno 3,6 miliardi di dollari di prodotti “Italian sounding”, mentre quelli davvero italiani valgono appena 950 milioni.

La lista dei prodotti europei protetti dal Ceta copre il 10% dei marchi tutelati nell’Ue: per le 1265 Igp escluse, di fatto, non esisterà in futuro la possibilità di ottenere protezione sul mercato canadese.

«Temo i greci anche quando offrono doni» fa dire Virgilio nell’Eneide al troiano Laocoonte. Un ammonimento che i nostri parlamentari farebbero bene a ricordare, di fronte a più moderni “inganni di Ulisse”.

fonte Gaetano Pascale presidente di Slow Food Italia

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Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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