La tutela del suolo diventi priorità
Simile a una colata lavica, il cemento nella nostra penisola avanza in maniera lenta ma inesorabile. Basti ricordare che tra il 2013 e il 2015 il consumo di suolo ha interessato altri 250 km quadrati di territorio. È l’Ispra a certificare come ogni secondo si perdano in maniera irreversibile 4 metri quadrati di suolo: un trend in rallentamento, ma che continua senza sosta a intaccare aree naturali e agricole. Dagli anni Cinquanta il consumo di suolo ha investito circa 21mila km quadrati di superficie italiana, pari all’estensione dell’Emilia Romagna.
Anche in Europa qualcosa si muove. Una rete di 300 organizzazioni ha lanciato la campagna People4Soil (www.salvailsuolo.it), presentata a Terra Madre Salone del Gusto da Carlo Petrini, per arrivare a una direttiva europea sui suoli: l’obiettivo è raccogliere un milione di firme per avvalersi del diritto di iniziativa dei cittadini europei (Ice) e richiedere un intervento di Bruxelles.
Non c’è più tempo da perdere. La tutela del suolo deve essere messo nelle agende in tutti gli stati, senza se e senza ma, e senza pressioni di lobby varie.
Fonte slowfood.it
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