Callinectes sapidus, Rathbun, Granchio blu
Oggi vi parlo del famosissimo Granchio Blu, da domani vi presenterò 4 ricette con questo crostaceo:
- Linguine al granchio blu
- Maionese di granchio blu
- Chele di granchio blu seccate al sole
- Quenelle di granchio blu e la sua maionese
Il granchio reale blu, granchio blu o granchio azzurro, Callinectes sapidus Rathbun, è un crostaceo decapode, nello specifico un granchio della famiglia dei Portunidi. È originaria della sponda occidentale dell’oceano Atlantico, dove vive lungo le coste dell’intero continente americano, dalla Nuova Scozia all’Argentina, spingendosi anche lungo i corsi dei fiumi, poiché è in grado di tollerare salinità inferiori al tre per mille. Tramite l’acqua incamerata per zavorrare le navi, la specie è stata accidentalmente introdotta in numerose altre parti del mondo Mare del Nord, Mar Baltico, Mar Nero, Mar Mediterraneo, Mar Giallo.
In Italia i primi avvistamenti ufficiali riguardano Marina di Grado e la Laguna di Venezia e datano, rispettivamente, 1949 e 1951; poi, in ordine di tempo, ci sono le segnalazioni per il porto di Genova (1965) e per la Sicilia (1970).
La specie lungo le coste italiane non si è acclimatata almeno fino ai primi anni ’90 del secolo, tanto che dopo le prime segnalazioni per la Laguna di Venezia del 1951 non ci sono stati più avvistamenti fino al 1991.
A partire dagli anni 2000 la specie è stata segnalata anche in Basilicata, alla foce dei fiumi lungo la costa jonica, sulla costa adriatica dell’Abruzzo e della Puglia, e nell’alto Adriatico da Goro ai lidi ferraresi.
Dal 2019 sono stati avvistati alcuni esemplari lungo quasi tutte le coste della penisola.
Nel 2020 sono stati avvistati anche nei pressi ei mari della Sardegna, nelle lagune della provincia di Oristano e in quelli della Sicilia nella zona di he a Marsala nella riserva della laguna dello Stagnone.
Dal 2023 la presenza è stata riscontrata nel delta del Po veneto, in diversi allevamenti di molluschi.
Nella Laguna di Orbetello è stato visto mangiare avannotti di pesci e anche uova di uccelli marini che nidificano sulle sponde della laguna.
La specie misura fino a 15 cm di lunghezza e 23 cm di larghezza: presenta corpo più largo che lungo, di forma ellittica, con due spuntoni ai due lati del corpo e margine anteriore seghettato. Le zampe sono piuttosto allungate, col primo paio tramutato in chele, più grandi nei maschi rispetto alle femmine: il colore del corpo è verde oliva superiormente, mentre il ventre è bianco-azzurrino e le zampe presentano l’attaccatura e la parte terminale di un colore blu intenso.
Durante il periodo della muta, sull’ultimo paio di zampe, appiattite ed adattate al nuoto, appaiono delle macchioline rosa, che acquistano via via colore divenendo sempre più rosse man mano che la muta si avvicina.
I predatori naturali del granchio reale blu includono anguille, Sciaenidae, Morone saxatilis, trote, alcuni squali, Rhinoptera bonasus e Dasiatidi.
La pesca al granchio reale si effettua tramite particolari nasse, simili a quelle utilizzate per pescare le aragoste e denominate crab pot: con delle esche di pezzetti di pesce o pollo fissati in una tasca di metallo per impedire agli animali di mangiarli.
Si tratta di animali onnivori e piuttosto aggressivi. Si nutrono di tutto ciò che riescono a catturare: bivalvi, anellidi, avannotti, carogne e piante.
Il granchio azzurro è dotato di dimorfismo sessuale. Maschi e femmine si distinguono facilmente per la forma dell’addome (che sarebbe quella sorta di “pinnetta” collocata posteriormente e inferiormente al corpo) e per le differenze di colore delle chele.
L’addome è lungo e snello nei maschi, e largo e arrotondato nelle femmine mature. La femmina può deporre oltre 2 milioni di uova.
Le differenze di colore delle chele sono poco evidenti a prima vista, il dito fisso dei maschi è blu, con punte rosse, mentre le femmine hanno una colorazione arancione con punte viola.
Il granchio reale blu è una specie invasiva si è adattato al clima del Mediterraneo con ormai accertati danni all’itticoltura e alla coltivazione dei molluschi, anche per via della sua ecologia riproduttiva.
La carne del granchio blu è ricca di vitamina B12, il sapore molto buono. Viene anche trattata per la conservazione in appositi stabilimenti ed essere venduta inscatolata.
I granchi catturati appena dopo la muta, e perciò muniti di guscio ancora molle, vengono privati delle interiora e delle branchie e fritti dopo essere stati immersi in una pastella di uova, farina ed erbe aromatiche.
Buon appetito
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