PASTA CO’ CAVOLO TRUNZU DI ACI (Ricetta siciliana)

Oggi con molto orgoglio voglio parlarti di un piatto che appartiene alla tradizione gastronomica del mio territorio, e nello specifico, della mia città di origine! Dalle bancarelle ortofrutticole di Acireale e provincia, ti presento il cavolo rapa viola chiamato più comunemente ‘cavolo trunzu di Aci‘! Per molto tempo, è stata una delle produzioni autoctone più prospere di queste zone della Sicilia per poi scomparire per diversi anni. La sua particolarità, apprezzata sia per le sue proprietà benefiche che per la sua bontà, è data soprattutto dal terreno lavico ricco di elementi unici, che gli conferisce il tipico colore violaceo, in grado di influenzarne il gusto stesso. Solo di recente perciò, proprio per queste innumerevoli qualità, è stato riscoperto ed è diventato Presidio slow Food, grazie a un piccolo gruppo di produttori che hanno deciso di seguire le regole della coltivazione sostenibile. Tempo fa vi ho anche raccontato della sua versatilità, potendolo gustare in ogni sua parte, anche crudo ad insalata come spesso facevano i nostri nonni, ma, se c’è un piatto rappresentativo delle terre di Aci così ricche di storia e miti, è certamente a pasta co’ trunzu. Un primo piatto che nella città in cui sono cresciuta, è diventato un vero e proprio must della cucina siciliana! Il La tradizione vuole che il trunzu sia gustato rigorosamente con una tipologia di pasta corta, ma nulla vieta di utilizzare degli spaghetti o bucatini. Pochi e semplici ingredienti, tutti territoriali e senza contaminazioni, che regalano al palato sapori incredibilmente intensi e in cui la scarpetta sarà d’obbligo!

CURIOSITA’: Lo sapevi che il nome “cavolo trunzu“, é stato un tempo lo scherzoso appellativo con cui gli abitanti di Catania prendevano in giro quelli di AcirealeVisto che ‘trunzu’ era un modo di apostrofare gli jacitani con l’espressione ‘teste di rapa’ o ” teste di trunzu”!  “Aci babbana civitas tronzorum cavolorumque magna mater est” ovvero “Acireale città sciocca è la grande madre dei cavoli trunzi”, un ritornello ricorrente nelle dispute campanilistiche dove trunzo, derivato dallo spagnolo, ovvero il torsolo, sta per testardo, duro di comprendonio! E ancora oggi questa sorta di superiorità etnea e cittadina rispetto alla provincia contadina sembra aleggiare, seppur meno prepotentemente di allora!

Se sei siciliano o ti piace la cucina siciliana, ti invito a provare anche queste squisite preparazioni:

  • DifficoltàMolto facile
  • CostoEconomico
  • Tempo di preparazione20 Minuti
  • Tempo di cottura20 Minuti
  • Porzioni4 persone
  • Metodo di cotturaBollituraFornello
  • CucinaItaliana
  • StagionalitàAutunno, Inverno

Ingredienti

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3 mazzetti cavolo rapa rosso
320 g sedanini rigati
2 cipollotti freschi
400 g passata di pomodoro (io di ciliegino di Sicilia)
90 g pecorino siciliano (stagionato)
4 cucchiai olio extravergine d’oliva (+ q.b.)
q.b. sale
q.b. pepe

Strumenti

1 Coltello
1 Pentola
1 Tegame
1 Schiumarola
1 Cucchiaio di legno
1 Coperchio

Passaggi

Pulizia del cavolo rapa

Inizia a mondare i mazzetti di cavolo rapa, eliminando gli steli e le foglie esterne più coriacee, ingiallite o rovinate.

Raccogli tutte le foglie più verdi e tenere, staccandole dal cespo, quindi elimina la costa centrale con le mani o aiutandoti con un coltellino.

Pela i cavoli eliminando la parte esterna, dura e coriacea.

Riduci le foglie a listarelle sottili e affetta i cavoli ricavandone dei pezzetti non troppo spessi.

In una casseruola porta ad ebollizione dell’acqua leggermente salata, quindi tuffa i cavoli e lasciali cuocere per circa 15′, mescolandoli di tanto in tanto.

Preparazione del sughetto di cavolo trunzo

Nel frattempo, in un capiente tegame, fai dorare i cipollotti freschi tagliati a rondelle con 4 cucchiai di olio

Aggiungi la passata di pomodori ciliegino, chiudi con un coperchio e lascia cuocere per 10′.

Scola i trunzi con una schiumarola, verificando che siano cotti. Se i rebbi di una forchetta riusciranno facilmente a penetrare nella polpa, saranno pronti, ma tieni comunque presente che i cavoli devono risultare morbidi, ma non sfatti. Tieni da parte la loro acqua di cottura.

Versa quindi i cavoli cotti nella salsa e fai cuocere per qualche altro minuto giusto per amalgamare il tutto. 

Nella stessa pentola in cui hai preparato i cavoli trunzo, lessa la pasta.

Scola la pasta al dente, ovvero 2 minuti prima del tempo di cottura indicato sulla confezione, aggiungila al sugo con un mestolino di acqua di cottura e fai insaporire il tutto.

Impiatta, irrora con un giro di olio a crudo e spolverizza con un’ abbondante grattugiata di pecorino siciliano.

E voilà…la pasta co’ cavolo trunzu di Aci è pronta per essere gustata!

Buon Appetito da La Cucina di FeFè!

Consigli, note, variazioni e suggerimenti

🟣Se gradisci un gusto più piccante, ti consiglio anche di aggiungere un pizzico di peperoncino fresco insieme al soffritto oppure del peperoncino in polvere a fine cottura.

🟣Per una versione ancora più ricca e golosa, prova ad aggiungere al sughetto di cavolo rapa anche una manciata di olive nere condite dell’Etna o del tuo territorio di appartenenza.

FAQ (Domande e Risposte)

Con cosa posso sostituire il cavolo trunzo?

Se non riesci a reperire questo ortaggio tipico del territorio acese, la rapa gialla e bianca funzionano bene come sostituti. Mentre il cavolo cappuccio, sempre tagliato a julienne, può sostituire le foglie del cavolo trunzo.

Come posso sostituire il pecorino siciliano?

Puoi utilizzare un qualsiasi formaggio del tuo territorio di appartenenza purché stagionato.


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