Giorno 3: Museo Egizio, Torino e rifiugio della bistecca!

La prima colazione è servita presso una pasticceria-pralineria convenzionata con “Cantina del Convento Maison, di Chieri, dista circa 5 minuti a piedi: “Dolci e dolci“, con bevanda e brioche.

Mattinata dedicata all’egittologia, presso il “Museo Egizio” di Torino, vanto della città e dell’Italia in generale.

Visita guidata di 2 ore con egittologo prenotabile on line.

C’è anche la possibilità di una audioguida, ma il museo è talmente vasto da necessitare più visite per davvero godere di tutto il suo patrimonio.

La visita guidata (24 euro) riesce a dare una buona infarinatura nozionistica e soprattutto di grande competenza.

Il museo egizio torinese, rinnovato e decisamente avveniristico per essere in Italia, deve dire grazie al folle commercio di reperti di fine ‘800 che gli ha permesso di conquistare gran parte del suo prezioso patrimonio.

Pranzo alla Salumerie Falchero“, con antipasto misto con prodotti tipici piemontesi tra cui la salsiccia di Bra,  vitello tonnato, la tartare, toma e salumi piemontesi e la sfoglia ai funghi.

Seguito dalla specialità del locale: le patate ripiene, nel nostro caso con radicchio e salsiccia (ho fatto togliere la toma piemontese per il mio problema con il lattosio) e con crudo e Blu di Cuneo, detto anche di Morozzo, (formaggio tipo Roquefurt).

Il locale storico piuttosto era piuttosto affollato, originale e a buon prezzo, noi grazie allo sconto di The Fork (punti yummy) non abbiamo speso niente!

Patata ripiena con radicchio e salsiccia

Pomeriggio trascorso tra le vie di Torino

Prima nei mercatini di Natale in piazza Castello e poi in quelli di piazza Solferino (entrambi trascurabili perché non hanno niente a che vedere con quelli del nord Italia)  poi tra le vie illuminate di Torino (Città del cinema 2020) che ogni volta mi colpisce per l’eleganza dei suoi palazzi e per l’inestimabile valore culturale che si può trovare all’interno di una città troppe volte sottovalutata.

Trasferimento al “Rifugio La Pavoncella” a Camerana (CN) dall’esterno simile a un motel, molto grande e con camere semplici, essenziali e spaziose.

Scelta della struttura dovuta al ristorante dove ero curiosa (e desiderosa) di mangiare, infatti questa sera abbiamo cenato a base di carne rigorosamente piemontese e dry aged: sushi di carne, tonno di coniglio, tartare e una mega costata con patatine dippers e fagioli, dolci della casa (torta all’olio e alle nocciole) .

Il vino alla spina servito attraverso un elaborato sistema di tubi che “piove dal cielo” ed è a volontà, direttamente nel bicchiere…

Da vedere!

Difficile spiegare…

Astenersi vegani.

Locale in stile cowboys gestito da una giovane coppia che si è appena sposata proprio lì, con una matrimonio “american style” !

Costata piemontese dry aged
Costata piemontese dry aged
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Pubblicato da viaggiandomangiando

Classe 1980, ligure, ha pubblicato tre romanzi e altrettante raccolte di poesia, diplomata al Centro Sperimentabile di Cinematografia in sceneggiatura e produzione fiction televisiva, si occupa dell'organizzazione degli eventi artistico/culturali dell'associazione di cui è presidente.