Prosciutto e vini mai più imitazioni nel mercato cinese

Prosciutto e vini mai più imitazioni nel mercato cinese

Prosciutto e vini mai più imitazioni nel mercato cinese
Prosciutto e vini mai più imitazioni nel mercato cinese
Cinque eccellenze regionali nell’accordo Ue sui cibi da tutelare Ma Coldiretti frena gli entusiasmi: «Vogliamo prima i dettagli»
L’accordo col Canada non ci tutelava contro le contraffazioni Servono anche certezze sulla qualità di ciò che importiamo
Prosciutto toscano, Brunello di Montalcino, Chianti, Nobile di Montepulciano. Il meglio della Toscana, a tavola e nel bicchiere, tutelato in un accordo bilaterale siglato da Unione europea e Cina. Mai più prodotti tipici e tradizionali taroccati. Basta marchi falsi e imitazioni. Almeno questo è l’obiettivo dell’intesa firmata nei giorni scorsi durante il summit economico da Ue e Cina che a questo scopo hanno stilato una lista di 200 indicazioni geografiche (Denominazioni di origine protetta e Indicazioni geografiche protette), 100 europee e 100 cinesi, da proteggere. Un accordo da concludere entro il 2017 che vede protagoniste l’Italia e la Toscana in particolare. Le specialità tricolore da tutelare sono 26 (una in più della Francia), di cui 5 toscane: nella nostra regione la produzione lorda vendibile agroalimentare è di 3 miliardi e mezzo, pari al 3. 3% della plv regionale complessiva. COLDIRETTI: CONCRETEZZA Una buona notizia per i produttori europei, dato che il mercato dell’agrifood cinese è uno dei più grandi al mondo, con un gusto crescente della classe media per gli alimenti europei. E un respiro di sollievo lo tirano pure i coltivatori diretti toscani, che però lanciano un sos attraverso il direttore Antonio De Concilio: «va tutto bene purché le tutele non restino sulla carta, come è giù successo con l’accordo Ceta siglato tra Ue e Canada».
NO ALL’ “ITALIAN SOUNDING” De Concilio ci va cauto. «Il nostro giudizio su questo accordo è positivo, però prima di cantare vittoria aspettiamo di conoscerne i particolari – dice il numero uno di Coldiretti Toscana – Sulla carta anche il Ceta sembrava preannunciare una svolta, poi invece, approfondendo le oltre 1500 pagine dell’accordo, ci siamo resi di quali trappole ci fosse
ro: i nostri prodotti in realtà erano tutelati solo in minima parte e venivano lasciati inalterati i fenomeni di “italian sounding” (l’attribuzione di un marchio il cui “suono” evochi un’origine italiana, ndr) che venivano perpetrati da prodotti di oltreoceano. Quindi non c’era un vantaggio reale per le nostre produzioni. La stessa cosa vale ora per il patto con la Cina: siamo convinti che ci sia stata più attenzione, ma vogliamo aspettare e approfondire la questione. D’altro canto mi preme dire che è molto importante per noi aprire al mercato cinese, che è di un’ampiezza straordinaria e dove sappiamo esistere già un grande apprezzamento per le nostre produzioni». Ci potrebbe poi essere un altro rischio nell’accordo. Lo spiega De Concilio: «La Cina ha interesse ad esportare in Italia i suoi
prodotti agroalimentari. Dobbiamo però stare attenti a quali cibi arriveranno. Ed essere certi che non costituiscano un problema sulla sicurezza: vogliamo certezze. E questo vale ovviamente anche per i prodotti made in Italy che esporteremo». INSERIRE OLIO E PANE I prodotti toscani presenti nella lista del meglio dell’Italia a tavola comprende soprattutto vini,
oltre al prosciutto. Ma non è escluso che quell’elenco possa allungarsi. E Coldiretti ha già pronte due proposte: «A nostro avviso dovrebbero essere inseriti gli oli e, perché no, il pane». COSA CAMBIA PER LE AZIENDE La protezione di cui i prodotti Dop godono sul territorio Ue verrà riconosciuta anche in Cina. «Questo è importante – commenta De Concilio – perché
spesso quando si esce dall’Europa la tutela delle produzioni Dop è debole o nulla, e si è soggetti a contraffazioni e svalutazioni. E le imitazioni fanno sì che si sviluppi un gusto errato da parte dei consumatori. Inoltre, con l’accordo le aziende italiane dovrebbero godere di snellimenti sul piano burocratico e agevolazioni doganali».

FONTE Lara Loreti www.ilTirreno.it

Pubblicato da peperonciniedintorni

Calogero Rifici nato a Mirto (ME) nel lontano 13 aprile 1958, sono Perito Meccanico e studio cucina, fotografia, elettronica, informatica, ec, ec. Nel 1982 mi sono trasferito a Firenze, per lavorare nel primo impianto di smistamento d’Italia, nel 1984 mi sono sposato con Marina e ci siamo trasferiti a Livorno, sul mare, perché ci nasce sul mare difficilmente ci rinuncia. Per circa 6 anni ho insegnato Office automation in una scuola superiore, ho tenuto diversi corsi di informatica in diverse aziende. Per tanti Anni ho lavorato come specialista infrastrutture per una grande azienda di servizi, mi occupo di sicurezza. Dal gennaio 2019 sono libero professionista, nel campo enogastronomico Dal 2002 sono membro dell’accademia del peperoncino, dal 2008 sono Sommelier Fisar delegazione Livorno. Da 2013 ho un blog, www.peperonciniedintorni.it dove pubblico notizie enogastronomiche e ricette. Quando nelle ricette uso ingredienti particolari, prima spiego gli ingredienti che uso e poi illustro le ricette. Le mie ricette sono o tradizionali o di mia creazione, cerco di valorizzare i prodotti che uso. Faccio parte della delegazione Slow Food di Livorno, e cerchiamo di far conoscere la natura, specialmente ai bambini.

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