Un classico della domenica: l’arrosto. Se lo preparate profumandolo di verdure aromatiche verrà ancora più buono e profumato. Il manzo può essere naturalmente sostituito dal più economico maiale, ma allora darei più spazio alla salvia nel trito e aggiungerei anche un poco di finocchiello bastardo.
INGREDIENTI
1 arrosto di manzo di almeno un chilo
erbe aromatiche a piacere (io ho usato prezzemolo, timo, maggiorana, menta, salvia e rosmarino)
1 spicchio d’aglio
1 pezzetto di peperoncino fresco
1 bicchiere di vino o/e brandy
sale q.b.
pepe q.b.
olio evo q.b.
Cominciate con lavare, asciugare e tritare le erbe aromatiche tranne il rosmarino.
Dividete il trito in due ciotoline, salate (poco perché le erbe danno sapore già di per sé) e pepate, poi in una delle due ciotoline aggiungete anche l’aglio e il peperoncino tritati.
Prendete un coltello per lardellare la carne e bucate l’arrosto in 4-5 punti per inserire nei fori le erbette mescolate con l’aglio e il peperoncino. Abbondate perché daranno più sapore alla carne. Spalmate di olio l’arrosto con un pennello, prima di ricoprirlo, aiutandovi con le mani, con le erbette dell’altra ciotolina. Le erbette si attaccheranno più facilmente alla carne se queasta è unta! Scaldate bene sul fuoco un tegame alto con un filetto d’olio e poi metteteci la carne e fatela rosolare per pochi secondi rigirandola da tutte le parti. Abbassate il fuoco e aggiungete, un poco alla volta, il vino o il brandy, il rametto di rosmarino (e anche eventualmente la foglia di alloro) e fate sfumare. Ad alcuni piace aggiungere anche una noce di burro, ma potete evitarla secondo me. Fare poi cuocere a fuoco molto lento e coperto per un paio di ore, girando ogni tanto la carne e aggiungendo un poco di acqua calda se si attacca.
Prima di tagliare l’arrosto fatelo ben raffreddare e servitelo irrorandolo con il fondo di cottura.
Servitelo con un contorno di patatine novelle e pomodorini ciliegia crudi.
Le patate novelle dopo esser state ben lavate e spazzolate si cuociono per pochi minuti in acqua bollente e salata a cui avrete aggiunto eventualmente dell’aneto (anche non tritato) e, qui sì, un ricciolino di burro. Quando le servite cospargetele di nuovo di aneto tritato fresco oppure di prezzemolo.