UOVA RIPIENE IN ROSA PER LA FESTA DELLA MAMMA

 
Visto che ci avviciniamo sempre più alla festa della mamma ho pensato di proporvi queste uova che sono un piatto semplice da fare ma davvero buono. Ho pensato di chiamarle uova ripiene in rosa per la festa della mamma proprio perchè a lei piacciano molto! Possono essere preparate sia come secondo piatto che come antipasto o meglio finger food.
 
uova ripiene in rosa per la festa della mamma - nella cucina di laura
 
 
INGREDIENTI
 
– 10 uova
– 180 gr. di bastoncini di mare o surimi al salmone 
– 3 cucchiai di maionese
– insalata mista
– sale q.b.
– olio evo q.b.
 
 
Innanzitutto dovrete lessare le uova. Prendete un pentolino pieno di acqua (io di solito ci metto qualche goccia di aceto in modo tale che se le uova bollendo si dovessero crettare il bianco si coagulerà subito e non uscirà fuori dal guscio) adagiatevi le uova e dal momento in cui l’acqua inizierà a bollire cuocete per 10 minuti. Le uova dovranno essere ben cotte. Poi mettete il pentolino sotto l’acqua corrente fredda e fatele raffreddare.
 
Una volta che le uova saranno fredde sbucciatele e tagliatele a metà in senso verticale. Togliete il tuorlo cotto e mettetelo in un contenitore.
 
Prendete metà dei bastoncini di mare al salmone, tagliateli grossolanamente a cubetti ed uniteli alle uova. L’altra metà tagliateli invece a cubettini piccolissimi, poi teneteli da parte. Ricordatevi di tenere 2 bastoncini da parte senza tagliarli che vi serviranno per la decorazione finale.
 
Al rosso dell’uovo ed alla metà del surimi che avete messo insieme unite anche la maionese, e con l’aiuto di un frullatore ad immersione frullate il tutto fino ad ottenere una cremina omogenea. Se vedete che è troppo densa aggiungete ancora un pò di maionese.
 
Alla cremina ottenuta mescolate, con l’aiuto di un cucchiaio, i restanti bastoncini di pesce che avevate precedentemente tagliato a cubettini piccoli.
 
Condite l’insalata mista con sale ed olio ed adagiatela su di un vassoio da portata. Prendete le uova svuotate e riempitele con la crema aiutandovi o con un cucchiaio o mettendola all’interno di un sac a poche.
 
Adagiate le uova riempite sull’insalata, decorate con una rondellina di bastoncini di mare al salmone utilizzando i due che avevate lasciato da parte. Conservate in frigo fino al momento di servire.
 
uova ripiene in rosa per la festa della mamma - nella cucina di laura 
 
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13 Risposte a “UOVA RIPIENE IN ROSA PER LA FESTA DELLA MAMMA”

  1. evviva la festa della mamma 🙂 finalmente quest’anno riuscirò ad essere con lei.! scusa se non passo da un pò..qualche problemuccio. tornerò. bacio 🙂

  2. Le proverò presto.
    Io preparo quelle, come dire, tradizionali. E tutte le volte che le porto in tavola vanno regolarmente a ruba, ma non per modo di dire. Lesso le uova, le taglio in due in senso verticale e le svuoto dal tuorlo. Raccolgo i tuorli in una scodella ampia, aggiungo del tonno in scatola scolato quasi del tutto (un po’ d’olio residuo tiene l’impasto più morbido), qualche cucchiaio di majonese e capperi salati e lavati per eliminare il sale. Mischio accuratamente gli ingredienti, sino ad ottenere un impasto…pastoso ma non troppo morbido. Riempio le mezze uova, anche un po’ a cupoletta e le dispongo sul piatto da portata. Preparo una dose abbondante di majonese molto dura. Vi aggiungo ketchup sinchè il composto assume un colore rosa molto carico, qualche goccia (non poche!) di Worcestershire sauce, alcune gocce di tabasco (dipende dai gusti:se vi piace il piccante, e se sapete che piace ai vostri ospiti, andateci giù di brutto. Altrimenti mantenete una calma signorile…) ed un bicchierino abbondante di cognac o di un brandy molto buono (attenzione a non finire con la famosissima “sbronza da uova in salsa rosa”). La quantità di liquore andrà calibrata per ottenere che la salsa ne acquisisca l’aroma senza però liquefarsi troppo. La salsa rosa, infatti, dovrà mantenersi abbastanza consistente. Copro le mezze uova con la salsa rosa e decoro il piatto con capperi interi, qualche piccolo sottaceto, ramettini di prezzemolo e, volendo, con bordi e ghirigori ottenuti con una parte della majonese tenuta da parte prima dell’aggiunta degli altri ingredienti, giocando sul contrasto dei colori rosa-giallo ed aiutandomi con una sac-a poche. Non vi do le quantità: bisogna sperimentare. In ogni caso, si tratta di esperimenti godibilissimi…
    Calcolate almeno quattro mezze uova a testa. Come ho già detto, di solito vanno a ruba, prima come antipasto, poi come finger food – intrecciandosi a casaccio col menù – e poi come dolce, caffè ed ammazzacaffè. Forse qualche invitato/a se ne nasconderà qualcuna anche in tasca o nella borsetta, prima di andar via….. Se sono preparate bene risultano davvero irresistibili.

    1. Ciao Gianfranco!! 🙂 che buoneeeee!! anche io faccio quelle classiche con il tonno ogni tanto, ma mi manca la salsa rosa… la prossima volta le faccio così!! troppo forte il tuo messaggio… ahahah 😀

  3. Beh, un complimento così da una Persona come te….
    Per ringraziarti, forse la mia Maestà deciderà di donarti qualche altra ricetta. Sempre che ti faccia piacere, naturalmente! Sperando che qualcuno non decida di appropriarsene, come già è avvenuto qualche tempo fa, riproponendo la mia ricetta come sua geniale elaborazione. Si trattava di una torta di mele inventata da mia Mamma, grande, grandissima cuoca. Oh, non che mi importi un granchè: se una mia ricetta può piacere a qualcuno, non posso che esserne felice. Ma una cosa così mi sembra un po’ meschina…
    Hai mai pubblicato la ricetta della “panada” di verdure? O di carne e piselli? O la ricetta di quelle piccole, di pasta sfoglia, fritte, di piselli e formaggio? Laura, non sai che ti perdi, se non l’hai fatto….

    1. ciao!! certo che mi fa piacere se mi dai qualche consiglio, sono sempre ben accetti!! 🙂 sai che il problema delle “appropriazioni” di ricette è una cosa continua!!!! purtroppo direi!! che ci vuole a dire la ricetta me l’ha consigliata tizio!! le panada non so bene cosa intendi, cioè io ho pubblicato la cicetta delle impanate con i broccoli, sono quelli che intendi te? le altre non le conosco…. mi sa che sono deliziose da come ne parli!!!!

  4. Oh, si, che ci provo! Spero solo che i miei piccoli, miseri consigli [:))] (oh, ma che accesso di immodestia! Faccio alcune cose abbastanza buone, mentre in molte fallisco miseramente…) sperando naturalmente che i miei consiglietti possano piacerti. Ed anche ai tuoi Ospiti, naturalmente….

    Panada alle verdure:

    Faccio una pasta utilizzando circa 500 grammi di farina (ma se la trovi, dalle tue parti, molto meglio è la semola di grano duro, in pari quantità) assieme a 150 grammi di strutto. No, aspetta Laura, non ho pronunciato il nome del Maligno: lo strutto è una cosa buonissima, come condimento, che nelle cucine delle nostre Nonne – ed anche delle nostre Mamme, spesso – era molto ma molto usata. Poi questa meraviglia della Natura è stata demonizzata ben oltre i suoi limiti. E sopratutto gli altri grassi di condimento costano tutti molto di più, per la felicità dei fabbricanti…..Certo, per qualcuno può risultare un po’ pesante. Ma non per tutti, credimi.

    In ogni caso, io la pasta la faccio così. Poi c’è chi usa un bicchiere di EVO, al posto dello strutto. Buono, certo, ma per favore, niente paragoni irriverenti.

    Allora: impasto la farina, o la semola, con lo strutto, aiutandomi con un po’ di acqua tiepida. La lavoro per circa un quarto d’ora, sino ad ottenere una palla morbida e liscia. La metto in una terrina e la lascio a riposare per almeno una mezz’ora.

    In una pentola abbastanza capiente rosolo con olio ed aglio tritato dei carciofi spinosi sardi: li privo dei gambi che ripulisco dalle parti esterne dure e taglio a pezzetti da cinque cm. Tolgo le foglie esterne più dure dei carciofi, (che foglie non sono, ma insomma, ci capiamo), li taglio in quarti ed elimino la barbetta interna. Quando cominciano a profumare meravigliosamente unisco delle fave (fresche, se possibile, di media grandezza; altrimenti surgelate). Uso almeno dieci fondi di carciofi più i gambi tagliati. Con le fave ci vado giù di brutto: quasi un chilo. Aggiungo anche tre-quattro pomidoro secchi, che contribuiscono con un sapore incantevole. Continuo a rosolare sin quasi a cottura delle fave. A dieci minuti dalla fine aggiungo dei piselli finissimi (grossomodo circa 800 grammi). Ora, malgrado alcune leggende metropolitane, i piselli, col favismo non c’entrano niente. Quindi, tranquilli. C’entrano, invece, è chiaro, le fave. Chi è fabico è pregato gentilmente di evitare di usarle, sostituendole con una maggiore quantità di piselli e di carciofi.

    Divido la pasta in due blocchi, due terzi ed un terzo. Stendo la parte più grande, sino ad ottenere una sfoglia da sei – otto millimetri di spessore. Prendo una teglia da ventisei cm., possibilmente a fascia staccabile. Ci stendo sopra la sfoglia (non c’è bisogno di ungere la teglia: ci pensa lo strutto dell’impasto), facendo in modo che la pasta aderisca abbastanza ai fianchi interni, e lasciando un bordo di tre centimetri abbondanti. Riempio la taglia con le verdure rosolate, sino a che formino una specie di montagnola. Stendo allora il resto della pasta, a non più di tre – quattro millimetri e ricopro la teglia, rimboccando con il bordo della sfoglia inferiore, sino a formare un cércine di un paio di centimetri, che decoro prendendolo a pizzicotti successivi, per tutta la circonferenza. Faccio un foro al centro, o pratico un taglio a croce, del tipo di quelli delle torte di Nonna Papera. Metto in forno a 180° sino a che la pasta è dorata uniformemente.

    A tavola, la taglio a spicchi o, molto più scenograficamente, la scoperchio tagliando la sfoglia di copertura tutto attorno al cércine. Già solo il profumo ti innamora. Il sapore, poi….

    La prossima volta ti do la piccola variazione “a piselli e carne”. Ed in terza battuta, ti parlerò della delizia delle panatine fritte.

    Si tratta di un piatto di tradizione spagnola, uno dei pochi motivi che hanno i Sardi per non rimpiangere, non del tutto, le invasioni barbare….

    Ma, Laura, i dolci del Campidano (Quartu, Sestu….) quelli li conosci?

    _________________________
    I added cool smileys to this message… if you don’t see them go to: http://s.exps.me

  5. Oddiooo, mi sono dimenticato di mettere un pizzico di sale nella pasta…. Beh, aggiungilo tu, se sei ancora in tempo. Anche nelle verdure, ti prego!

    1. mi diverto un mondo a leggere i tuoi messaggi!!! oltre a prendermi per la gola sei troppo simpatico!!!! devo dire che non solo il profumo inebria… ma anche solo il pensiero !! 😉 mi sa che mi piacerà molto!!! per il sale…. ci penso io hihihih 🙂 mi incuriosiscono molto le panatine fritte.. un’altra golosità immagino!! per lo strutto hai ragione.. purtroppo troppo demonizzato!

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