Ragù tradizionale napoletano.

Ragù tradizionale napoletano.


Questa pietanza tradizionale napoletana forse affonda le radici nel 1300. Una leggenda narra che a Napoli esisteva una confraternita denominata la Congregazione o  Compagnia dei Bianchi della Giustizia, questi avevano il compito di occuparsi dei condannati a morte.  Questi uomini, si muovevano in giro per la città vestiti con tuniche bianche invocando la liberazione dei prigionieri, e predicando “misericordia e pace”. La confraternita una sera fece sosta davanti al Palazzo dell’Imperatore di Costantinopoli, li risiedeva un uomo egoista, spietato e malvoluto da tutta la cittadinanza. La confraternita, che incitava alla pace e alla riappacificazione, dopo svariati tentativi riuscì a “convincere” il popolo a superare i propri rancori con il nobiluomo, ma quest’ultimo non ne volle sentire ragione. Sua moglie, preoccupata e dispiaciuta della situazione decise di prendere il marito per la gola e cosi gli preparò il suo piatto preferito: i maccheroni. Durante il pranzo un evento “divino” e inaspettato scosse l’uomo. I maccheroni si colorarono di rosso, dinanzi a quella visione, il cuore si apri alla carità e il rancore che serbava nel suo animo scomparve cosi decise di riappacificarsi con tutti e di convertirsi alla confraternita. I maccheroni,  oltre a ridiventare rossi avevano  anche un profumo invitante, il Signore nell’assaggiarli trovò che erano veramente buoni, cosi volle dare a quella bontà il nome “rau” lo stesso nome del suo bambino. Falsa o vera questa leggenda non possiamo esserne certi, ma l’idea che questa pietanza sia frutto della Divina Provvidenza ci piace moltissimo.  Sapendo che il pomodoro e arrivato in Italia non prima del 1492 Il lettore attento si chiederà!  E allora quando e nato il ragù napoletano? A questa domanda non credo che ci si possa dare una risposta plausibile. Il ragù napoletano, ha una storia antica e la sua ricetta e tramandata da madre a figlia, a Napoli e il piatto della domenica e delle grandi feste in famiglia, provate a passeggiare tra “i bassi”di Napoli la domenica mattina e sarete subito avvolti e rapiti dal profumo del ragù. La ricetta che ho pubblicato non vuole avere l’etichetta di “originale” conscio che e una ricetta antica e che nel tempo ha subito svariate modifiche. La mia però e quella che faceva mia mamma, pochi ingredienti selezionati e tanto gusto.  Questa ricetta la dedico a mia mamma che e volata in cielo da poco e a tutte le mamma del mondo.  

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  • DifficoltàMedio
  • CostoMedio
  • Tempo di preparazione25 Minuti
  • Tempo di cottura4 Ore
  • Porzioni4 persone
  • CucinaItaliana

Ingredienti

  • 450 gMezzi paccheri
  • 1 kgCarne di vitello
  • 3 fettePunta di petto
  • 2Cotiche
  • 2 lPassata di pomodoro
  • 3Cipolle (Medie)
  • 250 gTracchiulelle (Costine di maiale)
  • 1 cucchiaioConcentrato di pomodoro
  • 150 gOlio di oliva
  • q.b.Sale
  • bicchieriVino rosso
  • 3 spicchiAglio
  • ciuffiPrezzemolo
  • 50 gPinoli
  • 100 gUova passa
  • 150 gPecorino romano
  • q.b.Pepe

Preparazione

  1. Incomincio con il prepare la carne che userò per il ragù, molti usano dei pezzi interi per poi utilizzarla come un secondo di carne tagliata a fettine, invece io penso che tagliare la carne a pezzi non troppo piccoli scarichi molto più sapore dopo la lunga cottura. Incomincio con il prepare un battuto di prezzemolo e aglio per condire le braciole di cotica(1) le avvolgo e le lego con del filo di cotone(2), ora stendo le fettine di carne le condisco con pinoli, uva passa, aglio. prezzemolo, pepe e formaggio grattuggiato(3).

  2. Ragù tradizionale napoletano.

    Condisco le braciole le avvolgo e le lego(4) sempre con il filo di cotone come si faceva una volta. Ora tutta la carne e pronta(5),  Metto in una capiente pentola(meglio se fosse di coccio) a rosolare la carne con un battuto di cipolle(6).

  3. Ragù tradizionale napoletano.

    Quando tutto e bello rosolato aggiungo il vino rosso e lascio sfumare(7) poi copro tutto versando la passata di pomodoro e un cucchiaio di concentrato(8). Bene..!!! Ora inizia la vera cottura del ragù, abbasso la fiamma al minimo e copro con un coperchio tenendolo un pò sollevato da un lato per far circolare l’aria, il ragù deve “pippiare” (9)come diceva il grande Eduardo De Filippo nella commedia ” sabato, domenica, lunedi”. Il ragù e pronto per condire un bel piatto di paccheri fumanti cosparso  di formaggio grattuggiato. 

  4. Ragù tradizionale napoletano.

    A volte il tempo non e mai sprecato quando il fine e preparare un qualcosa di buono che ci riporta indietro nel tempo alla nostra infanzia. Buon Appetito e alla prossima ricetta.

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